32❁ 𝐴𝑛𝑠𝑖𝑎 𝑝𝑢𝑟𝑎.

83 8 4
                                    

Jihoon pov

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Jihoon pov

Erano già una manciata di giorni che ero incollato al computer, alla ricerca di informazioni riguardo Park Jimin e Park Jihyun, anche se non avevo trovato nulla di utile che rispondesse alle nostre domande.

Non potei fare altro se non sbuffare pesantemente, lasciandomi andare indietro contro lo schienale della sedia, rilasciando nel mentre anche la presa del mouse. Il cursore sullo schermo si soffermò su un punto della cartella medica di Jihyun, la quale ero riuscito a recuperare grazie alle mie abilità di hacking. Ero consapevole del rischio che correvo con il possedere quelle informazioni delicate, ma, successivamente a tutta quella storia, l'avrei eliminata completamente dal mio computer.

Controllai velocemente, perso con lo sguardo, lo schermo e, più precisamente, dove era rimasto il cursore. "Il paziente oggi, giorno del suo 12esimo compleanno, si è presentato a me con gli occhi seri, spenti, tenendo tra le braccia un semplice libro. Questa è la nostra quarta seduta da quando ci conosciamo." scrisse al tempo la psicologa che lo seguiva "Gli ho chiesto che libro avesse con sé, ma non ha risposto. Allora gli ho domandato come stava, mi ha guardato ed ha sorriso. Mi ha detto di smetterla, che sapevo già la risposta a quella domanda. Eppure, io volevo sentirla da lui. Quando gliel'ho detto, ha riso, malinconicamente... mi ha fatto male vederlo così. Ce la stava mettendo tutta a stare lì... temevo per il suo bene."

Terminai di leggere quel corto paragrafo e mi rimisi più vicino allo schermo, scrollando in basso la schermata per continuare a leggere. "Gli ho chiesto di parlarmi di qualcosa che gli piaceva. Non mi aspettavo che avrebbe risposto, che davvero, per la prima volta dopo sole quattro sedute, si sarebbe aperto a me. Ero felice, ma subito, appena rispose, mi pietrificai. Ha detto: Mio fratello. Non sono riuscita a trattenere le domande: come puoi volergli bene? Come fai a dire che ti piace? Come e perché sei tanto buono? Ha riso ancora, non capii se si prendeva gioco di me o cosa, ma quando scosse la testa, mi sembrò l'essere più dolce che potessi mai conoscere. "E' il mio fratellino... mi chiedo ogni giorno come sta, se dorme, gioca o studia. Riesce a dormire la notte con quei suoi incubi? Lo spero... non voglio soffra." mi ha detto. Ed ancora mi chiedo... come possono averlo trattato così?".

Sospirai leggermente, picchiettando l'indice sulla superficie della scrivania, di fianco alla tastiera che stava sotto allo schermo più grande. Portai poi quella mano al viso, passandola su questa, ragionando ancora. Il mio cervello faceva male da quanto stavo pensando.

«Perché Jihyun si comporta così? Perché adora tanto il fratello? E' ingiusto che sia lui a soffrire.» sussurrai a voce, guardando ancora il documento che era aperto sullo schermo, e scesi ancora per leggere un po' dopo.

"Oggi Jihyun è entrato e aveva le lacrime lungo le guance. L'ho abbracciato, ho notato i segni di indelebile nero sui suoi capelli e mi si è stretto il cuore. Sapevo che gli altri bambini lo tormentavano, ma pensavo che almeno le infermiere lo avrebbero difeso. E' un anno ormai che lo conosco e mi sembra sempre più perso. L'ho coccolato. Non abbiamo parlato, non serviva.

𝑮𝑬𝑴𝑬𝑳𝑳𝑰: 𝑠𝑎𝑛𝑔𝑢𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑠𝑎𝑛𝑔𝑢𝑒〈 𝐈 〉Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora