Irama
Forse questa data rimarrà per sempre incisa nella mia memoria, mi hanno appena fatto vedere la classifica di ITunes: 'Un giorno in più' è primo e quasi stento a crederci. Vado a cambiarmi negli spogliatoi, con il cuore che ancora sembra scoppiare dentro al petto e, appena accendo il telefono, trovo subito un messaggio di Ludovica.
Dentro a questa scuola, mi sto rendendo sempre più conto che la musica è qualcosa di bello quando siamo insieme a farla, quando le influenze si mischiano fino a creare qualcosa di unico, quando hai la consapevolezza di arrivare dritto al cuore della gente e di riuscire a toccargli le corde giuste. Indubbiamente, questa, è una delle più grandi soddisfazioni della mia vita. Riuscire attraverso le proprie note a raccontare la storia di altre persone, a mischiare la propria esperienza con quella di centinaia di altri, ognuno con il suo bagaglio di ricordi, sapere di essere riuscito a suscitare un'emozione, un brivido nel cuore della gente.
Qualche giorno dopo mi ritrovo chiuso in una piccola stanza, con la voce di uno speaker che esce dalla radio, annuncia 'Un giorno in più' e quasi non mi prende un infarto. Mi siedo sullo sgabello e chiudo gli occhi, poco dopo sorrido e fisso il pavimento incredulo; mi godo ogni singola parola, poi si spalanca la porta ed entra Einar. Non parliamo, non serve, basta un mio sorriso a fargli capire tutto, si avvicina e, come per riflesso, inizia a sorridere anche lui, con il suo solito entusiasmo in grado di coinvolgerti. Prende posto su uno sgabello accanto a me, anche se poi non riesce a stare fermo e non fa altro che alzarsi e sedersi per tutta la durata del pezzo. La cantiamo insieme, uno accanto all'altro, con gli occhi di Ein nei miei, pieni di una luce orgogliosa, fieri del mio lavoro. Per quei tre minuti ci divertiamo davvero un sacco, lui che tiene il ritmo sbattendo energicamente una bacchetta di legno su un tamburo, le risate che fanno da sottofondo e il rumore del mio cuore felice che batte dentro al petto. "È pazzesca! Sembra Irama di Amici." mi dice Einar scoppiando in una sonora risata. "Ci assomiglia eh? Sai, quel tizio con le piume." dico ridendo, mentre tra le labbra tengo la paletta con cui si gira il caffè delle macchinette automatiche. "È più bravo lui, però." risponde un Einar sorridente. "Effettivamente...un po' meglio." dico cercando di restare serio, anche se poi, inevitabilmente, scoppio in una risata. E il mio cuore batte ad una velocità assurda, Einar continua a complimentarsi per il pezzo e per un attimo mi sento in un altro pianeta: sono felice, orgoglioso, fiero di me stesso. Sentire il proprio pezzo passare in radio è un'emozione pazzesca, qualcosa di davvero indescrivibile, riesci a capire quanto il tuo lavoro stia fruttando, quanto quello che scrivi riesca ad arrivare dritto al cuore delle persone, quanto quella che è la tua storia riesca a colpire anche altri, quanto, magari, sia in grado di raccontare un po' anche la loro vita.
Usciamo e ci dirigiamo in sala relax, dove c'è un Simone parecchio euforico che mi attende, tanto che non faccio a tempo nemmeno ad entrare, che già mi corre incontro e mi abbraccia. Gli racconto di quelle emozioni, dell'orgoglio che mi invade persino le vene, delle battute di Einar e di quanta voglia di rivalsa sento nel cuore, voglia di rialzarmi, di volare alto, di realizzare il mio sogno.
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Eternamente nostri - è scritto nel destino...- //IRAMA
FanficErano passati esattamente 9 mesi, circa 270 giorni, 6480 ore e 23328000 secondi dall'ultima volta che gli occhi di Ludovica e Filippo si erano incrociati, da quando le loro labbra si erano sfiorate e assaporate, da quando le loro orecchie avevano po...