Kebab Ano

22 2 60
                                    

La porta si aprì con veemenza proprio in quel momento.

«BUONGIORNISSIMO, COMUNI MORTALI! L'EGREGIO E MERAVIGLIOSO DIO APOLLO È GIUNTO A PORTARE UN PO' DI LUCE NELLE VOSTRE INUTILI VITE!»

A quelle parole, tutti si voltarono verso i quattro nuovi arrivati.

Lo strano individuo (in tutta la sua modestia) si appoggiò alla porta sistemandosi gli occhiali da sole, fiero della sua entrata in scena.

Gli altri tre sembrarono imbarazzati, e guardarono "Apollo" con odio, senza proferire parola.

«Beh...» iniziò Virgilio nel silenzio generale, «penso proprio che questo sia un tuo parente, Bruno».

Bruno si indinniò, ma appena aprì bocca per rispondere a tono, qualcuno lo precedette...

«Bruno?» disse Freud. «Ho già sentito questo nome...».

E lo vide. Era lui, era proprio lui.
L'uomo che non avrebbe mai più voluto incrociare in vita sua.
Ed era seduto proprio lì, a quel tavolo, accanto a...

«DANTE?!» Petrarca strillò di punto in bianco. «ODDIOOOO! NON CI CREDOOOOOOOOO, FAMMI UN AUTOGRAFOOOOOOOO!!!!»

«Cos-»

Brunotto si alzò di scatto. «MADONNA DI FOGGIA! FREUD, AMICO MIO!!! NON TI AVEVO RICONOSCIUTO!!»

«ANCORA TU?!? NON CI POSSO CREDERE! NON HAI IDEA DI COSA FAREI A TE E AI TUOI MALEDETTISSIMI BANCOMAT!»

Tenebra, che finora era rimasto attonito ad ascoltare quegli scleri, si riscosse.
«...CALIGOLA?!» esclamò. «VIRGILIO?!? MA DA QUANTI FOTTUTI MILLENNI SIETE IN VITA, VOI DUE?!»

«E tu chi sei? Cosa minchia ci fa un cartone animato in una kebabberia?!» fu la risposta dell'Imperatore.

«Placa la tua collera, Stivaletti» gli intimò Brun- (NON CE LA FACCIO 😭BRUNO, PERCHÉ DEVI ANDARE IN PENSIONE? RIMANI CON NOI PER SEMPRE 😭)

Cioè... volevo dire...

«Placa la tua collera, Stivaletti» gli intimò Bruno, per poi tornare a rivolgersi al suo amicone.

«SIGMUUUUND!!! SIEDITI ASSIEME A NOIIIII»

«MAI!»

«DAIIIIII»

«NO!»

«E CHETATEVI DUE SECONDI, CAZZONI!» sbottò Incitatus.

Tutti gli rivolsero l'attenzione, stupiti da quelle urla poco... equine.
Tutti, tranne Beethoven.
Lui non aveva sentito e continuava a mangiare all'oscuro di tutto.

Apollo gli si avvicinò con aria di sfida.
«Quadrupede» inveì, «non rubarmi la scena!»

«Ma chi ti caga, Stellina Luccicosa?!» rispose quello.

«Bada bene a come ti rivolgi al tuo dio! Tsk, che babbano!»

«Qualcuno deto kebab ano? Cavalo vuole kebab ano?» si intromise Amir, raggiungendoli.

«Sì» rispose prontamente il figlio di Zeus, «portagliene tanti».

Il maestoso Incitatus era sul punto di offendere pesantemente Amir. O forse Apollo? Nel dubbio, entrambi.
Ma non fece in tempo a spiccicare parola che l'erudito proprietario era già sparito dietro al bancone, per preparargli... No, non volete saperlo sul serio.

Intanto, la scena continuò per un intervallo di tempo (△t) indeterminato.

Petrarca che molestava Dante, facendo innervosire Virgilio (che novità, Virgy).

Brunotto che molestava Freud, facendo innervosire... Beh, Freud.

Apollo che molestava un cavallo, facendo innervosire Caligola.

Tenebra che... Dai, è Tenebra. C'è bisogno di commentare?

Cimi e Biagio... Ah, già, esistono anche loro.

Beethoven che mangiava.



BiagimiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora