●Alessandro●
Carmelo «Cazzo. Alessandro è solo una capra! Vuoi sparare o no?»
«Va bene, ok! Lo faccio...» prendo la mira, faccio un respiro profondo e sparo.
Presa.
Carmelo «Non ci voleva tanto. Portate un'altro animale!»
«Basta...» dico esausto.
Carmen «No. Devi allenarti.»
«A sparare a degli animali!? Non serve a niente! »
Carmelo «Sei cocciuto come un mulo!»
«Bene!»
Degli uomini portano un'altra capra.
Carmelo «Uccidila.»
«È inutile!»
Carmelo «Mi fai esasperare.» prende la pistola e gliela punta.
«Ottimo. Sparami.» lo guardo dritto negli occhi e anch'io gli punto la pistola «Muoriamo insieme, no?»
Carmelo «Uccidi la capra.» abbassa la pistola.
Io sospiro e senza guardare premo il grilletto prendendo l'animale che cade a terra con un tonfo.
«Sarai contento.» prendo la felpa ed esco.
Carmelo «Molto.» sorride compiaciuto.
«Demon, andiamo.»
Lui abbaia e torniamo a casa insieme.
Mi preparo un panino e metto i croccantini a Demon. Dopo ci mettiamo sul divano a guardare la tv. Mi squilla il cellulare ma non rispondo.
Voglio stare solo.
Demon si addormenta e io salgo in camera mia.
Resto al computer fino a quando non sento bussare alla finestra.
Chi cazzo è!?
Mi alzo dalla sedia e vado alla finestra per spostare la tenda. La apro «Stella.» dico rigido.
Stella «Posso entrare?»
«Veramente stavo lavorando.»
Stella guarda in lontananza il computer dove ci sono degli articoli di giornale e poi dice «Solo per qualche minuto...»
«Okay.» la faccio entrare e chiudo in fretta il computer «Dimmi.»
Stella «Ho parlato con Fabio ieri mattina. Cosa è successo?» cerca una spiegazione.
Sbuffo al pensiero di quel cretino «Niente.»
Stella «Perchè non vuoi parlarne con me?»
«Stella, ho da fare, davvero. Vengo io domani, ok?»
Stella «Ma io voglio restare. Se vuoi lavorare non ti disturbo.»
Sospiro e le do un bacio a stampo «Meglio se vai.»
Stella lo abbraccia dolcemente «Dai...»
La spingo e mi allontano «Non è il momento. Devo lavorare, ti prego.»
Stella «Okay, si...» si allontana.
Mi volto e torno a osservare il computer cercando di non guardarla. Appena va via, continuo a controllare dei documenti per domani.Il giorno dopo.
Ore 17:00.
Percorro la strada per tornare a casa con Demon e ci fermiamo a fare la spesa.
Lui mi aspetta fuori mentre io compro.
Dopo torniamo a casa.
Carmelo «Alessandro, devi vendere queste.»
«Ci penserò lunedì.»
Carmelo «Fallo di mattina. Di pomeriggio devi fare una cosa importante.»
«Va bene, si. Io esco di nuovo con Demon.»
Carmelo «Te lo concedo solo perché è sabato.»
«Ciao.» esco e mi dirigo a casa di Stella.*Un'ora dopo.*
Sono fermo da mezz'ora davanti casa.
Demon mi guarda incuriosito.
«Non so cosa fare, bello.» sospiro.
La porta si apre ed esce Stella con una sua amica.
Stella «Ehy.» dice appena vede il suo ragazzo.
Mi alzo e le vado incontro «Dove stai andando?»
Demon abbai e cerca di ottenere qualche carezza.
Miriam sbuffa «Ti aspetto in macchina, Stella. Non vorrei dare fastidio.»
Stella «In discoteca con Miriam.» dice ad Alessandro. Poi si rivolge a Miriama «Va bene, si...»
Le prendo una mano e gliela bacio «Pensavo che volessi stare con me.»
Stella «E io ieri pensavo che volessi stare con me ma a quanto vedo è più importante il tuo lavoro.»
«Dovevo sbrigare delle cose per mio padre.»
Stella «Capisco. Devo andare. Miriam mi starà aspettando...»
«Stella, aspetta. Mi dispiace, ti prego.»
Stella «Ci vediamo domani.» lo guarda e poi va via con Miriam.
«Ok. Andiamo via Demon.» stringo le mani a pugno e torno a casa.Lunedì. Ore 11:00.
Spero di vendere in fretta questa roba.
Mi piazzo davanti la scuola, al solito, posto, e aspetto che suoni la ricreazione.
Tra i ragazzi che escono intravedo Stella con Fabio e quella sua amica.
Ancora sta con quello!?
