25❁ 𝐴𝑣𝑒𝑛𝑔𝑒𝑟𝑠.

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Yoongi pov

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Yoongi pov

Era ormai mezzogiorno di quel mercoledì fastidioso, durante il quale ero stato obbligato a frequentare altre squadre sportive della nostra scuola. Ovviamente, quella di pallavolo ero riuscito ad evitarla e nessuno mi aveva beccato, nemmeno quel fastidioso rappresentante d'istituto, nel quale mi ero imbattuto un paio di volte. Sembrava quasi che mi stesse controllando nel mio svolgimento, ma non me ne interessai granché fino a quando Hoseok mi copriva e accettava di non mi forzava a frequentare qualcosa che desideravo a tutti i costi evitare.

E quando passò anche la pausa pranzo, mancavano solamente un paio d'ore alle tre del pomeriggio, quando finalmente me ne sarei andato a casa. Sorrisi, con le mani in tasca, dirigendomi verso la palestra dove si sarebbe tenuta la tanto bramata apertura della squadra di basket. Entrammo, io al fianco di Hoseok, mettendoci in disparte, cercando di evitare in qualunque modo di partecipare a quella scemenza, ma ovviamente non sarebbe stato possibile e presto una persona mi notò, ovvero Jackson. Sospirai, ignorando lo sguardo che, per errore, avevo scambiato con lui, ma ormai era arrivato di fronte a me ed al mio migliore amico, con le mani in tasca e la stessa ragazza, la quale mi era sembrato di vedere il giorno prima al suo fianco, che gli teneva il braccio ammiccante verso di me.

Trattenni l'istinto di vomitare.

«Buongiorno Yoongi, credevo non saresti venuto oggi a subirti questa noia di giornata, come ogni anno d'altronde.» intraprese la conversazione quel ragazzo irritante davanti a me, che mi guardava con occhi fastidiosamente attenti ad ogni mio movimento, benché minimo o involontario. «Mi sorprendi sempre.»

Ghignai, incrociando le braccia al petto ed alzando il mento, come ero solito fare per far comprendere la posizione superiore che volevo prendere nei suoi confronti. «Non devo certo dare a te merito delle mie scelte.» sputai acido e lui rise, cercando di alleviare la tensione fra noi.

«Ma certo Min, non voglio mica comportarmi da amico quando non lo sono.» spiegò alzando le spalle e circondando le spalle della sua, presunsi, per farmi vedere che lui era in grado di avere una relazione. «Anzi, non sono nemmeno qui per rivalutare ciò che ti avevo detto anni fa» ghignò guardandomi negli occhi con sicurezza.

«Jackson. Vai a farti fottere e sparisci dalla mia vista. La tua opinione non è gradita.» attaccai finalmente quel ragazzo che mi dava sui nervi, che cercai ardentemente di allontanare poiché non sarei riuscito a trattenermi e probabilmente se non ora, in qualche minuto, avrei potuto persino rompergli il naso.

«Cosa? Mi sembrava che eravamo tanto amici un tempo, quando ti diedi dei consigli per conquistare quell'angioletto» rispose, ridendo poi divertito dal mio sguardo, che potei dedurre fosse diventato più fino ed aguzzo. «Ti devo ricordare che è grazie a me se te lo sei portato a letto la prima volta mh? Non avrebbe mai minimamente considerato qualcuno come te, se non fosse stato per me che avevo parlato bene di te, con lui e sua madre. Ed ora che mi combini? Lo lasci e ti metti contro di lui a difendere qualcuno che nemmeno si è mai visto qua, che probabilmente è solamente un malato di mente di quel buco d'ospedale dove tuo padre si è ritrovato a lavorare perché non è riuscito ad andare oltre ad una laurea e di buono ha solo il cognome?!»

𝑮𝑬𝑴𝑬𝑳𝑳𝑰: 𝑠𝑎𝑛𝑔𝑢𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑠𝑎𝑛𝑔𝑢𝑒〈 𝐈 〉Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora