Capitolo 15

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Quando mi svegliai la mattina dopo, James se n'era già andato.

Mi voltai verso il comodino e vidi una scatoletta di bianca con un post-it attaccato sopra.

"Ti ho portato un souvenir da Londra, spero ti piaccia.

James. x

P.S : Russi quando dormi."

Ero indecisa se sorridere o arrabbiarmi.

Scossi la testa e aprii la scotola.

Era una collana con appeso una piccola margherita bianca.

Era bellissima.

Me la misi e la strinsi forte.

In qualche modo, mi faceva sentire più vicino a lui, come averlo sempre lì, accanto a me.

Mi alzai e andai a farmi una doccia.

Avevo ancora i vestiti umidi a causa della notte precedente.

Aprii il rubinetto e l'acqua scese forte e calda.

Chiusi gli occhi per un istante e alzai il volto verso il soffitto.

I ricordi di ieri notte continuavano a vorticare nella mia mente.

Avevo paura che anche quella volta non si sarebbe più fatto vivo, ma poi ripensavo a quello che mi aveva detto, a quel "promesso", e mi tranquillizzavo.

Mi misi la divisa e mi avviavo verso scuola.

Appena vidi Marianne, andai verso di lei e le raccontai di quello che era successo.

"Ma avete dormito assieme?" Chiese, incredula.

Annuii.

"Nello stesso letto?"

Annuii nuovamente.

"E non avete fatto nulla, vero?"

Scossi la testa.

"Non ci posso credere."

"Nemmeno io."

"L'hai perdonato così, senza nemmeno farlo soffrire un po?"

"Mi ha spiegato quello che è successo."

"E tu gli credi?"

"Sì."

Scosse la testa. "Sei così ingenua, cara mia, hai ancora tanto da imparare sui maschi."

"Cosa vorresti dire con questo?"

"Che sono tutti uguali e vogliono solo una cosa."

"Cosa?"

"Dio mio." Alzò gli occhi verso il cielo. "Nulla, lascia stare, te lo spiegherò quando sarai più grande."

"Ma guarda sta qui.." Sbuffai.

Rimanemmo a parlare del più e del meno e alla fine venne fuori la questione George.

"Abby..." Disse tutta seria. "Ma stai pensando di fare il doppio gioco?"

La guardai interrogativa.

"Ho visto che ultimamente passi molto tempo con George."

Mi voltai dall'altra parte. "Non mi piace George, siamo solo amici."

"C'è qualcosa che mi stai nascondendo?"

Non potevo dirglielo, l'avevo promesso.

"Nulla, davvero." Mi girai verso di lei e sorrisi.

Penso che avesse capito che stavo mentendo ma non mi chiese nient'altro.

"Sai, George mi piace, davvero, solo che penso che non ricambi." Disse dopo un po.

"E perché lo pensi?"

"Perché si vede che è innamorato di te."

Non riuscii a rispondere.

Sorrise.

Si vedeva che ci stava male.

"Ma l'amore nei confronti di qualcuno può cambiare no?"

"Dipende."

"Io penso che se ci tieni davvero a lui, allora dovresti impegnarti al massimo per conquistarlo."

"Dici?"

"Sì, ne sono sicura.

Sei una ragazza meravigliosa e se lui ti rifiutasse sarebbe davvero un gran coglione."

Rise.

La vicinanza degli esami si faceva sentire.

I professori continuavano a dare compiti e a spiegare a raffica.

Chissà se James sarebbe ritornato a scuola per la fine dell'anno.

Chissà dov'era in quel momento.

George aveva appena iniziato una nuova terapia per la dipendenza dalla droga.

Ne ero molto felice e per questo spesso mi offrivo di accompagnarlo ma lui rifiutava sempre dicendo che mi sarei annoiata da morire.

Sembrava stesse migliorando, lui stesso affermava sempre di aver chiuso con la droga, ma non fu così.

Per un breve periodo aveva davvero smesso, ma poi ci era ricaduto dentro, sempre di più.

Erano passati 6 giorni e James non si era ancora fatto sentire.

Ricominciai a scrivere lettere destinate al mio cassetto.

"Caro James,

Dove sei finito?

Non mi avevi promesso che non te ne saresti più andato?

Avevi mentito?"

Più ci pensavo e più mi veniva voglia di piangere.

Ero davvero diventata una rammollita.

"È tutta colpa tua se sono finita in questa situazione.

Perché ogni volta che ti ho detto di andartene, sei rimasto?

Perché ogni volta che ti ho vietato di sorridere, hai fatto il contrario?

Se avessi fatto quello che ti avevo detto, forse ora non mi troverei in questa situazione.

Perché sei entrato a far parte della mia vita? Non ti ho nemmeno dato il permesso.

Perché sei entrato, e mi hai rubato questo maledetto cuore che sta andando a pezzi per colpa tua?

Non ti perdonerò mai.

Abby."

Tempeste e UraganiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora