Capitolo 35

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Hank POV
Sono arrivato troppo tardi, l'agente è riuscito a sparare ad Allison.
Dopo aver fatto fuori l'uomo Matthew mi raggiunse ma si fermò tenendo lo sguardo fisso dietro di me, purtroppo sapevo perfettamente cosa c'era dietro di me.

Mi girai lentamente e vidi Allison distesa a terra immobile, avevo paura di avvicinarmi ma non potevo certo scappare via.

Mi abbassai accanto a lei e la  chiamai ma niente, la scossi ma niente.
Allison non te ne sarai mica andata per davvero?

Chiusi gli occhi, mi pizzicavano. Davvero mi viene da piangere? Non piango da quando Cole é morto, sei riuscita ad entrare così facilmente nel mio cuore?

Sentì Matthew accovacciarsi anche lui.

<<Ehi Hank!>>

<<Cazzo vuo-?!>> non riuscì a finire la frase che sentì uno sparo colpire qualcosa di metallico o meglio qualcuno.

Presi alla velocità della luce la pistola e sparai all'agente che era entrato nella stanza e aveva ucciso Matthew.
Sono rimasto...da solo.

"H-hank?"
Ora la mia mente mi gioca anche brutti scherzi, non c'è più nessuno di vivo in questa stanza chi mi avrebbe potuto chiamare?

"Hank! Matthew è..."

Mi girai di scatto e vidi Allison con gli occhi aperti, allora non è morta. Il mio corpo di mosse da solo e corsi ad abbracciarla.

Cavolo Allison Turner si può sapere che mi hai fatto? Non abbracciavo nessuno così forte da anni.

Allison POV
Rimasi inizialmente sorpresa nel essere abbracciata da Hank, un uomo che finora non aveva fatto neanche intravedere i suoi sentimenti, le sue paure. Ero felice di aver potuto vedere il vero Hank, anche se eravamo in una situazione decisamente scomoda.

Così dopo lo stupore iniziale ricambiai l'abbraccio e non riuscì a trattenere le lacrime. Tutti i sentimenti che tenevo dentro dalla rabbia alla paura uscirono fuori come un fiume in piena.

Piansi per Connor, per il dolore, per il poco tempo rimasto. Tutte le frustrazioni vennero a galla e una volta aver finito mi sentivo un po' più leggera, come se quel pianto liberatorio mi avesse tolto un po' di paura, anche se era un insulso granello rispetto a tutto il fardello che il mio cuore stava sopportando in quel momento.

"Su andiamo prima che arrivi qualcun'altro" disse Hank aiutandomi ad alzarmi. La pallottola mi aveva colpito il braccio sinistro, mi faceva un male cane ma devo sopportare il dolore, per connor.

Guardai tristemente Matthew prima di uscire dalla stanza, mi ero già affezionata a lui, mi mancherà.

Io ed Hank raggiungemmo finalmente la porta grazie al flash del telefono, per ora non ci dovrebbe essere nessuno nelle vicinanze che ci possa notare.

Hank prende dalla tasca la chiave e fa scattare la serratura che fa aprire la porta che produce un rumore che rimbomba per tutto l'edificio.

Spero non ci siano più agenti perché sennò siamo nella merda.

"Muoviti non abbiamo tutta la notte"

"si arrivo"

Finalmente, è la stanza giusta.
È piena di sacchetti di thirium e biocomponenti.

Mentre mi guardo attorno Hank mi tira la borsa per portare via tutto ma prese alla sprovvista, anche perché i miei riflessi fanno schifo, mi arriva dritta in faccia.

Lo guardo male e prendo la borsa incominciando a mettere dentro il thirium come posso cercando di ignorare il dolore al braccio.

Dopo un quarto d'ora abbiamo le borse piene e siamo pronti a uscire da questo inferno.

Siamo quasi arrivati all'uscita quando all'improvviso le luci si accendono.

"Che succede?" chiedo ad Hank.

"Penso che si siano attivate le luci d'emergenza"

"Alla buon'ora, si erano staccate da mezz'ora"

"Bhe buon per noi, muoviamoci prima che arrivi qualcuno"

Aggirammo il sistema d'allarme  che si era attivato, grazie a Chris e Leah che ci aspettavano fuori, quando misi piede fuori dall'edificio non ci potevo credere neanch'io. Ce l'abbiamo fatta!

Sto arrivando Connor.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, il prossimo è l'epilogo.
Bye♡

Detroit: become human || Connor x OC || Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora