Capitolo 17

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Non fu così facile come ebbi pensato.

Dimenticare qualcuno che ti ha dato così tanto da ricordare, come potevo?

La margherita, la margherita che mi aveva regalato in montagna, era ancora lì, e ci piangevo sopra ogni notte, prima di addormentarmi.

Marianne veniva spesso a fare i compiti, e mi faceva piacere, perché in quel modo mi sentivo meno sola.

Tuttavia, si sentiva quel vuoto, quello spazio dentro di me che nessuno avrebbe potuto riempire se non lui.

Dopo vari tentativi, George riuscì man mano a smettere con quel giro di droga in cui era finito qualche mese prima.

Non era facile, certamente, ma dopotutto niente lo era.

Sì incazzò così tanto quando venne a scoprire di James che senza pensarci due volte andò da lui.

Era la seconda volta che li vedevo picchiarsi in quel modo.

E non sapevo davvero da che parte stare.

Venne il bidello che li fermò.

Danielle corse vicino a James e lo aiutò ad alzarsi.

Lo guardai per un po, e l'istinto di correre verso di lui era così forte che, dovetti stringere le mani in maniera così forte da farmi male.

Se ne andarono in infermeria ed io aiutai George ad alzarsi.

"Tutto a posto?" Chiesi.

Annuì, asciugandosi con la manica della camicia un po di sangue uscito dalle labbra.

"Sei uno stupido."

"Se l'è cercata."

"Ma tu non dovevi reagire in questo modo."

"Scusami." Borbottò silenziosamente.

Lo fissai per un po incerta sul perdonarlo o no.

Sospirai.

"Okay, però giuro che la prossima volta che lo fai non ti dico più nulla."

Sorrise.

"Va bene."

George era come un fratello maggiore per me.

Ci eravamo avvicinati molto nel periodo in cui ho tentato di aiutarlo.

Era sempre lì, pronto ad ascoltarmi, e non era davvero quel ragazzo viziato che pensavo fosse.

Passarono le settimane, e io e James non ci eravamo più rivolti la parola.

Capitava però, durante alcune lezioni, che i nostri sguardi si incrociassero per un istante e poi di nuovo lontani.

Era ritornato ad essere quella stella lontano anni luce che era quando era appena arrivato.

Una stella che non avrei mai potuto raggiungere.

Gli esami erano appena finiti, e anche quella volta ero riuscita a battere George.

Ero davvero felice.

Notai, dal tabellone, che anche Danielle non era davvero male a scuola.

Era arrivata quarta quella volta.

Spesso la guardavo e una grande invidia nasceva in me.

Anche quell'anno ci sarebbe stata la gita scolastica.

Saremmo tutti andati alle Hawaii per una settimana.

Non riuscivo a crederci, era sempre stato il mio sogno andare alle Hawaii, ma purtroppo a causa di problemi economici non ero mai riuscita a fare una vacanza lì.

Tempeste e UraganiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora