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La mattina sembrava essere cominciata nel verso giusto,fino a quando Tony non era venuto a bussare alla porta della camera di Steve, proprio nel momento meno opportuno.

Strano, non era proprio una cosa da Stark interrompere le cose nei momenti meno opportuni, giusto?

A detta sua, sta volta era davvero importante e c'era bisogno di noi. Dati gli ultimi avvenimenti non sapevo bene come comportarmi: calma apparente o stato d'ansia?

Steve si era vestito velocemente e io avevo fatto lo stesso. Tony era rimasto ad aspettare fuori dalla porta, probabilmente per assicurarsi che non finissimo di nuovo a letto sotto le coperte.

Mi sistemai i capelli e afferrai la maniglia della porta, aspettando che Steve uscisse dal bagno per uscire insieme.

Aveva messo addosso una t-shirt azzurra che sembrava chiedere pietà talmente era stretta e gli fasciava i muscoli dell'addome. Scossi la testa cercando di non pensare a cosa avrei voluto fargli in quel preciso istante e aprii la porta.

Steve prese la mia mano nella sua, intrecciando le nostre dita e mi incitò a camminare lungo il corridoio seguendo Tony.

Non sapevo cosa pensare. C'era bisogno di noi, o almeno di Steve si, come sempre d'altronde. Ma cosa diavolo stava succedendo? In realtà io a quest'ora avrei dovuto preparami le poche cose che mi ero portata in Wakanda e tornare insieme a Strange a Kathmandu.

Scesi la scale sempre tenendo stretta la mano di Steve e arrivammo alla grande sala dove c'erano tutti, o quasi, ad aspettarci. Nat controllava insieme a Bruce alcune scartoffie, come le chiamava sempre lei. Wanda non c'era, ma ero certa che fosse ancora insieme a Visione.

Steve mi aveva detto che si stava riprendendo lentamente e che sarebbe stata una cosa abbastanza lunga dato che lui era stato creato proprio da quella gemma.

Mi guardai attorno, stringendo con forza la mano del ragazzo al mio fianco. Bucky era appoggiato con la spalla ad un mobile accanto al tavolino. Tony aveva cominciato a passeggiare avanti e indietro, guardandosi le scarpe.

Di Strange e Fury non c'era traccia.

"Dov'è Stephen?"

Fu una domanda che mi uscì spontanea. Il fatto che dal mio petto si stava facendo spazio uno strano effetto non aiutava per niente. Stava succedendo qualcosa, e qui erano tutti intenti a tenermelo nascosto.

"Ho fatto una domanda" - dissi ancora

Se mi stavo infuriando? Si. Bucky abbassò lo sguardo. Tony continuava a camminare nervosamente. Steve mi strinse la mano, come per calmarmi.

"Tony!" - quasi urlai

Si fermò di colpo, alzando la testa e, finalmente, degnandomi di uno sguardo. Si stava torturando le mani. Nat aveva cominciato a muovere la gamba in modo energico e sapevo che cosa voleva dire.

"Partirà da solo"

Se non fosse stato per il fatto che mi sentivo decisamente strana, come se un macigno si fosse posato sul mio stomaco, come se sapessi che Strange stava andando a combattere la sua ultima battaglia. Era più o meno la stessa sensazione che avevo provato quando i miei genitori erano morti.

"Impossibile" - scossi la testa -"perché?"

Tony esitò, Steve mi attirò a se, facendo in modo che appoggiassi la mia spalla contro il suo petto e con il braccio mi avvolse.

"Maelle"

La voce di Fury arrivò qualche istante prima che lui entrasse nella stanza. Si fermò accanto allo stipite della porta, le braccia conserte e lo sguardo serio.

Till the end •Steve Rogers•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora