72. Cercare

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Lydia :

Aprí gli occhi guardando il tetto della mia stanza, ieri Stiles mi aveva promesso che mi avrebbe chiamato quando avrebbero finito, ma non lo fece, mille pensieri brutti mi passarono per la testa, mi alzai delicatamente dal letto, cercando di non svegliare Malia che dormiva come un ghiro, presi la vestaglia e uscí dalla stanza.

Entrai in cucina, presi una teglia e preparai il té, è poi in cuna ciotola versai il latte, accanto ci misi i cereali.

Presi il telefono è feci il numero di Stiles, squillò una volta, nessuna risposta, una seconda volta, ma ancora niente, è poi una quarta volta, partí la voce di una donna rispondendo che il telefono era irraggiungibile.

Malia entrò in cucina con i capelli tutti scombinati
-buongiorno - si sedette accanto a me
-buongiorno - dissi in un sussurro mentre mi bevevo il mio té
-che succede? - la guardai, si stava mettendo i cereali nella ciotola
-cosa? -
-che cos'hai? - alzò gli occhi dalla ciotola e mi guardò, spostai lo sguardo su un punto inesistente
-ho paura, è se fosse successo qualcosa, e se..... - la mano di Malia si posò sul mio braccio
-stanno bene, ne sono sicura, il mio sesto senso mi dice che stanno bene - mi rassicurò
-é poi ieri ho sentito Stiles - la guardai
-tu stavi dormendo, mi ha detto che sarebbe venuto da te verso le nove del mattino - presi un bel sospiro
-quindi finisco qua e mi dileguo -
-ma se vuoi puoi restare- lei mi guardò con la faccia di una che avesse visto un alieno
-non voglio assistere a uno Stiles che in tutti i modi cerca di fare sesso con te - la guardai male
-ma non lo fa sempre! -
-si ma, molte volte vi ho beccati - in effetti Stiles e il sesso sembrano una cosa sola, ogni volta che stiamo da soli pensa molto a quello, ma per mia fortuna si sta dando una regolata
-Vabbene fai come vuoi - finí senza controbattere.

Malia prese la sua borsa
-per qualunque cosa chiamami, ok? - annuí sorridendo
-ci vediamo dopo - mi abbracciò e uscí da casa mia, ma da fuori potti sentire una voce, molto profonda, era quella di Stiles che stava parlando con Malia, di fretta corsi sopra e mi sdraiai a letto aspettando che lui salisse.

La porta di casa mia si chiuse e poi la sua voce possente mi chiamò
-Lydia sono io! - non risposi
-hey guarda che so che sei qua, quindi adesso salgo - mi scoprí la gamba facendo intravedere le mie mutandine blu scuro di pizzo
-hey, ma perché non rispondi - li sentii dal corridoio, è poi sbucò da fuori la porta, in tutta la sua bellezza mascolina, con i capelli sempre scombinati e la t-shirt nera con dei pantaloni giuggi scuro quasi nero, è la sua perfetta camici a quadri rossa, lui mi guardò, per poco non gli cadeva la saliva dalla bocca, con il dito gli feci segno di avvicinarsi a me, lui chiuse la porta e si velocemente si mise sopra di me cominciando a baciarmi con una passione tale da farmi venire brividi in tutto il corpo, fece per slacciarmi la vestaglia, ma lo fermai
-cosa è successo ieri? - domandai di punto in bianco, lui si fermò,
-quella di ieri era solo una trappola - allarmanta lo guardai
-qualcuna si è fatto male?! -
-no - sospirai
-ma ci ha dato 24h per errare aiuto, è se un ventiquattr'ore non troveremo aiuto... Bhe... Sai come andrà a finire -
-Scott ha detto che ci dobbiamo trovare al loft di Derek, forse qualcuno disposto ad aiutarci c'è- ammise sicuro, se Scott diceva questo, allora non c'è ombra di dubbio che davvero qualcuno c'era, lui mi baciò la guancia
-c'è la faremo, è quando tutto finirà ti porterò via con me, scapperemo via da Beacon Hills - sorrisi emozionata
-non vedo l'ora - mi prese il viso e riprese a baciarmi.

Scott :

Stavo aspettando che gli altri arrivassero, nel mentre stavo esaminando Derek, sembrava in ansia
-che hai? - domandai guardando il vecchio alfa
-niente - disse guardando me
-più tosto, vi avverto che non potrà dire di sì, ma possiamo provarci - Derek ieri mi aveva avvertito che conosceva una persona che avrebbe potuto fare al caso nostro, quindi ci siamo dati appuntamento per le nove nel suo loft.

