Ludovica
A Parigi piove ormai da giorni ed il mio umore ne risente costantemente. Sarà che sono meteoropatica da far spavento, che la pioggia mi piace solo quando puoi startene tutto il giorno sotto al piumone coccolata dall'amore della tua vita e, quindi di conseguenza, sarà che il pensiero è fisso su Filippo, ma ultimamente sono proprio triste e senza forze.
Filippo.
Filippo.
Filippo.
La mia mente ha impresso tra le righe un solo volto: il suo e proprio non riesco a togliermelo dalla testa, il suo nome risuona tra i miei pensieri e quasi mi confonde.
Ha appena finito di cantare con Ornella Vanoni e subito dopo di far ballare tutti con il nuovo inedito dal sound parecchio estivo e danzante. Questa settimana ha anche un'assegnazione un po' diversa: 'Nessun grado di separazione'; lo ascolto con attenzione, senza perdermi nemmeno un secondo e mi commuovo tanto, tantissimo, senza limiti.'Nessun grado di separazione,
nessun tipo di esitazione,
non c'è più nessuna divisione tra di noi.
Siamo una sola direzione
in questo universo
che si muove.
Vorrei sapere lassù
quanti gradi fanno.
Ritorna in classe
e non scriver sul banco.
Quest'anno a scuola
hai perso di nuovo
un altro anno,
l'ho guadagnato facendo dell'altro.
Parla con me,
parlami ora,
dimmi che ancora io
sbaglio qualcosa,
che sto buttando il futuro nel cesso,
dimmi qualcosa
o mi basta un tuo gesto.
Quello che ti pare,
ma non dirmi che è normale
fare finta di provare
a stare calmo in ospedale.
Resto fuori a diluviare,
con la rabbia che mi sale,
con la voglia di staccare
quella spina che mi fa pensare.
No, no è il solito,
quella linea sul monitor,
'mio figlio è pazzo,
chiamategli uno psicologo'.
E no, no non vale
che un grado può separare,
non riesco più,
non riesco a respirare.
Perdi qualcuno e
capisci all'istante
che pure un dettaglio diventa importante.
Quante le cose che volevo dirti,
quante parole che ho messo da parte.
Ora che ti cerco dentro un sogno,
capisco veramente che ho bisogno
di te.
Nessun grado di separazione,
nessun tipo di esitazione,
non c'è più nessuna divisione tra di noi.'È incastrato tra due ballerine, mentre un elastico li tiene uniti e la canta in una maniera così profonda, che quasi senti una carezza all'anima. L'indice che, durante alcune frasi, dal microfono si sposta a toccare nervosamente la tempia, mentre lui a stento riesce a stare fermo e a controllarsi in quello spazio ristretto e angusto. In alcuni instanti chiude gli occhi, ma appena li riapre e la telecamera si avvicina mi perdo a guardarli e quasi mi sembrano stelle che si stagliano nel cielo nero. Poi dopo avermi fatto innamorare ancora fra le note di 'Un giorno in più', la sua voce graffiata si perde nelle melodie di 'Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi...'. Resta fermo dietro l'asta, poi inizia a cambiare mano, prima la destra, poi la sinistra, sfiorando con le dita la superficie del microfono. Quelle frasi quasi le sussurra, ha la capacità di toccarti come una carezza gentile sul viso e apre le braccia con una delicatezza quasi disarmante, quasi con le sue piume stesse volando tra le note di quella canzone. Ad un certo punto il pezzo esplode, cambia tonalità e così anche lui diventa più incisivo e rimango sempre un po' spiazzata quando mi accorgo di quanto Filippo riesca ad addentrarsi perfettamente in qualsiasi emozione, come se riuscisse a cucirsi addosso qualsiasi vestito e a metterci un pizzico del suo bagaglio dentro, rendendo ogni canzone un'emozione nuova. - sempre più intensa, sempre più forte -
È tutta la sera che aspetto questo momento ed ora che è arrivato quasi mi manca l'aria. Durante le assegnazioni della settimana ho letto il titolo di un nuovo inedito e ho la smania di sentirlo che mi corrode persino le ossa. E in un istante tutto si tinge di una magia incredibile, che quasi mi lascia senza parole: il fumo che gli attorciglia i piedi, le sue mani che si stringono attorno al microfono e lui che riesce a toccare le emozioni con le vibrazioni della sua voce graffiata. - a tratti appena accennata, a tratti sputata con fare deciso - Il colore della scenografia tende al blu e quasi si confonde con i suoi occhi ed io che un po' ci annego dentro e un po' ho la testa confusa dalle parole che stanno uscendo dalle sue labbra. Non so perché, non so trovare una parola in grado di tradurre il subbuglio che provo dentro al cuore, non so nemmeno darmi una spiegazione valida; ma quelle frasi le sento particolarmente nostre, come se facessero parte di noi, come se raccontassero un pezzetto del nostro amore. Penso che vorrei solo averlo qui vicino, mi basterebbe poter avere la possibilità di condividere con lui i miei pensieri, farmi raccontare la storia di questa canzone, le emozioni che ha provato mentre la scriveva e notare i suoi occhi cambiare colore, tonalizzarsi leggermente, la sua bocca muoversi al ritmo delle parole e poi forse baciarlo fino a sentire il respiro venir meno. - che poi è l'unico modo che conosco per fargli capire davvero ciò che provo, che tanto a parole non ci riesco mai, che tanto lui mi conosce talmente tanto che basta far sfiorare le nostre labbra -
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Eternamente nostri - è scritto nel destino...- //IRAMA
FanfictionErano passati esattamente 9 mesi, circa 270 giorni, 6480 ore e 23328000 secondi dall'ultima volta che gli occhi di Ludovica e Filippo si erano incrociati, da quando le loro labbra si erano sfiorate e assaporate, da quando le loro orecchie avevano po...