10 gennaio 2019
Titolo:
"Come due spine"
Autrice:
Genere:
Storie d'amore
Ho scoperto Come due spine per caso, e fin dalla prima riga ho capito di avere a che fare con una delle rare perle che si trovano su Wattpad.
Come due spine è una storia scritta bene, che potrebbe benissimo stare sugli scaffali di una libreria, e che, secondo il parere di una lettrice compulsiva, non ha nulla da invidiare ai libri cartacei. Per quanto tu possa sforzarti di trovare la minima svista ortografica o sbavatura, questa non c'è, nessuna virgola di troppo, nessuna parola messa nel posto sbagliato: tutto è armonico.
Armonia: penso che questa sia la parola chiave, il termine che riassume ciò che ho letto.
Ogni capitolo, ogni parola, ogni scena sono perfettamente al loro posto, come tasselli di un puzzle; niente è lasciato al caso e tutto è curato nei minimi dettagli e ben collegato.
Un altro aspetto da non sottovalutare è il titolo: una parte fondamentale.
Mi capita spesso di leggere titoli che poi di fatto non c'entrano niente con quanto viene raccontato. Io penso che non sia un aspetto da sottovalutare: il titolo è, come la trama, il biglietto da visita di un libro, un titolo accattivante ti dà l'input giusto per iniziare la lettura.
Alessandra utilizza la metafora delle spine per descrivere Veronica e Gabriele, per citare una delle mie frasi preferite, loro sono come due spine che si trovano sullo stesso stelo: asimmetriche, distanti e, pur sembrando in asse, non coincidono le une con le altre.
Gabriele è un amico del fratello di Veronica, è così che lui entra nella sua vita, e da quel momento lui diventa per lei una spina nel fianco, una spina nel cuore.
A narrare le vicende è proprio Veronica. La scena si apre con la ragazza, adulta, alle prese con una seduta da una psicologa; alla domanda 'Che cosa rimpiangi?', Veronica risponde: 'Rimpiango di aver fatto male a Gabriele Moretti. Ma più che altro, sarò sincera, rimpiango una carbonara, dottoressa', perché Veronica, così come Come due spine, è anche questo: sarcasmo e ironia.
Veronica è un personaggio tosto: uno di quelli con una storia da raccontare, che dietro le fragilità nasconde una grande forza, una grande tenacia. Veronica è un esempio per tutti noi: la vita le ha presentato un ostacolo enorme, una verità difficile, se non impossibile da accettare, eppure lei alla fine ci riesce.
E' questa la cosa che mi ha colpito maggiormente: il modo in cui viene affrontata una tematica dedicata come la malattia, Alessandra lo fa senza una eccessiva e irreale drammaticità, lasciando fluire le emozioni nel modo più naturale possibile.
Il che non vuol dire con leggerezza, tutt'altro. La malattia ha un ruolo importante, certo, ma non dominante.
Questa è una storia d'amore prima di tutto.
Attraverso scene dipinte magistralmente, dialoghi interessanti e mai banali e personaggi con spessore e ben caratterizzati, l'autrice ti permette di entrare nel mondo di Veronica e Gabriele.
Sono due personaggi comuni, con una storia simile a quella di molti altri, eppure al tempo stesso sono unici e non riesci proprio a non sognare insieme a loro.
Ci sono libri carini, ma che ti scivolano addosso, come se niente fosse; e poi ci sono i libri che ti restano dentro, che ti lasciano qualcosa, che li leggeresti ancora, ancora.
Ecco io penso che questo libro sia uno di questi.
recensione proposta da:
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