Nel silenzio più totale si sentii la porta del loft di Derek aprirsi con un gran baccano come se cercasse qualcuno di romperla, io e Derek ci guardammo, ci alziamo dal divano e guardammo una figura femminile che chiuse la porta, guardai Derek.

La donna si girò e con un ghigno guardò Derek e poi me
-devi essere tu l'alfa che tutti tempo - mi guardò
-io sono Scott McCall, tu... Chi sei?- lei si avvicinò a noi
-io sono Amanda Hills - mi tese la mano
-é lui è.... -
-so chi è - guardò Derek
-vi conoscete? - domandai
-si, ci siamo incontrati un'anno fa a Los Angeles - spiegò brevemente
-eravate amici? - domandai, non so perché ma mi venne spontaneo chiedere
-qualcosa del genere - sorrise beffarda

Flashback :

Derek sbatté la porta della casa che aveva affittato, con il corpo di Amanda

Si baciarono appassionatamente, con una certa foga, come se bramassero di vedersi nudi, è di sentire il proprio sapore sulle labbra.

Derek buttò, con poca eleganza, Amanda sul letto che con i gomiti si accende a guardare l'uomo levarsi la maglietta aderente grigia a maniche lunghe, prontamente lui si mise sopra di lei stringendo tra le sue grandi mani quelle gambe lisce e perfette, prese a baciarla con violenza per poi arrivare al suo collo candido e bianco che morse e baciò lasciando un segno, come se fosse di sua proprietà
-Derek.... - ansimò la donna ormai in preda alla voglia di vederlo nudo, lui si mise in ginocchio tra le sie gambe e le levò il vestito buttandolo a terra, guardò il corpo che calava dentro quell'abito stretto che lasciava tutto all'immaginazione, lei si sedette e gli slacciò i pantaloni neri abbassando la zip, lui si protesi verso di lei e riprese a baciarla con vigore.

-si ci conosciamo - finí Derek ricordandosi tra le sue labbra il suo sapore è profumo
-abbiamo bisogno del tuo aiuto - continuò l'uomo
-che cosa avete bisogno? -
-ci serve aiuto, sta per scatenarsi una guerra! - Amanda guardò me è Derek e si girò
-dove vai? - domandai
-io non farò parte di una guerra per colpa di voi stupidi giovani-
-Amanda qui si parla di vita o di morte, abbiamo bisogno di aiuto, non possiamo farcela da soli!! - replicai alzando la voce
-Bhe non voglio morire per colpa di voi stupidi mocciosi che non si fanno mai gli affari loro! - alzò la voce la donna
-Allora è così, tu hai solo paura!! -
-Bhe si se si parla di vita o di morte! - rispose
-Scott lascia stare, non possiamo contare su di lei, e inaffidabile - Amanda guardò Derek
-così è questo che pensi di me giusto, che sono un persona inaffidabile?! - quasi urlò, Derek si girò a guardarla
-si, ineffetti e quello che penso da un'anno - ammissione a braccia conserte, Amanda con due falcate si mise di fronte a Derek
-ok, se quello che stai dicendo e parte di un tuo piano contorto per farmi partecipare..... Bhe..... Allora ai vinto, ma vi avverto che se le cose si metteranno male peggio del previsto io me ne andrò, è non mi importer à se qualcuno dovesse morire! - io sorrisi, è anche Derek
-affare fatto - tese la mano alla donna, ma lei con un ringhio se ne andò.

Stiles :

-che ha detto? - domandò Malia da dietro, Scott mi aveva chiamato dicendo che non c'era bisogno di andare al loft di Derek, ma di continuare a cercare aiuto
-ha detto che dobbiamo cercare per conto nostro qualcuno - dissi brevemente
-quindi dove andiamo? - domandò Lydia accanto a me, con gli occhi incollati alla strada presi il telefono
-forse ho un'idea, anche se non ne vado entusiasto -
-quale? - domandò Malia.

Arrivammo di fronte una casa, era piccola ma sembrava ospitale, Malia si protese per suonare al campanello
-aspettate forse è meglio di no, ci sarà altra gente che potrà aiutarci! - Malia e Lydia non mi ascoltarono, così mi girai per tornare in macchina, quando le mani di Lydia mi presero le spalle
-se provi anche solo a salire su quella macchina, ti uccido - sbuffai, Malia suonò al campanello
-perché mi è passato per la testa!!- sgridai me stesso, Lydia mi diede una gomitata.

Malia suonò ancora me nessuno era venuto ad aprire
-ok, non c'è andiamo!! - Malia scese I scalini e ci seguí verso la macchina quando
-Stiles, Lydia, Malia... Che ci  fate qua? - chiusi gli occhi sentendo la voce che più odiavo in quel momento, ci girammo......

-Theo -.

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