Più di un anno passato insieme, uno accanto all'altra, come fossero pezzetti indivisibili dello stesso puzzle; cercando di costruire, mattone dopo mattone, una vita felice - giovane e follemente felice come amavano definirla loro.
Quella ragazza dai folti capelli ricci e dal sorriso in grado di migliorare il mondo, era cambiata: quella corazza resistente era stata in grado di sciogliersi come neve al sole davanti agli occhi giusti, quel carattere difficile si era plasmato per incastrarsi con quello di Filippo, quel passato complicato si era trasformato solo in un lontano ricordo grazie al dolce ragazzo con le piume e quei sogni nascosti nel cuore erano diventate certezze, si erano trasformati in carezze, in frasi, in gesti speciali tatuati nel cuore quasi fossero indelebili.
Anche quel ragazzo dal colore di occhi indecifrabile, con il corpo cosparso di tatuaggi e gli orecchini con le piume era cambiato molto in quell'anno: Ludovica era riuscita a decifrare quel carattere problematico, trovando la combinazione perfetta, quel bagaglio di esperienze così tormentate e complesse alle spalle si era trasformato in un qualcosa di meno pesante, grazie a quel sorriso inconfondibile e al suo modo speciale di riuscire a distruggere il muro invalicabile e creare uno spiraglio capace di farlo sentire più leggero.
Poi c'era quel sogno nel cassetto, quella voglia di vivere di melodie, che l'aveva fatto volare alto, talmente in alto da fagli toccare il cielo con un dito; poi però, pochi mesi dopo, l'aveva gettato d'improvviso al suolo facendogli frantumare le ossa, - e anche un po' il cuore - facendogli perdere tutto ciò che di bello aveva nella vita e rovinandogli tutte le cose felici in un istante.Qualche mese prima, nella confusione di una stazione, il cuore di Ludovica si era frantumato, si era ridotto in piccoli frammenti difficili di risistemare insieme, difficili da far combaciare ancora, difficili da aggiustare senza il tocco delle mani giuste.
Sbriciolato: come i pezzi di un prezioso vaso di porcellana caduto a terra, da rincollare insieme in modo minuzioso e attento per farli combaciare di nuovo alla perfezione; come i giapponesi con la tecnica del kintsugi.
Il kintsugi è una tecnica usata in Giappone fin dall'antichità che grazie ad una resina di oro, argento o platino dona nuova vita agli oggetti rotti, a quei frammenti senza senso logico. Questa tecnica porta con sé un significato davvero profondo: perché quell'oggetto, anche se venato, sarà ancora più bello di prima, porterà con sé i segni di ciò che ha superato con sacrificio e fatica, avrà il sapore di vita, di qualcosa di "vissuto" talmente tanto da essere stato spezzato, ma poi risaldato con ancora più forza e determinazione; come se quella resina dorata riuscisse a filtrare attraverso quelle ferite una nuova luce in grado di risaltarle ed illuminarle di più, in grado di renderle uniche, in grado di regalare nuova vita. - un nuovo inizio -Quei due ragazzi, infatti, si appartenevano ancora in un modo difficile da spiegare, erano legati da un destino talmente assurdo da sembrare surreale.
Certo, avevano cercato di riprendere in mano le proprie vite, cercato di dargli un senso, avevano ricominciato, forse, pure a sorridere come prima - anche se, quel dolore che continuavano a trattenere dentro era in grado di logorare quel poco di felicità - avevano sentito altri profumi o pianto su altre spalle, incrociato altri occhi o abbracciato altri corpi.
Però, sicuramente, durante tutti questi mesi, la loro mente non aveva mai smesso di restare in contatto, il cuore dell'uno aveva ancora tatuato sopra in modo indelebile il nome dell'altra, quella piuma incisa sulla pelle portava con sé ancora quel significato speciale, quel filo invisibile non aveva mai smesso di legarli; e anche se loro cercavano di negarlo in tutti i modi possibili, quel sentimento profondo che continua a stringere i loro cuori e a farli battere ancora battere all'unisono non potrà mai cambiare.
Perché tutte le cose belle vissute insieme, quei ricordi speciali, quelle emozioni assurde, quel luccichio brillante degli occhi, quelle palpitazioni accelerate, saranno sempre più forti di tutto il resto.Perché Ludovica e Filippo hanno ancora una vita intera da vivere, un cammino da costruire e un amore talmente grande dentro al cuore da essere inspiegabile, da sembrare irreale.
Un amore che si percepisce fin dentro le vene, una storia già scritta nel destino, ma queste sono emozioni che vanno vissute attimo dopo attimo e, se vi va, fatelo con me!Vi aspetto...🌹
STAI LEGGENDO
Eternamente nostri - è scritto nel destino...- //IRAMA
FanficErano passati esattamente 9 mesi, circa 270 giorni, 6480 ore e 23328000 secondi dall'ultima volta che gli occhi di Ludovica e Filippo si erano incrociati, da quando le loro labbra si erano sfiorate e assaporate, da quando le loro orecchie avevano po...