71. 24 Ore

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Scott :

Aprí gli occhi, non ero nella mia stanza, era quella di Malia, riconoscibile dal gran disordine.

Malia era accanto a me che dormiva, con una gamba sulla mia pancia e un braccio sul mio petto, mi girai un pò, per cercare di spostarla, ma non c'era niente da fare, se non aspettare che si svegliasse.

Passarono le ora, ma ancora niente, guardai l'ora, tra un pò saremmo dovuti andare a scuola.

-Malia - la chiamai leggermente, ma non aprí mia gli occhi
-Malia dai alzati - la mossi, ma mi ringhiò, sorrisi
-Forza alzati, o se non faremo tardi - mi alzai dal suo letto, ed entrai del suo bagno, tenendo tra le braccia i miei vestiti.

Scuola......

Posteggiai la moto è mi tolsi il casco, Malia scese prima di me, e si guardò intorno, notai che era molto strana oggi
-Malia stai bene? - domandai tenendo sotto braccio il casco
-mi sento molto osservata, è mi da sui nervi! - confessò a bassa voce per farsi sentire solo da me, in effetti la stessa sensazione la provavo anche io
-entriamo -.

Entrammo dentro la classe di economia, presi un posto per Stiles, che ancora doveva arrivare, mentre Malia uno per Lydia, anche se dubito che venga oggi, di sicuro Stiles l'avrà convinta a rimanere a casa sua, di botto prima che entrasse il professore, vidi uno Stiles tutto sudato sedersi accanto al mio banco, dove gli avevo riservato un posto
-ma cosa ti è successo?! - domanda I ridendo per quel suo stato pietoso
-la jeep si è fermata proprio davanti al semaforo vicino la scuola, e me la sono fatta a corsa!- spiegò buttando la testa sul banco
-ma Lydia dov'è? - chiese Malia guardando Stiles
-l'ho accompagnata a casa sua, oggi non voleva venire - lo intuivo che non sarebbe venuta oggi, poi guardai di nuovo Stiles
-pur essendo un lupo sei sempre così sfaticato - rise Malia davanti a me, mentre Stiles mi guardava male e mi spiegava che non era vero, mentre me la ridevo, la porta sbatté forte di botto, il Coach Entrò arrabbiato, del resto sembra sempre arrabbiato
-buongiorno inutile generazione di mammiferi! - si sedette sulla cattedra, guardò Stiles
-Stilinski potresti andare a puzzare da un'altra parte mi stai infattando il naso! - lo riproverò
-ma mi scusi se non volevo arrivare in ritardo! - lo contraddí Stiles alzandosi dalla sedia, per poi uscire dalla classe, mentre il Coach rideva
-fai schifo Stilinski!, lavati la mattina! - rise ancora mentre Stiles uscí, Malia si girò e mi guardò
-non la vedo bene - ammise
-Tate, c'è qualcosa che vorresti condividere con tutta la classe che con solo Mccall? - domandò
-si, ed è che lei è uno stronzo! - tutti la guardammo scioccati
-Bhe, se la mette così, allora non le farà dispiace se le dico che ha tutta la mia approvazione -
-é adesso.... STA ZITTA!! - le urlò adosso.

La prima ora finí molto velocemente, se non fosse stato per Stiles che dopo essere rientrato mi fece una lunga lista su come avrebbe voluto uccidere il Coach.

Per le altre materie le ore passavano lentissime, come se non volessero lasciarci andare una volta per tutte.

E finalmente tra cambio di classe e studio e spiegazioni, finalmente riuscí a finire questa giornata così noiosa, anche se per quello che avrei fatto tra poco, avrei sicuramente preferito stare ancora a scuola.

Accompagnai Malia a casa sua, mentre Stile mi raggiunse a casa mia
-che intenzioni hai allora? - domandò alzando la testa
-ci andrò, anche se la cosa mi inquieta un pò, ma se vuole qualcosa allora è meglio vedere cosa propone - gli spiegai, lui annuí
-ieri Lydia mi ha spaventato -
-perché? -
-diceva che questa volta non c'è l'avremmo fatta, che almeno qualcuno morirà, che qualcosa di brutto sta per accadere. Che la guerra stia per cominciare - guardai le mie scarpe, Lydia non aveva tutti i torti, questa volta era le cose sarebbero state tanto difficili da gestire

I think love him Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora