EPILOGO

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"E quindi.. Capitan Marvel ha ucciso Thanos?"

Era si e no, la cinquantesima volta che lo raccontavo alle due piccole pesti che mi trovavo davanti, eppure, ogni volta, mi ascoltavano parlare di quella vecchia storia, come se fosse la prima.

"Si piccola" - mormorai appoggiando la mano sulla testa della bambina -"proprio così"

"Secondo me" - disse il piccolo Flynn -"Capitan Marvel è più forte di Thor"

Sorrisi. I bambini erano la voce della verità, in fondo, ma era vero, era vero davvero: Capitan Marvel era la supereroina più forte di tutti i tempi, e anche se all'inizio era stata dura, Thor l'aveva accettato... Forse.

"Ed è anche la più figa" - urlò Charlotte, la più piccola fra i due, alzando le braccia in segno di vittoria

La guardai stupito -"chi ti ha insegnato queste parole Lottie?"

Lei mi sorrise, indicando qualcuno alle mie spalle. Mi girai e la vidi, in tutta la sua bellezza. Era in splendida forma, come sempre.
Portava i capelli legati in una crocchia bassa e un vestito bianco copriva il bikini che aveva indossato già al mattino.

Ed eccola li, Capitan Marvel, in tutta la sua potenza.

Mi ero sempre chiesto come un corpo piccolo ed esile, delle volte, potesse nascondere tanta quella potenza, e la risposta l'avevo avuta quando l'avevo vista per la prima volta.

"Zia Maelle" - Charlotte tirò il vestito alla ragazza, facendo in modo che lei si abbassasse alla sua altezza -"è vero che sei stata tu a dirmi che Capitan Marvel è la più figa?"

Lei rise e mi guardò facendo l'occhiolino -"linguaggio signorina" - le scompigliò i capelli -"o il Capitano ci sgriderà"

Dopo la sconfitta di Thanos, e sotto consiglio di Nick Fury, avevamo deciso che gli Avengers si sarebbero presi una pausa.
Una pausa non si quanto lunga date tutte le possibili minacce da altri migliaia di pianeti e galassie, ma fino ad ora, aveva funzionato.

Maelle non aveva rivelato a nessuno, al di fuori del Wakanda, chi fosse lei realmente, proprio per evitare che qualche pazzo nell'universo ne venisse a conoscenza e provasse a sottrarle la Gemma.

Si avvicinò a me, alzandosi sulle punte dei piedi e appoggiando le mani sulle mie spalle per arrivare meglio all'altezza del mio viso.

Mi lasciò un bacio talmente delicato sulle labbra che mi trattenni dal prenderla di peso e baciarla con tutta la passione che mi stava circolando nelle vene.

Charlotte e Flynn erano ancora li, a guardarci a bocca aperta.

Ogni volta che guardavo quei bambini pensavo che, almeno una volta nella vita, Tony aveva fatto una cosa giusta.. anzi, due.

"Bambini" - la voce di Pepper ci fece voltare tutti quanti, me e Maelle compresi, e lei rise, appoggiandosi alla piccola staccionata in legno del porticciolo -"è ora di cena"

I piccoli cominciarono a correre facendo a gara a chi arrivasse prima fra le braccia della loro mamma.

Maelle si incamminò e non riuscii più a pensare ad altro, se non a quello che volevo chiederle da quando avevamo messo piede qui.

Afferrai il suo polso costringendola a voltarsi nella mia direzione. La tirai leggermente a me. Le sue mani si appoggiarono sui muscoli del mio petto e il mio cuore cominciò a battere ad una velocità fuori dal normale.

Mentre con una mano la costringevo a stare in quella posizione, con l'altra le tenevo su il viso, così che i suoi occhi non perdessero mai il contatto con i miei.

Till the end •Steve Rogers•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora