Rue: la Bimba di Panem

9º giorno nell'arena

Mi sveglio di soprassalto svegliando anche Katniss.
«Tutto bene?»
«Incubi, per fortuna non ho urlato»
Annuisce. Mettiamo in rassegna le nostre provviste. Le riserve si stanno esaurendo.
«Dobbiamo cacciare» dice Katniss.
Mi sembra anche lei abbastanza depressa per gli avvenimenti di ieri, ma cerca di non farmelo notare per aiutarmi a superare la cosa.
Uccidiamo qualche volatile e poi andiamo al terzo fuoco che dovevo accendere. Non ci preoccupiamo dei favoriti. Anzi vogliamo che ci scovino. Abbiamo entrambe un senso di vendetta, che si può placare sono con la morte di qualcuno.
Siamo rimasti in sei: io, Katniss, Peeta, faccia di volpe, Cato e la ragazza del 2.
Katniss mi ha raccontato della reazione eccessiva di Cato (si è addirittura strappato i capelli) il cannone che avevo sentito mentre ero intrappolata era il ragazzo del 3 uccisi da Cato durante il suo momento di pazzia.
Faccia di volpe invece al mattino rideva come una pazza sulla cima delle cose bruciate.
Sono sicura di dover vincere. Ma se vinco comporta la morte di Katniss. Io mi sono affezionata a lei.
Penso anche al ragazzo morto. Ucciso da una delle frecce di Katniss. Mi sento in colpa. Sia per la morte di lui sia per il peso che porterà Katniss d'ora in poi.
È sera. Secondo il cielo è stato un giorno calmo. Ma poi sento delle trombe: una comunicazione? Un festino?
La voce di Claudius Templesmisth tuona lassù congratulandosi con noi.
C'è stato un cambiamento. Un cambiamento nelle regole. Con la nuova regola si possono formare gruppi da tre, composti da due ragazzi dello stesso distretto e una aggiunta, oppure semplicemente la coppia dei due ragazzi dello stesso distretto, possono vincere se sono gli ultimi a rimanere vivi.
Claudius ripete. Quest'anno possono vincere addirittura tre persone.
Katniss urla il nome di Peeta. Io le copro la bocca con le mani. «Scusa...dobbiamo trovare Peeta, così saremo vivi tutti e tre!» mi sussurra.
Annuisco sperando che nessuno ci abbia sentito.
«Lo cercheremo domani. Ora dormiamo...»