I raggi del sole mi svegliano come al solito. Mi alzo e faccio una doccia. Cerco qualcosa da mettermi. Prendo una maglia e dei pantaloni di una tuta, voglio stare comoda.
Poi vado alla sala da pranzo.
Trovo già tutti seduti.
«Minha come mai non mi hai chiamato oggi?»
«Scusa cara è che dopo ieri notte ho voluto farti dormire ancora un po'...»
«Oh grazie» dico con un sorriso mentre mi siedo accanto a Tresh.
«Cosa è successo ieri notte?» si informa Haymitch.
«Incubo» dico io spiccia.
«Bene piccola, ricordati solo di non averli nell'arena» annuisco e poi lui va avanti «Come vi stavo dicendo oggi ci prepariamo per l'intervista: farete 2 ore con me a testa per il contenuto, poi, voi due,» dice indicando me e Tresh «farete a testa 4 ore con Minha e voi due» dice indicando Katniss e Peeta «con Effie per la presentazione. Avanzeranno due ore in cui potrete riposarvi! Peeta tu cominci con me, Katniss tu con Effie, piccolina tu con Minha e Tresh tu con le due ore libere!» annuiamo.
Chissà che mi insegna Minha per 4 ore?
Finisco di mangiare e poi con Minha mi diriggo in camera mia.«Allora, tesoro, ho parlato con Gilly del tuo look per domani sera, avrai un vestito e delle scarpe col tacco. Il suo obbiettivo è di farti sembrare più matura così da mettere un po' i seggezione gli altri, quindi... devi imparare ad usare i tacchi!» dice con un entusiasmo che vorrei avere anch'io, ma sinceramente l'idea di avere dei cosi ai piedi che mi potrebbero far cadere mi terrorizza abbastanza.
Mi da un vestito che tira fuori dal armadio insieme a un paio di tacchi per fortuna non molto alti. In due ore imparo a camminarci come direbbe Minha "come una principessa". Così passiamo al modo in cui mi devo sedere se porto un vestito, il modo corretto di accavallare le gambe e quello di ridere. Alla fine delle quattro ore Minha mi dice «Sei proprio un amore. L'anno scorso la ragazza che c'era, Julie è caduta un sacco di volte, però mi è dispiaciuto, quando... era molto gentile» mi sorride.
Allora lo ha un cuore.
«Basta pensare alle cose tristi, andiamo che è ora di pranzo» detto questo esce dalla stanza.
Dopo pranzo ho le mie due ore di libertà così decido di andare sul tetto. La prima volta mi ci ha portato Tresh, una sera in cui non riuscivamo a dormire. Quando arrivo mi siedo e guardo Capitol, ho portato due piatti di patatine e due tazze di cioccolata calda. Si sono dipendente, ormai! Le due ore passano in fretta e così devo scendere per andare da Haymicht.Arrivo in salotto e vedo una Katniss arrabbiata andarsene via.
«Ciao» dico sedendomi sul divano di fronte a quello di Haymitch. «Ti prego dimmi che sei una persona socievole?»
«Emh si, credo!»
«Bene, allora inziamo! Allora non so se lo sai, ma a Capitol ti chiamano la "bambina di Panem". Sei diventata il simbolo dell'infanzia, quindi... sii adorabile, gentile e affascinante, non puoi permetterti di mentire, devi dire la verità sulla tua vita, a Capitol City ti adorano devi solo fare in modo che ti adorino ancora di più!»
«Il simbolo? Perché?»
«Perché sul carro eri sicura di te e sorridente! Ricordati un sorriso taglia di più di un coltello!»
«Capito, quindi ora che si fa?» chiedo.
«Ora io ti faccio delle domande e tu mi devi rispondere nel modo in cui ti ho spiegato prima! Inziamo!»
Le due ore sono finite, non mi sono divertita così tanto da quando sono arrivata. Haymitch mi fa vermante morire.
«Bene piccola, sei la persona più adorabile che abbia mai conosciuto e la cosa più bella di te è che ridi sempre quindi, ricorda...»
«Un sorriso taglia più di un coltello» finisco la frase al suo posto.
Lui si alza mi scompiglia i capelli e poi dice «Andiamo a cena va!»
La cena passa tranquilla. Katniss non si è presentata credo che ce l'abbia con Haymitch.
Ci mandano a dormire. Appena arrivata in camera, mi svesto, mi metto il pigiama e mi butto sul letto. E cado in un sonno profondo senza incubi: sono troppo stanca.
STAI LEGGENDO
Rue: la Bimba di Panem
FanfictionE se Rue non morisse? E se Rue vincesse i 74esimi Hunger Games con Katniss e Peeta? DAL CAPITOLO 1 "Non ho dormito tutta la notte. Sono stata sveglia a pensare ai 18 biglietti dentro la boccia. Col cavolo: la fortuna non è per niente a mio favore. E...