Distolgo lo sguardo e mi alzo il cappuccio della felpa, poi distribuisco la droga a dei ragazzini. Una volta venduta tutta la droga, rivolgo lo sguardo a Stella che ridacchia con Fabio. La rabbia si impadronisce di me e butto a terra un bidone. Sfortunatamente attiro l'attenzione e per rimediare scappo via. Torno a casa e trovo mio padre pronto per uscire.
Carmelo «Andiamo.»
Annuisco e chiamo Demon.
Prima ci fermiamo per mangiare allo Street food e poi torniamo a lavoro.Ore 17:00.
Carmelo «Vieni con me.»
«Va bene. Demon resta qui.»
Lui si siede e mi guarda.
Carmelo «No, portalo.»
«Perché? Non voglio che veda-» mio padre mi blocca.
Carmelo «Non ucciderai animali, tranquillo.»
Sospiro sollevato e faccio segno a Demon di seguirmi.
Ritorniamo nella solita stanza ma stavolta è vuota.
Comincio a preoccuparmi.
«Demon seduto.»
Lui fa ciò che dico.
Carmelo «Fatelo entrare.» grida mio padre a dei tizi.
Loro portano un uomo sulla cinquantina e lo legano alla sedia.
Deglustisco.
Carmelo «Prendi la pistola.»
La prendo un po' tremante.
Carmelo «Ora uccidilo.»
«Cosa?»
Carmelo «Fallo o uccido il tuo cane.» punta la sua pistola contro Demon.
«Cosa!?»
Carmelo «Non scherzo.» lega Demon alla maniglia «Conto fino a 10 e sparo.»
Il signore legato si sveglia e alza la testa.
Noto che sanguina e che è confuso.
Carmelo «Spara a quel fottuto bastardo!»
Signore «Carmelo. Adesso costringi pure quel ragazzo?»
Carmelo «Commissario...ti presento mio figlio.»
Commissario «Sei solo un bastardo. I miei colleghi mi troveranno.»
Carmelo «Non credo proprio. Forza Alessandro, uccidilo.»
«Io-io. È una persona...» resto confuso.
Carmelo «Vuole sbatterci in prigione. È questo che vuoi!?»
«N-no.»
Carmelo «Allora spara!»
Resto fermo a fissarlo.
Carmelo «D'accordo. Uccido il tuo cane.»
«No!»
Commissario «Ragazzo, ascolta! È solo uno stupido cane! Non sparare!»
«Stupido? Stupido cane!?» divento furioso.
Commissario «La vita di un uomo è più importante di quella di un cane o di un altro animale. Ascoltami!»
«Tu. Tu non sei importante.» senza pensarci premo il grilletto.
Carmelo sorride soddisfatto.
«Così impari a parlare male del mio cane.» poso la pistola e libero Demon.
«Andiamo.» esco con il mio cane e vado a casa.Ore 21:35.
Mentre guardo un film con Demon sento bussare alla finestra.
Mi alzo subito e apro.
Stella entra senza dire nulla e poi dice «Perchè non sei venuto?»
«Perché mi hai trattato in quel modo?» dico di rimando.
Stella «Cosa avrei dovuto fare? Lasciare tutto e stare con te?»
«Si.» dico serio e chiudo la finestra.
Stella «Non l'ho fatto perchè tu non l'avresti fatto. Come l'altro giorno.»
«Io ho cose più importanti!»
Stella «E io non esisto quando tu devi lavorare?! Avresti potuto farmi restare invece di mandarmi via!»
«Perché ti saresti annoiata.»
Demon abbaia.
Stella «Sono tutte scuse.»
«Mi dispiace, ok? Basta litigare, ti prego.»
Stella sbuffa «Va bene...si.» si siede sul letto.
«Scusami.» mi abbasso e la bacio.
Stella gli lasciargli piccoli baci sulle labbra «Perdonato.»
«Grazie.» la faccio sdraiare continuando a baciarla.
Stella «Mi sei mancato...» gli tocca il petto fino ad arrivare al cavallo dei pantaloni.
«Anche tu. Più di ogni altra cosa.»
Stella «Ti amo davvero tanto...» gli dà piccoli baci sul collo e poi gli sbottona i pantaloni.
«Sono eccitato da morire.» mi tolgo la maglietta e poi penso ai suoi vestiti.
Stella dopo rimane nuda e divarica le gambe lentamente «Ti voglio...» intreccia la mano con la sua.
«E mi avrai.» mi infilo il preservativo ma Demon sale sul letto «Demon! Scendi immediatamente.»
Lo spingo giù dal letto.
Sorrido ed entro dentro Stella.
Così facciamo l'amore per diverse ore.*****
Vi sta piacendo la storia?
🔝❤️
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Il Figlio del Boss
RomanceStella ha 16 anni ed è stata costretta a trasferisi in una delle città più belle d'Italia, Roma, a causa del lavoro dei suoi genitori. Qui si avvicinerà inevitabilmente a un ragazzo che la trovolgerà in un turbine di emozioni. Ma quando scoprirà l...