Quando Alex mi ha presa in braccio, come se pesassi meno di una bambina, lo stupore è stato tale da togliermi il fiato e farmi emettere un gridolino, ma poi... quando mi sono ritrovata nella sua stanza, lì ho completamente perso il fiato.
Le luci erano già accese, soffuse, e sparse un po' ovunque c'erano candele profumate.
Tutto sapeva di vaniglia e gelsomino. Appena superato il momentaneo stupore, ho ripreso a baciarlo come se non avessi mai fatto altro.
In meno di un secondo ci siamo ritrovati sul letto, con il suo corpo che preme sul mio, facendomi eccitare ogni secondo di più, ogni volta che per la vicinanza mi accorgo di quanto sia eccitato anche lui, sotto quei pantaloni.Alex mi bacia le labbra, il collo, infila le sue mani sotto il mio top aderente, fino a sollevarlo completamente. Alzo le braccia e me lo lascio sfilare. Sposta di lato il reggiseno in pizzo e inizia a baciarmi i capezzoli, a morderli. Mi avvicino a lui, muovo il bacino verso i suoi fianchi, e sospiro ad ogni suo morso, ad ogni brivido che il mio corpo gli da come risposta.
Senza neanche accorgermene il reggiseno mi viene sfilato di dosso ed in risposta le mie braccia trovano il bordo della sua maglietta, pronte a sollevarla.
«Questa sera puoi», si lascia spogliare, poi, a petto nudo, riprende a baciarmi il seno, fino a scendere sul ventre e sempre più giù, fino alla vita dei miei pantaloncini.
Li apre e me li sfila, mentre il mio corpo freme.
«Non ho mai visto un corpo così perfetto...», sospira, guardandomi per un istante.
«Hai cambiato idea...», mormoro io e lui mi riserva uno sguardo malizioso.
Rimasta in mutande avvicino le mani ai suoi pantaloni, credendo che questa volta sarà diverso, ma Alex mi blocca di nuovo, porta la sua mano sopra le mie ed i suoi occhi mi ammoniscono.
Ho improvvisamente freddo, ho paura che accada ciò che è accaduto sempre, e che lui se ne
vada.
«Ti voglio, Naughty girl, e spero che ora non sia tu a cambiare idea», si abbassa verso di me, riprende a baciarmi il collo, mi riempie di sensazioni contrastanti.
«Ma a modo mio», è un sospiro confuso, o forse è la mia mente ad essere confusa.
Alex si allontana e si raddrizza, in ginocchio inizia a slacciarsi i pantaloni, poi si alza in piedi e se li sfila totalmente, restando in mutande.
Il suo corpo è perfetto, lo osservo, in piedi davanti a me e l'eccitazione sale.
La sua pelle è una distesa di curve e valli dorate, il suo petto è perfettamente scolpito, proprio come lo ricordavo, e le sue gambe sono toniche e muscolose.
Si riavvicina a me.
«Siediti», mi invita, ed io mi tiro su con il busto, a sedere.
Allungo una mano verso di lui, gli sfioro la pancia e la sento contrarsi sotto le mie dita, scendo giù, piano, con i polpastrelli, verso il bordo della sua biancheria, come incantata, completamente invasa dal desiderio di sentirlo, ma Alex mi ferma.
Posa una mano sulle mie dita e, guardandomi negli occhi, si abbassa, fino a lasciare solo qualche centimetro tra i nostri volti.
«Voglio bendarti...», sussurra, senza smettere di guardarmi, e la sua voce, il profumo della sua pelle, scatenano in me la consueta fitta al ventre.
«Va bene», mi ritrovo a dire, consenziente e terribilmente eccitata.
Alex posa un veloce bacio sulle mie labbra, prima di allontanarsi.
Lo osservo aprire un cassetto del suo comodino ed estrarre un nastro di un blu scuro, quasi nero.
Si riavvicina a me e si inginocchia sul letto, tra le mie gambe, mi bacia di nuovo e mi accarezza la schiena.
«Voltati», dice infine.
Faccio come dice e mi lascio bendare.
Resto inginocchiata sul letto, con le spalle rivolte a lui, quando lo sento alzarsi.
Avverto anche il rumore di uno sportello che si apre e si richiude, prima di percepire il peso del suo corpo far muovere il materasso.
Le sue labbra ritrovano presto la mia pelle.
Mi baciano le spalle e poi scendono giù, lungo la schiena, riempiendomi il corpo di scariche elettriche e la pelle di brividi.
Continua a baciarmi, risale fino al collo, sposta i miei capelli di lato e poi le sue mani si ritrovano sulle mie tette, stringono i miei capezzoli, le massaggiano e le torturano. Lascio andare la testa sul suo petto, in un sussurro di piacere.
Ed i nostri respiri veloci si confondono, si annientano a vicenda, quando si accorgono di non essere in grado di mantenere la calma.
«Juniper...», il mio nome tra le sue labbra è la melodia dei miei sogni, la voglio, tutte le sere prima di addormentarmi, anche se so perfettamente quanto sia patetico.
Ma mi sto perdendo, nel suo calore, nel suo profumo, nei suoi gesti, nei miei pensieri, nel desiderio che ho di lui, nell'elettricità dei nostri corpi, in questa atmosfera carica di eccitazione e desiderio.
Il mio corpo è improvvisamente diventato l'origine del piacere e la meta del desiderio, ed io non posso resistere, io non riesco a controllare tutto questo buio dietro al quale Alex si nasconde e mi nasconde, amplificando gli altri sensi.
Alex mi fa girare, mi distende sul letto, continua a baciarmi, parte dalle labbra e arriva fino alla pancia.
Dovrei esserci abituata, dovrei conoscere già tutte queste sensazioni, eppure il mio corpo non è mai stato così teso dalla voglia di essere appagato. Alex mi accende in un modo in cui nessun altro è mai stato capace di fare, e tra le sue mani, tra i suoi baci e i suoi sospiri, mi ritrovo ad essere un mucchietto di polvere da sparo pronta ad esplodere.
Alex afferra le mie mutande e mi sfila anche quelle, lasciandomi completamente nuda.
Mi accarezza le caviglie e risale su, lungo le gambe, le cosce, la vita.
«Dammi i polsi», questa volta non mi chiede il permesso.
Gli porgo le mani, le afferra delicatamente e le bacia.
«Voglio legarti», la sua voce assume la consistenza impalpabile ma inevitabile della provocazione.
«Voglio dedicarmi a te...», un brivido mi attraversa la schiena, mi impedisce di protestare, perché l'eccitazione parla per me.
Alec non smette di far passare la sua lingua sulla pelle sottile dei miei polsi.
«Io voglio te...», mormoro, in un sospiro quasi disperato, e lui porta i miei polsi alla testata del letto, così da legarli con dei nastri soffici. Mi bacia la pancia e infine arriva lì, lì dove non desidero altro che lui. Continua a baciarmi, ad assaggiarmi e a succhiarmi, i»o non riesco ad impedirmi di gemere.
E più sospiro e più lui muove la sua lingua su di me, ed io che non posso muovermi.
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JUNIPER - [Wattys2020]
ChickLitA NOVEMBRE 2019 in cartaceo, con un nuovo titolo e una nuova cover Dentro tutte le info Se ti aspetti la classica protagonista timida e fragile, sei capitato nella storia sbagliata. JUNIPER è tutto fuorché la ragazza acqua e sapone della porta acca...