Imperatori Megalomani...

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Finalmente i due raggiunsero la kebabberia, o come cacchio si chiama, e il nostro protagonista """"molto etero"""" saltò dalla gioia:
«OH MAREMMA BUHAIOLA, CI S'È FATTA! Andiamo a mangiarci questo fottutissimo keba-»

«ALTOLÀ, INFIMA PLEBAGLIA!»

Cimi si mise quasi a piangere dalla disperazione, e la sua anima gemella sbuffò: «Ma possibile che non posso nemmeno mordere Cim- EHM.... mordere un kebab in pace? Chi è che rompe stavolta?!»
Fu quando i due piccioncini si guardarono alle spalle che lo videro.

Da lontano non si riusciva a distinguerlo bene.
Era semplicemente una figura in ombra, in posa eroica dinanzi al sole che scendeva lentamente per tramontare..
Se ne stava lì, immobile, e si poteva percepire la sua aura gloriosa e solenne persino da quella distanza.
Sembrava essere... A cavallo.

Poi si mosse.
Più si avvicinava ai due, più il suo volto si faceva chiaro...
E più cresceva la paura.
Anche solo la sua presenza metteva un'inquietudine straordinaria in corpo.

«Non l'avete capito?» cominciò.

«Il mio nome è Gaio Giulio Cesare Augusto Germanico. Nonostante molti preferiscano riferirsi a me come...»

«CALIGOLA!» esclamò Cimi terrorizzato.

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