Slender Man e Gianni Morandi

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Cimi e Morpheus si voltarono di scatto, allarmati.

Biagio si coprì gli occhi e strillò: «AIUTOOOO, LO SLENDER MAN!!!!!!!!!»

In cuor suo, Cimi sperava si trattasse solamente del bisbisbisbisbisbisbisbis[...]nonno di qualche animaletto innocuo: l'antenato di una tartaruga, di un gallo o di un orso bruno...
No, quest'ultimo meglio di no. Lasciamo che si goda la pensione.

Sfortunatamente, le sue speranze non furono appagate.

Dietro di loro si innalzava una figura quasi intimidatoria, dallo sguardo terrificante e dal fisico imponen-

Rettifico.

Dietro di loro si trovava un omuncolo di bassa statura, munito di una folta chioma di capelli (non solo in testa) e di una pelliccia ormai rovinata e strappata, che li fissava con un cipiglio confuso (lui, non la pelliccia).

L'albanese e l'altro si guardarono in silenzio per qualche secondo, quasi si stessero dando degli stupidi per essersi preoccupati di chissà cosa.

Biagio, non sentendo alcun rumore, smise di emettere versi strani.
Prese un bel respiro e si alzò, continuando a dare le spalle allo sconosciuto.

«NON TEMETE, INDIFESI COMPARI» esordì con tono intrepido, «CI PENSO IO A PROTEGGERVI!»

Si voltò esibendo una piroetta, con una posa finale da cintura nera di karate che probabilmente aveva visto il giorno prima in qualche film.

«SLENDER MAN, PREPARATI AD ASSAPORARE-... Ehm...»
Lentamente abbassò le braccia.
«Ad assaporar... Ma che ca...»

Il prode eroe rimase a guardare l'avversario con uno sguardo molto scaltro e perspicace, mentre gli occhi degli altri erano, invece, puntati su di lui.

«Ma che cazzo fai?» chiese Cimi.

Morpheus non si degnò neanche di aprire bocca.

«Io... Cioè... E-ecco...»
Biagio tornò a voltarsi verso l'albero, imbarazzato come non mai.

Ma, in quel momento, il simpatico amico primitivo si decise ad esprimere il suo pensiero a riguardo:
«AAAAUHHHGGGGHHHAAAAABXHHXCJAJWJHFCHSJXUUUUUAAAAAAJJJJAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH!!!!!»

Tirò fuori un bastone di legno e corse furiosamente addosso al nemico.

Cimi prese in fretta il suo telefono.

«Porco Kira, non ho internet...» si lamentò pochi istanti dopo, «Volevo usare Google Traduttore! Ma nel dubbio farò un video.»

Tra gli strilli isterici di Biagio e le urla grottesche dell'altro, Morpheus prese la parola.

«Punto uno: pensi seriamente di poter usare un cellulare nella Preistoria? Punto due: spiegami con quale criterio Google Traduttore dovrebbe farti comprendere dei versi che non hanno alcun significato. Punto tre: leviamoci dai piedi!»

I due recuperarono la donzella in pericolo e filarono via.
Morpheus in testa alla coda, Cimi che trascinava Biagio per la mano (ship) e quest'ultimo che veniva ancora inseguito dallo "Slender Man" urlante.

Dopo un'estenuante corsa che sembrò durare secoli, riuscirono finalmente a seminarlo e si fermarono in mezzo al bosco a riprendere fiato.

«Voglio... Tornare... A casa...» ansimò Cimi con lo sguardo perso nel vuoto.

L'amico, piegato sulle ginocchia sbucciate, gli risposte dopo alcuni attimi di respiro pesante.

«Uff... Davvero... Che vita di merd-... AIUTOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!»

Una grossa mano gli si era posata sulla spalla.

«AIUTOOOOOOO!!!!!!!!! GIANNI MORANDIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!»



Note dell'autrice:

Sono viva, sono viva, non temete!

*allarga le braccia verso il pubblico di lettori ma nota che c'è solo la Bianca e un paio di persone addormentate*

Ehm... Vabbè.

BiagimiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora