"Potremmo ucciderlo se tentiamo di distruggerla"
Quelle parole mi rimbombavano nella testa e sembravano pesanti macigni nel mio stomaco.
Nessuno sarebbe dovuto morire per fermare un pazzo, e quindi, l'unica soluzione da fare era proteggere la gemma e tenerla in qualche posto sicuro.
Quando avevo sentito Natasha pronunciare quelle parole, oltre alla pelle d'oca, mi erano venute in mente tante.. troppe cose.
Non avevo ancora parlato con nessuno del fatto che, alla fine, l'Antico era riuscito a farmi riavere tutti i miei ricordi.
Ancora non era ben chiaro come io potessi trovare la Gemma del potere che era stata nascosta da mia madre, ma c'era qualcosa, in quella frase che aveva pronunciato Natasha, che mi aveva fatto uno strano effetto.
Se non fosse stato per i riflessi pronti, mi presi quasi un pugno in pieno viso da Nat che stava picchiando ferocemente il sacco da boxe che io tenevo.
"Dove sei con la testa?"
Spostai lo sguardo da un punto indefinito della stanza al suo. I suoi occhi chiari mi perforarono per l'intensità con cui mi stava guardando.
"Scusa" - mormorai
Lei si fermò e si tolse i guantoni, portandomene poi un'altro paio. Li indossai e lei si mise in posizione pronta per tenere il sacco e lasciare fare a me ciò che stava facendo lei prima.
"Cosa ti preoccupa?"
Tirai un pugno, respirando profondamente, e poi un'altro ancora.
"Ho ritrovato la memoria ma non ho idea di come trovare la gemma, bel casino no?"
La vidi irrigidirsi leggermente, stringendo con più forza il sacco davanti a lei. Tirai un pugno dietro l'altro con tutta la forza che avevo in corpo.
"Cosa ti ricordi?" - mi chiese lei
Mi fermai, cercando di regolarizzare il battito cardiaco e il fiato. Mi sembrava che il cuore stesse per saltarmi fuori dal petto dalla velocità a cui stava andando.
"Che mia madre aveva un gatto"
Vidi Nat storgere il naso e poi ridacchiare leggermente. Alzai le spalle e feci un mezzo sorriso.
"Era completamente nero e si chiamava Ambrose"
Posai i guantoni sopra al borsone, tirando la cerniera per chiuderlo. Mi sedetti sulla panchina di legno appoggiando i palmi sulle ginocchia, sentendomi mancare il fiato.
Alzai la testa dai miei piedi, guardando la donna di fronte a me. Aveva un'espressione seria in viso e mi sembrava di non averla mai vista così da quando la conoscevo.
Natasha era il classico tipo che non si faceva trascinare dalle emozioni ma quando era arrabbiata non riusciva a tenerselo dentro.
La conoscevo abbastanza per dire che c'era qualcosa, oltre alla fine del mondo, che la turbava."Ragazze" - Toby fece capolino all'entrata, distogliendomi dai miei pensieri -"scusate se vi disturbo, ma Shuri cerca te" - mi rivolse un sorriso -"e noi te" - indicò Natasha senza più sorridere
Mi alzai velocemente, sistemandomi la coda e presi il mio borsone dirigendomi verso il laboratorio di Shuri.
Lungo il tragitto non incontrai nessuno, neanche Steve. Non lo vedevo da quando mi ero alzata ed erano entrati tutti in salotto a dire che Visione sarebbe morto se avessero provato a distruggere la gemma.
Mi venne in mente una cosa, che molto probabilmente, era stata cancellata dalla mia testa tanto tempo prima.
Anni indietro, avevo sentito mia madre dire che le Gemme non si potevano realmente distruggere senza distruggere il proprietario o il protettore. Il protettore di Gemma sarebbe morto e la Gemma a sua volta si sarebbe rigenerata e sarebbe finita nelle mani di un'altra persona che ne sarebbe diventata poi il custode.
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Till the end •Steve Rogers•
FanfictionMaelle è una giovane donna che viene addestrata da Natasha Romanoff alla Stark Tower. Non ricorda quasi niente del suo passato, almeno dopo la morte dei suoi genitori, se non che Nick Fury l'ha presa sotto la sua ala protettiva e l'ha fatta crescer...