21❁ 𝐿'𝑢𝑙𝑡𝑖𝑚𝑜 𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎𝑣𝑣𝑖𝑠𝑠𝑢𝑡𝑜.

142 24 25
                                    

Ehm...è corto, lo so...ma...è un capitolo di passaggio,
quindi buona lettura e basta e.e

Jungkook pov

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Jungkook pov

"Squarciò il mio peluche" ripensai tristemente, tardi quella notte, dopo che Jihyun si fu diretto alla sua camera lasciandomi solo, al buio. Continuai a rimuginare sulle sue parole ed il suo racconto di poche ore prima, amaramente meditando che forse non potevo davvero far nulla se prima non era Jihyun ed accettarsi e convincersi che quella sua convinzione era del tutto sbagliata. Sospirai guardando intorno a me ed infine la finestra, con occhi davvero stanchi.

Tuttavia la porta di aprì lentamente ed un viso familiare, velato da un fascio di luce, sbucò oltre lo spigolo. Sorrise e quando notò che ero ancora sveglio, entrò, prendendo infine posto sulla sedia affianco al mio letto. «Sei pensieroso, vero? E' stata una giornata lunga e difficile, dovresti dormire ora...come Jihyun...» sussurrò, con voce calda e materna, Mina, sistemando il bordo della coperta superficiale così che arrivasse fino al mio mento. «Non sei stanco Jungkookie..?» domandò poiché non avevo né dato risposta né mosso dalla posizione nella quale ero da quando era entrata.

«No, sono solo preoccupato per Jimin hyung...volevo dire Jihyun hyung. -mi corressi, scuotendo la testa- Non riesco a fargli capire cosa è giusto e...cosa no. Sembra come se davvero la sua famiglia l'avesse programmato per essere un robot volto al bene del figlio "buono"» parlai sinceramente, rendendo chiaro il motivo del mio tormento.

«Purtroppo non possiamo far molto Jungkook...tuttavia, credimi, sta iniziando a capire. Jihyun è sempre stato rinchiuso qua dentro, schifato dalla propria famiglia... Chiunque avrebbe sviluppato quella mentalità in una situazione simile alla sua.» contemplò la donna col camice azzurro al mio fianco. «Tu non credi che il tuo incidente abbia causato una spaccatura nella tua vita?»

«E-Ecco sì...ma sia mio padre che mia madre e perfino mio fratello mi amano... Il tutto è solamente stato causato da motivi economici e si sono separati perché...avere un figlio come me ha portato solo dolore a mia madre.» spiegai a Mina, la quale però sospirò, posando una mano sulla mia testa. «Per loro...è doloroso vedermi così, ma sono sicuro mi amino come sempre.» affermai sicuro delle mie convinzioni.

«Perché... Aspetta, Jungkookie, tuo padre non ti ha detto il motivo del suo litigio con tua madre?»

Scossi la testa. «No, c'è un motivo che non sia economico?» domandai, sentendo il cuore accelerare il proprio battito in ansia per la risposta che sarebbe giunta e che volevo sapere.

«Aish, in realtà...tuo padre accusò la moglie dell'incidente... perchè se lei fosse venuta a prenderti quella sera, a quella tarda ora, forse non saresti mai stato investito da quell'auto mai identificata, alla quale guida c'erano sicuramente dei ragazzi ubriachi come te, che si stanno logorando...per il peso della colpa.» raccontò, prendendo una mia mano tra le proprie. «Ma in realtà non è colpa di nessuno se non dell'autista che è passato col rosso ed ubriaco ad una tale velocità. Quindi magari un giorno, quando sarai più grande, tutto tornerà normale...» mi confida, con un tono amaro, sollevando comunque gli angoli delle sue sottili labbra, accarezzando lentamente, con le dita, il dorso della mia mano, la quale stava custodendo.

𝑮𝑬𝑴𝑬𝑳𝑳𝑰: 𝑠𝑎𝑛𝑔𝑢𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑠𝑎𝑛𝑔𝑢𝑒〈 𝐈 〉Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora