Capitolo 6

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Durante tutto il tragitto verso casa nessuno ha parlato, siamo stati in silenzio e io ho guardato fuori il finestrino per tutto il tempo per evitare di incontrare lo sguardo di Kevin.

Quando arriviamo a casa di Amy e Kevin, io e Amy andiamo dritte nella sua camera.

-E il mio pigiama?- chiedo a Amy notando che non c'è nell'armadio

-Ah si scusa, me n'ero completamente dimenticata, mamma lo ha messo in lavatrice- dice lei colpevole

-E ora come faccio? Sai che non mi trovo a dormire con i vestiti- dico sbuffando e sedendomi sul letto

-Perché non chiedi a Kevin una sua maglia. Ne ha molte che ormai non mette più- dice lei cercando di capire la mia reazione quando sento il suo nome

-Puoi andare tu?- la supplico. Non ho voglia di vederlo ora.

-Potrei, ma Zoe... senti, io non so cosa sia successo tra voi nello stanzino, ma prima o poi dovrete chiarire. Meglio farlo subito no?-

Io mi alzo sbuffando.

-Ma quando torno mi racconti tutto di te e Steve- le dico vicino alla porta per poi uscire e andare nella stanza di Kevin. Busso e, dopo aver avuto il permesso, entro. C'è solo Kevin, Geremia deve star guardando la tv in salotto sdraiato sul divano. Non riesce a dormire se non guarda prima un po' qualcosa in tv.

-Ciao- mi saluta stupito Kevin

-Ciao- dico non guardandolo negli occhi

-Volevo...- inizia a dire, ma lo fermo subito

-Hai una maglia da prestarmi? Non ho il pigiama e Amy mi ha detto di chiedere a te- dico

-Certo... Tieni- dice prendendo una maglia dal suo armadio e dandomela

-Grazie- dico prendendo la maglia e voltandomi per andarmene, ma Kevin mi prende per un braccio costringendomi a guardarlo

-Scusami Zoe. Non penso davvero quelle cose. È solo che mi sono arrabbiato con te... perché tu sai cosa vuoi, ma non fai niente per ottenerlo. Mentre io non lo so. Farò medicina solo perché mio padre è medico. Mi piace medicina, ma non è la mia passione e così almeno aiuterò le persone e renderò i miei felici e orgogliosi di me... Zoe, io so come ci si sente a non sapere quale sia il tuo posto nel mondo e ti assicuro che non è bello, ma non dovevo prendermela con te solo perché io non so cosa farne della mia vita. Scusa-

-Ti stai scusando molto spesso ultimamente, è snervante sai?... Scusami anche tu, non avevo il diritto di dirti quelle cose- dico sdrammatizzando la situazione

-È acqua passata ormai... Spero la maglia ti vada bene- dice lasciandomi il braccio

-Notte- dico andando verso la porta

-Buona notte- risponde lui.

Metto la maglia, mi sta grande, ma va bene perché mi copre anche un po' le gambe. Decido di andare un po' da mio fratello prima di tornare in camera. È sul divano, come pensavo. Mi avvicino e appoggio la mia testa su di lui. Mi sento sempre protetta quando sto con lui.

-Va tutto bene?- mi chiede. Io annuisco addosso a lui

-Da quanto non stavamo così a guardare la tv?- chiedo

-Da troppo- risponde lui

-Ti voglio bene Gere. Grazie per esserci sempre-

-Ti voglio bene anch'io Zoe. Ti va se dormiamo qui?-

-Sul divano?-

-È un divano-letto, possiamo aprirlo se vuoi-

-No, va bene anche così- dico sdraiandomi al suo fianco.

La mattina mi sveglio con la sveglia nelle orecchie. È il primo giorno di scuola quindi ho messo la sveglia un po' più presto del solito. Sveglio dolcemente Geremia poi faccio lo stesso con Amy.

-Hi sweet. È tempo di andare a scuola, su svegliati- la scuoto leggermente

-Hi honey- dice alzandosi lentamente

-La colazione è già pronta. Se vai, trovi anche Geremia già sveglio che sta mangiando-

-Okay grazie. Potresti svegliare tu Kevin per favore?- mi chiede ancora assonnata. Si strofina gli occhi e va in bagno

-Certo, sarà un piacere- le rispondo seguendola

-Non litigate di prima mattina. Grazie- dice per poi entrare in bagno. Io vado in camera di Kevin e come prima cosa gli tolgo le coperte di dosso. Ma lui ancora non si sveglia, così inizio a saltare sul letto buttandomi su di lui e finalmente apre gli occhi

-Io ti ammazzo- urla alzandosi velocemente dal letto

-Dobbiamo andare a scuola. Ti devi preparare o faremo tardi. Non vorrai mica far aspettare il tuo pubblico vero?- dico ridendo. Lui mi prende in braccio e mi butta sul letto iniziando a farmi il solletico.

-Non dovevi Zoe. Mi hai dichiarato guerra, e sai che mi vendicherò- dice tra le risate, sue e mie. Ad un certo punto si ferma di scatto e diventa rosso dall'imbarazzo

-Cos'hai?- chiedo confusa. Lui mi guarda dalla testa ai piedi.

-Sei mezza nuda. Non potevi vestirti prima di venire a svegliarmi? So che muori dalla voglia di stare con me, ma aspetta il momento giusto- dice ridendo. Non mi ero resa conto delle mie condizioni. In effetti ha ragione, ho solo una sua maglia che mi arriva un po' più su delle ginocchia.

-Sì, nei tuoi sogni magari- rispondo alzandomi

-Preparati, la colazione è pronta- dico uscendo dalla stanza e andando a vestirmi.  

OBBLIGO D'AMOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora