12º giorno nell'arena

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«Rue! Va tutto bene, Rue... Svegliati!»
Mi sveglio respirando fortemente, come se prima di svegliarmi stessi affogando.
«Riesci a respirare?» mi chiede Katniss preoccupata.
Solo ora la vedo, anche se un po' sfocata. Sembra davvero preoccupata.
«S-si, per-perché?» chiedo.
Mi accorgo di non riuscire a parlare.
«Stavi dormendo e ti stavo per svegliare, perché dobbiamo andare, ma hai smesso di respirare»
Ora non urlo soltanto, smetto anche di respirare...
«Maglio andare, va'» dico cercando di concentrare l'attenzione di Katniss su qualcos'altro.
«Sicura di star bene?»
«Sì, non ti preoccupare»
Faccio un sorriso e lei lo ricambia poco convinta continuando a fissarmi preoccupata. Facciamo un po' di colazione e poi puliamo le armi.
Sono abbastanza preoccupata. La mia abilità è nascondermi per poi attaccare da lontano o comunque con furbizia. Ma so per certo che per prendere quello zainetto dovrò buttarmi nella mischia. E di sicuro in quella mischia ci saranno Cato e Clove, la ragazza del due, e loro le proverranno tutte per ucciderci. Per quanto riguarda Faccia di Volpe non so cosa pensare. Non saprei dire se verrà o no. Lei se la gioca molto sulla furbizia, non l'ho mai vista agli allenamenti con un'arma, quindi non saprei dire nulla.
Io e Katniss ci incamminiamo. Penso a casa mia, magari questo festino ci porterà un po' più vicini alla vittoria. Il distretto 11 deve essere con il morale alle stelle. Non abbiamo quasi mai qualcuno per cui fare il tifo. Di sicuro la gente si sarà entusiasmata per me, riesco a immaginarli che urlano verso gli schermi incitandomi. E pensare che io pensavo che le persone si sarebbero ritrovati a incitare Tresh e invece. Penso a cosa mi direbbe lui in questo momento "Ci sei quasi piccoletta. Ti manca poco, non mollare!" Esattamnete come quando ero stremata dopo un doppio turno al frutteto e dovevo salire di nuovo su un albero e lui da sotto che mi incitava. Ma il suo modo di incitarmi, mi ha sempre dato coraggio, non come quello delle persone che urlano cose tipo "Vai così!". No, lui mi diceva che ce l'avrei fatta, mi dava speranza.
Fa freddissimo e così cerchiamo di muoverci il più in fretta possibile. Io però sono molto preoccupata per Peeta, come Katniss d'altronde. Sappiamo che se ci succede qualcosa, lui morirà. Come sappaiamo che se rimaniamo solo io e Peeta, solo uno di noi potrà vincere. E visto e considerato che Peeta senza che ci sia qualcuno a prendersi cura di lui morirebbe, rimarrò solo io contro tre persone, di cui due il doppio di me sia in grandezza sia in cattiveria.
Quando arriviamo mancano ancora una o due ore all'inizio del sangue. Il cielo diventa grigio e non c'è ancora la traccia di nessuno.
Dove sono gli zaini? Dopo il canto degli uccelli, capisco che dovrebbe essere l'ora. Magari abbiamo sbagliato posto. Io e Katniss ci guardiamo, sappiamo che però il posto è questo di sicuro.
Al primo raggio di sole il terreno davanti alla bocca del corno si apre e ne esce un tavolo rotondo con una tovaglia. Sul tavolo ci sono quattro zaini, uno grosso con su scritto 2, uno di media grandezza col numero 5 e due piccolini, uno con l'11 e l'altro col 12.
Una figura sfreccia fuori dal bosco afferra lo zainetto del 5 e ancora sfrecciando esce dalla cornucopia. Faccia di Volpe. Dovevo aspettarmelo, solo lei poteva avere un'idea così rischiosa e brillante. È il miglior avversario in questa arena. L'unica così intelligente da soppravivere anche senza armi.
Io e Katniss ci guardiamo, va prima lei. Io non parto, non so perché, ma ho deciso di aspettare. Vedo un coltello che vola verso Katniss: Clove. Katniss le tira una freccia sul braccio sinistro però lei tira col destro. Katniss arriva al tavolo, io sono bloccata, afferra lo zaino, ma un secondo coltello le taglia la fronte. Katniss tira di nuovo, ma la manca. Poi Clove la scaraventa a terra e la inchioda tra il pavimento e il suo corpo.
Quando realizzo che Katniss sta raggiungendo la sua fine, parto. Arrivo alla cornocopia e prendo il mio zainetto, poi mi nascondo e aspetto il momento adatto per attacare. Le due stanno parlando, sembra che Clove voglia torturarla.
«Lascia perdere, Distretto 12. Ti uccideremo. Come abbiamo fatto con quel tuo enorme alleato... come si chiamava? Tresh? Be', prima Tresh, poi te, poi magari andiamo subito da quella piccola e patetica della tua alleata, Rue giusto?, e poi penso che lasceremo semplicemente che la natura si occupi del Ragazzo Innamorato. Che te ne pare? Allora da dove cominciamo?»
Dopo il discorso di Clove non ci vedo più dalla rabbia. Loro vogliono uccidere me. Loro vogliono uccidere Katniss e Peeta. Loro hanno ucciso Tresh.
Esco da dietro la cornucopia e sollevo Clove da Katniss. Non so da dove esca tutta questa forza, immagino l'adrenalina.
«Che cosa hai fatto a Tresh? L'hai ucciso?»
Clove mi guarda preoccupata. È tra me e il muro della cornucopia con un coltello alla gola. Mi guarda troppo sconvolta anche per chiamare Cato.
«No! No, non sono stata io!»
So che non è stata lei. Ma il commento su Tresh mi ha fatto perdere la ragione.
«Hai detto il suo nome! Ti ho sentita.»
«No! No, non sono stata io.»
Clove guarda il coltello sulla sua carotide e da di matto.
«Cato! Cato!»
«Clove!»
Ma è troppo tardi gli ho tagliato la gola e sta già morendo dissanguata.
Mi allontano sconvolta. Lascio cadere il coltello. Mi guardo le mani piene di sangue. Katniss mi sta dicendo qualcosa, ma non la sento. Mi sento trascinare per un braccio e inizio a correre verso la foresta. Non so come arrivo alla grotta.
«Rue, mettiti lì accanto a Peeta. Faccio io la guardia.»
Scuoto la testa.
«Katniss io l'ho uccisa» dico con la voce rotta.
Mi ero ripromessa che non avrei ucciso nessuno, forse solo per autodifesa. Ma questa non era autodifesa. La famiglia di Clove ora sarà a casa e mi starà odiando mentre piange la morte della figlia.
«Rue, sono i giochi... non è colpa tua!»
«Sì che lo è. Io l'ho uccisa senza un motivo valido. L'ho solo uccisa senza scrupoli. Le ho tagliato...»
Mi fermo per via delle immagini che mi si susseguono. Il coltello che passa veloce e sicuro sulla gola di Clove. Lei che si accascia a terra. Le mie mani sporche di sangue.
«Ehy cucciolotta, dormi... so che non potrà cambiare nulla, ma almeno ti riposerai» mi dice Katniss rimboccandomi il saccapelo.
Mi metto giù e sussurro un piccolo e flebile «Mi spiace»
Spero che le telecamere lo abbiano ripreso perché spero sul serio che la famiglia di Clove capisca quanto mi sento in colpa.
Poi chiudo gli occhi pronta agli incubi più brutti della mia vita.

Rue: la Bimba di Panem Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora