Cani Rabbiosi e Lama Mangiatori

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Dopo l'emozionante discorso da premio oscar di Caligola, per strada scese un silenzio imbarazzante.
I vecchietti toscani, che bestemmiavano davanti ai bar aspirando le "C" e lamentandosi dei baldi giovini di oggi, avevano dato mostra del loro più grande coraggio e della loro ammirevole determinazione: erano fuggiti con i giornali in mano.

Fu in quel momento che Virgilio, finalmente, parlò per difendere il suo fidanz- ehm... Per difendere Dante dalle grinfie di quel nevrotico pazzoide che faceva risse coi cavalli:

«Oh sciagurato Caesar (Imperatore), altro non portasti che rovina e sventura al cuore del tuo regno!»

Ma il poeta fiorentino lo interruppe.
«Virgilio, siamo nel 2019 dopo Cristo... Parla per bene, per l'amor della Maremma»

«Ehm... Si, giusto. Devo ancora abituarmici, e comunque parlare così fa molto ganzo invece»

«Si dice "figo", ganzo ormai è superato»

«Certo, certo, come ti pare. Maledetti toscani... Inventano la lingua che parlano e si lamentano pure!
Ma adesso torniamo a noi, Caligola. Non osare metterti tra i piedi. Ci troviamo qui poiché è un viaggio voluto dall'alto. E più non domandare!»

Dante lo fermò di nuovo: «Virgilio, amico mio, va bene utilizzare la scusa del "viaggio voluto da Dio" per andare dove ci pare. Ma non stai un po' esagerando con queste tattiche da mafioso?»

«NO! SMETTILA DI FARMI FARE BRUTTA FIGURA, SENZA DI ME SARESTI PERDUTO... LETTERALMENTE! E ORA... cosa stavo dicendo? Ah, sì, la farò breve» e si rivolse di nuovo a Caligola, «allora psicopazzo, mettiamo le cose bene in chiaro: non puoi fermarci o finiresti contro la volontà divina. Lasciaci passare e basta, sai cosa ce ne frega a noi di te e di quei due omosessuali che danno mostra del loro amore in pubblico! Ai miei tempi la gente non era così volgare»

«Ehi!» Durante Alighieri (sì, si chiama così... Lo so.) si intromise ancora una volta (gli piaceva polemizzare): «cos'hai contro il volgare? Eh? EH?!?!?!?!»

Cimi si voltò verso Biagio come per dirgli "Ma che droghe abbiamo assunto per assistere a tutto questo?", ma quello che si ritrovò davanti lo sconcertò... e non poco.
A quanto pare Biagio non aveva dato troppa attenzione alla discussione dei due antichi e illustri gay giunti dal nulla, ma era concentrato su... Ehm... Altro.

La scena che Cimi si ritrovò a pochi centimetri dalla faccia fu peggio di un jumpscare:

Biagio lo stava fissando intensamente, con uno sguardo terrificante in volto.
I suoi occhi erano diventati rossi come il sangue, come se fosse indemoniato, e continuava a sbavare copiosamente e perdere schiuma dalla bocca.

Aveva la rabbia.

Stava ringhiando qualcosa di incomprensibile, ma tutto ciò che l'albanese riuscì a sentire fu:
«Cimi... Succoso... Mordere... Cibo...»

Ma nonostante questo, la cosa che inquietò ancora di più il povero Shkelqim fu ciò che vide in lontananza:

Tra i cespugli si trovava un lama che tentava di camuffarsi inutilmente, credendo di non essere visto.
Stava mangiando dell'erba (spero non droga) molto lentamente, in modo ipnotizzante e quasi macabro
E li stava... SHIPPANDO.

Il lama entrò nel panico quando notò che Cimi si era accorto di lui, così ricorse in fretta al suo piano B:
Sputò in faccia alla preda di Biagio con un notevole moto parabolico e, sfruttando la velocità iniziale dello sputo e la forza gravitazionale del Pianeta Terra, riuscì a colpirlo.

Nota dell'autrice:

Ringrazio Il Lama Mangiatore per l'idea di Biagio con la rabbia e le do i crediti! (Almeno capiscono che non sono l'unica malata).
Anche l'idea del lama tra i cespugli è stata sua, perciò ho deciso di renderle omaggio in questo capitolo facendola diventare l'eroe della situazione (più o meno). ONORE A TE! ...Bene, adesso non chiamare il manicomio.

BiagimiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora