«CALIGOLA!» esclamò Cimi terrorizzato.
«In persona» ribatté fieramente l'ex Imperatore, «e se non ci siete ancora arrivati, cosa molto probabile dato il vostro quoziente intellettivo, SONO QUI PER IMPEDIRVI DI MANGIARE IL KEBAB!».
Il fiero equino Incitatus, accompagnatore di Caligola da millenni, nitrì in approvazione.Il nuovo arrivato lo guardò corrucciato: «Incy, ma che diamine fai? Non eri in grado di parlare ne "Le Sfide Di Apollo"? Io proprio i cavalli non li capisco... E pensare che ti ho pure fatto senatore».
Il maestoso cavallo roteò gli occhi.
«Ovvio che sono in grado» rispose, «ma qui non siamo ne "Le Sfide Di Apollo". E poi sembrerei sospetto, quindi se non ti dispiace adesso torno a nitrire».Cimi sussurò a Biagio di voler morire, perché oramai era sicuro di essere andato fuori di testa (non che prima non lo fosse), ma Biagio lo ignorò ed espresse la sua opinione in maniera elegante e dettagliata, con una raffinatezza più unica che rara:
«Non capisco un cazzo».Apparentemente a Gaio Giulio Cesare Augusto Germanico (o quel che è) non interessava se Biagio si fosse rincoglionito o meno, LUI DOVEVA FERMARE QUEI DUE GAY!
E questo fu il suo commovente discorso:«Tutto molto interessante-»
«GRANDE FRATE, QUELLO CHE PENSO ANCH'IO» rispose Rovazzi uscendo dall'ufficio postale sulla sinistra, per poi sparire nuovamente così come era giunto.
La testa di Fra Cristoforo sbucò fuori da un tombino: «FRATE?! SONO IO L'UNICO E INIMITABILE FRATE! VUOI FARE A BUSSI? EH?!» strillò poco prima di correre dietro a Rovazzi col coperchio del tombino ancora sul capo.
Caligola (triggered):
«HIC PARS MEUS EST (Questa è la mia parte... Latino correggiutissimo), FUORI DALLE BALLE!
Bene. Comunque, come stavo dicendo prima di... qualsiasi cosa essa fosse, SONO GIUNTO DA TERRE LONTANE PER FERMARVI, O INFIMI ESSERI MANGIASCHIFEZZE, PERCIÒ TREMATE AL MIO COSPETTO, PER LA GLORIA (Ciao Gloria :D) DI ROMA E DEL CIBO DECENTE!
KEBABBERIA DELENDA EST! (La kebabberia deve essere distrutta!)»L'addolorato Biagio, che voleva solo starsene in pace a mordere Cimi fino a staccargli qualche arto, si pose una domanda che Platone spostati:
«Ma... Perché?!».A quel punto, Incitatus diede mostra della sua risata malvagia più teatrale (sì, i cavalli possono ridere come Light Yagami), e l'Imperatore molto sano di mente spense la curiosità di Biagio con poche semplici parole.
«Perché altrimenti la storia durerebbe troppo poco, carissimo».
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Biagimi
ComédieUn inconsapevole gay di nome Shkelqim (che chiameremo Cimi per comodità) è alle prese con il suo primo amore: l'amico Biagio. Cimi pensa ancora di essere attratto dalle entità femminili e che la banana non gli piaccia... Ma riuscirà mai a capire che...