100 AEROPORTO

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L'aereo è puntuale, e con esso anche mio padre.
È lì, all'uscita del gate, dall'altra parte delle transenne, e improvvisamente, mi sembra invecchiato in un modo terribile.
I capelli scuri, ancora immuni dai fili argentei, e la barba curata, come sempre, ma quello sguardo, quello sguardo turbato, smarrito, possibile non lo abbia mai notato prima? E se non ci fosse stato? Se fosse successo qualcosa, questa estate, mentre non ci sono stata?
O sono davvero sempre stata io ad essere distratta? Quante cose mi sono persa, chiusa nelle mie paure e nelle mie false certezze?
Quando gli sono più vicina si accorge di me, e vedo chiaramente una luce accendersi sul suo volto, come il passaggio di un angelo nel quale non ho ancora la voglia di credere, ma qualcosa è cambiato.
C'è ancora il turbamento, nel suo sguardo, ma oltre ad esso, anche altro, un calore speciale che mi fa salire agli occhi un'emozione inaspettata, voglio essere la figlia che merita, da oggi.

«Juniper!», il mio nome esplode nella sua bocca, costringendola ad allargarsi in un sorriso.
«Papà...», sospiro, avvicinandomi a lui, desiderosa come non mai di abbracciarlo e incapace come sempre di farlo.
E così restiamo ad osservarci per qualche istante, a studiarci, a chiederci se davvero l'altro sia in grado di leggerci dentro senza parole.
E non troviamo la risposta, quando riprendiamo vita.
«Com'è andato il viaggio?», domanda, porgendomi una mano ad afferrare una delle mie valige, «lascia, faccio io», e lo lascio fare, mentre ci avviamo verso l'uscita dell'aeroporto.
«Tutto bene», affermo, domandandomi come potrò ora rendere reale il mio cambiamento.
«Joanna e Micheal?», chiedo, quando la luce del sole, all'esterno, ci colpisce con il suo calore.
«Ecco, Juniper, noi...», la voce di mio padre tentenna, e un improvviso timore si attacca al cuore.
La stupida paura che non mi voglia più bene mi toglie il respiro.
«Forse sarebbe stato meglio in un'altra occasione ma... Juniper», mio padre si ferma accanto all'auto, lo sguardo basso, e il mio cuore batte troppo forte.
«Andiamo a pranzo, ho prenotato al nostro ristorante preferito, ne parliamo dopo», torna a guardami, gli occhi emozionati, accesi da qualcosa che non capisco.
«Tutto bene?», domando, con il cuore che ormai batte troppo forte, mentre lui apre il bagagliaio e inizia a posizionarci le valigie.
Non mi risponde, così saliamo in auto e percorriamo il tragitto in silenzio.
Cosa potrebbe essere accaduto? Forse è questo il motivo del suo sguardo turbato?
È successo qualcosa tra lui e Joanne, a Micheal?
Il ristornante in cui siamo andati spesso non è molto distante da casa, ma parecchio dall'aeroporto, cosicché a farci compagnia, oltre ai nostri silenzi, è il rumore del motore e della radio, che in sottofondo trasmette canzoni che avverto troppo lontane.
Non sono mai riuscita a trovare rifugio nella musica, raramente le canzoni trasmettevano le stesse emozioni che io avevo chiuso nel cuore, e allora non sono mai stata capace di legarmi ad un cantante, o ad un brano, per troppo tempo.
Afferro il mio telefono e controllo le notifiche, dopo averlo tenuto inattivo durante il volo.

Buon viaggio Juniper, ci sentiamo presto.

Il primo che leggo è di mia madre, e mi strappa un sorriso dolce. Le rispondo che è andato tutto bene e la saluto.

Juniper... mi manchi già, cavolo! Con chi andrò a fare shopping ora? Tu dici che posso resistere qualche mese? Chiamami appena puoi.

Il secondo è di Fleur e mi disegna l'espressione del divertimento il volto. Fleur tornerà tra a Natale, dopotutto sua madre ha ancora bisogno di lei, e nonostante Lucas, non può restare per sempre dai suoi nonni. Lucas intanto cercherà un lavoro e una sistemazione vicino casa di Fleur e, onestamente, per la prima volta, vorrei potessero stare insieme, ed essere felici.
Questo mio nuovo desiderio, nei suoi confronti, mi scalda il cuore, volere una persona felice, rende felici se stessi, e dona tanta speranza.

Com'è andato il volo? Ci sei se ti chiamo questa sera? Ho ancora l'odore della tua pelle nel letto, non voglio uscire più dalla mia stanza...

E l'ultimo è di Alex...
Alex... il solo pensiero che gli dedico mi mette di buon umore, mi fa sentire il calore dell'affetto sulla pelle, e il fuoco dell'attrazione nello stomaco.
Come farò senza di lui per così tanto tempo?
In fondo potremmo sempre vederci, se davvero vorremo.

È andato tutto benissimo. Ora vado a pranzo con mio padre, Joanne e Micheal, ma sono preoccupata, ho l'impressione che debbano dirmi qualcosa di grave. Questa sera spero di poterti raccontare tutto. Un bacio.

Invio la risposta con un sorriso sognante sul volto.
«Cosa c'è?», mio padre deve essersi accorto del mio cambio d'umore, infatti, dopo avermi riservato uno sguardo indagatorio, torna a guardare la strada sorridendo a sua volta.
«Un ragazzo», ammetto, non voglio più mentire, né nascondermi, neanche con lui, e da qualche parte dovrò pur iniziare.
«Un ragazzo», ripete lui, annuendo a chissà cosa, «e come si chiama?».
«Alex, Alexander», gli sto davvero parlando di un ragazzo?
Calma, calma, forse ti sei solo addormentata in volto, e in realtà l'aereo deve ancora atterrare.
«E... è il tuo ragazzo? Voglio dire...», mio padre è terribilmente in imbarazzo ora, e la cosa mi diverte e mette a disagio allo stesso tempo, «cosa siete?», riesce a concludere la frase, ed io mi ritrovo con il respiro corto.
«Non lo so, ci stiamo conoscendo, poi si vedrà...».
«Si vedrà», continua a ripetere le mie parole come se non ci credesse e tutto questo mi sembra assurdo.
«Vive a Roseville?».
«Sì», e ammetterlo mi sembra quasi una colpa, ora.
«Continuerete a sentirvi?».
«Ci proveremo», gli spiego, mentre dentro di me spero soltanto di farcela.
«Va bene», aggiunge dopo un po', senza voltarsi dalla mia parte, mentre il mio telefono si illumina per segnalarmi l'arrivo di un altro messaggio.
«É... strano Juniper», riprende, rallentando ad un semaforo, «non ne avevamo mai parlato», ed ora non posso sfuggire dal suo sguardo.
Si è completamente voltato verso di me, e aspetta una risposta, o più precisamente, la cerca da solo sul mio volto.
«Non è più come prima, non voglio che lo sia», affermo, con la voce che trema più del dovuto, ma con una serenità nel cuore che mi da la forza per affrontare questi piccoli cambiamenti, piccoli ma importantissimi.
Mio padre mi sorride, poco prima che scatti il verde ed io gli faccia segno di ripartire.
Forse ha capito, o se non ha capito davvero, deve aver intuito per forza che c'è qualcosa di diverso, ed io spero soltanto possa piacergli.
«Con Laura? Sei riuscita a parlare?», dopo un po' torna all'attacco con le sue domande.
Gli avevo detto che avrei provato a ricevere una spiegazione da lei, ma poi non gli avevo mai detto com'era andata davvero.
Così gli racconto cosa è accaduto, di come sia stata sincera e disponibile e di come stia cercando di cambiare.
«Mi fa piacere, che stia meglio, che stia finalmente trovando la sua strada», mio padre è sincero e il fatto che lui non ce l'abbia con lei e che nonostante tutto, la distanza e gli anni, riesca ancora uno sguardo dolce, proprio come quello che gli piega le labbra ora, mi infondono calma e serenità.
Il tragitto in auto è ormai quasi finito, e sì, è andata meglio di come potessi desiderare.

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CAPITOLO 100!🎆🎆🎆
Che traguardo dreamers! Onestamente non avrei mai immaginato che questa storia si allungasse tanto, quando iniziai a pubblicarla, ad agosto 2018, non avevo ancora scritto la parola fine, ma ne avevo una vaga idea e pensavo che avrei finito di scriverla entro il 2018, ed invece siamo già a febbraio 2019 ed io sono ancora qui a scrivere. Il fatto che anche voi siate ancora qui mi ha dato la forza di continuare sempre, e questo ha reso tutto più semplice❤❤❤

Ormai mancano circa 7 capitoli alla fine della storia e spero che questi ultimi non vi deludano😊💪

Finito di pubblicare Juniper, mi dedicherò maggiormente a RESTANO NEL CUORE, la raccolta di poesie che già potete trovare nel mio profilo.
Passate a dare un'occhiata anche se non siete amanti del genere, perché vi assicuro che sono adatte anche a chi non ha mai amato la poesia, o a chi non l'ha mai sperimentata. E se non dovessero piacervi, amen, ma almeno sapreste di averle provate tutte!😏
Oltre a RESTANO NEL CUORE ho già in mente un'altra storia, ma non credo riuscirò a pubblicarla prima dell'estate, quindi dovrete attendere un po', ma spero che comunque potrò ritrovarvi sempre qui😍😍😍

Ed ora, dopo avervi annoiati abbastanza, direi che è il momento del mio mantra commentate e stellinate, stellinate e commentate⭐⭐⭐👄👄👄
Ed io vi saluto Dreamers inondandovi di baci😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘

Godiamoci queste tre ultime settimane che ci restano insieme con Juniper!❤😍

JUNIPER - [Wattys2020]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora