Abbiamo svuotato la vasca, spento le candele e portato il mazzo di fiori in camera da letto.
Alex ha infilato un paio di boxer e ha prestato a me una delle sue magliette, dopo esserci accorti che i nostri vestiti, lasciati sul pavimento del bagno, avevano finito con l'inzupparsi tutti con gli schizzi.
Così, dopo averli messi ad asciugare, ci siamo lasciati andare sul letto, non ancora stanchi.
Alex mi stringe contro il suo petto, posando una mano sul mio ventre, accarezzandolo piano.
«Hai già preparato le valigie?», la sua domanda mi coglie di sorpresa, ricordandomi ciò che in questo momento vorrei soltanto allontanare il più possibile.
«No, farò tutto domani mattina...», è senso di colpa quello che sento?
Forse sì, perché nonostante tutto l'impegno di Alex, nonostante le belle giornate che abbiamo trascorso insieme, io me ne andrò comunque, io non ho cambiato idea.
Alex stringe la presa sul mio ventre, avvicinandosi ancora di più.
«Mi mancherai naughty girl...», mormora tra i miei capelli, «mi mancherai terribilmente tanto, quindi ti prego...dimmi che ci sentiremo, ogni volta che potremo, e che faremo di tutto per rivederci il prima possibile, perché... ho ancora molte cose da darti...», e l'ultima parte la pronuncia con un tono malizioso che riesce a disegnare un sorriso sul mio volto.
«Molte cose...? Pensavo una...», rifletto, afferrando la sua mano sulla mia pancia, accarezzandola piano.
«Vorrei farlo ora, vorrei saperti mia, adesso», la sua voce bassa mi fa attorcigliare il ventre, e il respiro.
«Sarebbe semplice spogliarti, immobilizzarti, e godere per tutto il piacere che saresti in grado di darmi... ma meno semplice sarebbe lasciarti andare dopo, ancora meno semplice sarebbe lasciarti libera mentre sarei dentro di te, e meno semplice sarebbe saperti lontana dopo averti avuta così vicina...».
«Alex...», non posso sentirlo dire questo e non desiderare di assecondare il mio corpo.
«Ho paura di non essere abbastanza, sono consapevole del mio carattere di merda Juniper, e... lo so, è ingiusto pensare questo di te ma... non posso giocarmi tutte le mie carte ora, con il rischio di sbagliare di nuovo, con il rischio di perderti davvero e non vederti più tornare...», cosa mi sta dicendo?
«Alex...», mi volto verso di lui, ho bisogno di guardarlo negli occhi.
«Non voglio più sbagliare con te, e forse questa distanza ci aiuterà, io ce la metterò tutta per cambiare, ma non vorrei doverlo fare», ora capisco.
Pensa che se sbagliasse questa sera, partendo io domani, non mi vedrebbe più tornare, ed allora preferisce lasciarmi con un desiderio insoddisfatto, piuttosto che con un brutto ricordo.
Allungo una mano verso il suo volto, accarezzo la sua guancia e mi perdo nei suoi occhi blu.
«Alex, se sarà destino che accada, accadrà. A me... va bene così, sono felice così, ho già avuto più di quanto potessi aspettarmi, e per questa sera mi basta restare qui, con te, e dormire insieme».
«A me basta che tu mi prometta una cosa».
«Cosa?».
«Che resterai sincera, e se un giorno non ti andrà più di sentirmi, me lo dirai», leggere così chiaramente le insicurezze nel suo sguardo mi fa sentire troppo importante nella sua vita.
«Te l'ho già promesso e te lo prometto ancora, Alex», e promettere qualcosa del genere è fin troppo semplice.
Gli dono un sorriso sincero, mentre mi avvicino di più a lui, poggiando la testa sul suo petto.«Non voglio che tu abbia paura con me, posso immaginare che... sia difficile per te, lasciarti andare, fidarti di qualcuno, dargli un potere nella tua vita, ma ti prometto che ci starò attenta, perché quello che mi dai è molto più di quello che mi chiedi. Mi fai sentire importante Alex...», sento gli occhi farsi di nuovo pericolosamente lucidi, e non ho il coraggio di alzare lo sguardo, «e quando ti senti importante... pensi di essere anche onnipotente, di poter affrontare tutto», ed io mi sento maledettamente bene, nonostante le lacrime spingano contro la mia volontà, «allora capisco la tua paura, perché anche io temo di poter perdere tutto questo, di poter tornare ad essere nessuno, e proprio per questo allora devo prima capire chi sono, e anche tu, devi prima combattere contro il tuo dolore...», intreccio le mie mani sulla sua schiena, stringendo ancora di più la presa, accavallando la gamba sul suo fianco, con il desiderio vano di sentirmi completamente dentro di lui.
«Ti prometto che ce la farò, perché è quello che voglio», Alex parla piano, accarezzandomi i capelli, riscaldandomi con il suo corpo.
«Non ti immaginavo così dolce...», mormoro, sentendomi il cuore di cioccolata calda.
Denso, in grado di riscaldare gli inverni dell'anima e di inebriare i sensi.
«Be', dovrei dire lo stesso di te...», ribatte, divertito, «io sono sempre stato dolce Juniper, o almeno, provavo ad esserlo, poi capisco che quando le parole non concordano con i gesti sia difficile dar loro importanza, ma ho sempre cercato di essere sensibile, quando ero con te, ho sempre cercato di usare l'empatia, di farti sentire migliore di quello che facevi, ho sempre provato per te un'attrazione emotiva di cui ancora non so capacitarmi... purtroppo però ho ancora dentro di me tanta rabbia, e non sempre sono riuscito a controllarla, non sempre sono stato coerente con le mie parole, anzi...».
«Ma sappi che dentro di me si nasconde una persona fin troppo sdolcinata», e ora sembra una minaccia, che richiama indietro le lacrime portando un sorriso sul mio viso.
«Mi farai venire il diabete, quindi?», lo prendo in giro io, allontanandomi un po', così da poterlo vedere di nuovo in volto.
«Un diabete incurabile», conferma, baciandomi la punta del naso ridendo.«Juniper...», si allontana da me, ed ora è di nuovo serio, «non ho mai provato tutto questo, è come se potessi finalmente essere l'adolescente che non sono mai stato, come se la vita mi stesse dando l'opportunità di tornare indietro, mi sento davvero un cretino in preda agli ormoni».
«È lo stesso anche per me», ammetto, «neanche io mi sono mai sentita così euforica, neanche io in fondo ho mai avuto un vero ragazzo».
«Come no?».
«No. Per la storia di Cayton, volevo lui, ma non potevo averlo, allora cercavo di sostituirlo con l'adorazione di tutti gli altri, ma non avrei mai potuto affezionarmi davvero...», ripensare a quei primi anni senza Cayton è ancora terribilmente doloroso, ma ora ho una speranza, una possibilità di farcela, di lasciarmi tutto alle spalle.
«Mi ricordo che la prima volta lo feci con un ragazzo più grande, eravamo ad una festa, ed eravamo entrambi ubriachi, lui mi aveva detto più di una volta che gli piacevo e be', non era niente male... così quando ci siamo ritrovati da soli nella sua auto ho preferito fare sesso con lui, piuttosto che rischiare di morire in un incidente stradale, considerato quanto avevamo bevuto... è terribilmente squallido, lo so, me ne rendo conto da sola, adesso, ma prima... ero così accecata dal dolore, dalla mancanza... per un po' mi sentii importante, prima di capire che quel ragazzo per me non contava nulla, e lo stesso io per lui...».
«Non dovrà più essere così...».
«Lo spero».
«Devi crederci naughty girl, perché se sarà con me, farò in modo che non sia mai più così».
«Ti voglio bene Alex, tanto bene, più di quanto mi sarei mai aspettata».
«Ed io te ne voglio ancora di più, Juniper, ancora di più», e le sue parole mi accarezzano le orecchie, mentre le sue mani non smettono di sfiorarmi i capelli.«Come farò a stare senza i tuoi occhi?», mormora, ad un soffio dalle mie labbra, «sono così... profondi, in grado di dire qualsiasi cosa, e a me hanno sempre detto molto... anche quando mi mandavi via, anche quando da me volevi più di ciò che ti davo, leggevo in loro il desiderio di altro».
«Sono stata una stupida...», abbasso lo sguardo, ripensando alle volte in cui ci siamo sminuiti a vicenda.
«No, eri semplicemente tu, e io adoravo il tuo essere così smarrita, e adoro ora il fatto che tu stia cambiando, e di poter esserci. Juniper io... vorrei poter ripensare a tutto questo un giorno, sapendo di aver fatto la cosa giusta, ora e in futuro, sapendo di averti resa felice, sapendo di essere riuscito a non lasciarti andare mai», le dita di Alex trovano le mie, stringendole, riempiendomi di brividi.
«Non voglio perderti», mi tremano gli occhi, mi tremano le labbra, mi trema l'anima che Alex ha sempre visto dentro di me, e mi trema il cuore che in tutti i modi sta cercando il coraggio di tornare a vivere.
«Sei la mia naughty girl, la mia streghetta in grado di darmi la forza per essere migliore».
«Alex, ti prego...», mi stringo contro il suo petto, incapace di dire qualsiasi cosa, perché nessuno mi aveva mai detto cose simili.
Cayton non aveva mai avuto bisogno di essere migliore, era sempre stato lui ad essere il migliore, quello perfetto, lontano, ed io la piccola bisognosa di affetto.
Con Alex non è così, con Alex mi sento bene, con Alex sono me stessa, e a lui va bene così, ed io non voglio altro.«Shhh», sussurra lui, «sarai felice Juniper, e farò di tutto perché sia così», e le sue parole, ora, sembrano troppo vere, e per me, crederci, è troppo facile.
________________________________________________________________________________
Dreamers annuncio ufficialmente che mancano una decina di capitoli alla fine della storia, quindiiiii, potete iniziare a tirare le somme, commentate e stellinate, stellinate e commentate👄👄👄⭐⭐⭐
Io sono sempre qui che vi aspetto e vi riempio di baci😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘
Vi ricordo le mie poesie RESTANO NEL CUORE nel mio profilo e il giveaway aperto nel mio profilo instagram per vincerne una copia cartacea ricca di illustrazioni😍😍
Il mio profilo instagram è diamante_giorgeseVi aspetto!❤
STAI LEGGENDO
JUNIPER - [Wattys2020]
ChickLitA NOVEMBRE 2019 in cartaceo, con un nuovo titolo e una nuova cover Dentro tutte le info Se ti aspetti la classica protagonista timida e fragile, sei capitato nella storia sbagliata. JUNIPER è tutto fuorché la ragazza acqua e sapone della porta acca...