Capitolo dodici.

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Quasi vado a sbattere contro il finestrino,per la frenata improvvisa.

"Ma sei stupido,avresti potuto ucciderci." Ringhio quasi.

"Cosa vuoi dire? Niall è il biondo? Era a quella festa? Come lo conosci,e perchè-"

Lo blocco.

"Hei,ho mal di testa,ed ho una sbornia preparata,potresti evitare di fare tutto queste domande?" Chiedo,massaggiandomi con entrambe le mani la testa.

Mi lancia un brutto sguardo,prima di ripartire.

Il viaggio è troppo silenzioso,e dopo circa cinque minuti,arriviamo a casa mia.

Sento che la birra nel mio corpo sta lentamente svanendo.

Cosa ho combinato?

"Sali?" Chiedo sottovoce.

"E' l'una di notte. Me ne vado,e domani parleremo,quindi vieni a casa mia per le nove e mezza." Dice piatto.

Mi avvicino a lui,per lasciargli un bacio sulla guancia,ma lui si scosta a destra.

Mi imbroncio un pò.

"Ciao."

**

'Forse se resti con la nonna è meglio,sei ancora troppo piccola,potresti farti male.' La voce di mia madre era lenta e dolce.

'Ma mamma,ho undici anni,e Andrew ne ha tredici,non è poi così grande.' Dissi a bassa voce,triste.

Mia madre mi prese fra le braccia,per poi piantare un dolce bacio sulla mia fronte.

'Torneremo presto,Evangeline.'

'Ma-' Protestai,prima che mio padre apparisse sulla soglia della porta.

'Smettila di fare la bambina,torniamo presto,resterai con la nonna e basta.' Disse duro,mentre io gli rivolsi il mio sguardo peggiore.

I miei genitori andarono via,insieme ad Andrew,ma non prima che venisse a salutarmi.

Mi sedetti sul bordo del letto della camera di mia nonna,imbronciata,finchè non vidi Andrew inginocchiarsi davanti a me.

I suoi occhi color ghiaccio,contrastavano con i miei blu,con qualche sfumatura grigia.

Mi sorrise dolcemente.

'Torniamo presto,piccola.'

Peccato che da quel luogo,loro non fecero più ritorno.

Sobbalzo dal letto,ormai inzuppata di sudore.

Lacrime calde si fanno spazio sul mio volto,e dalla mia bocca escono piccoli singhiozzi.

Mi alzo svogliatamente,lanciando le coperte alla fine del letto.

Ciabatto fino in cucina,con il cuore ancora a mille.

Loro non sono più tornati,e la mia famiglia è stata distrutta da quel giorno.

Ma mio fratello,lui,che fine aveva fatto?

L'orologio segna le 6.30,mentre i ricordi della sera precedente si fanno spazio nella mia mente.

Ricordo solo le mie mani intrecciate in quelle di Niall,non volevo lasciarlo,e di come mi ha toccato.

Successivamente,ho chiamato Jason e..oh mio dio.

Gli ho detto tutte quelle cose e alle nove e mezza devo andare a casa sua.

Sono sul serio un dannato disastro.

Mi siedo sul divano,finchè il sonno non prende il sopravvento,ancora una volta.

Beautiful eyes. // Niall Horan.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora