Ludovica
Mi sveglio perché la luce del giorno entra dalle tapparelle e mi da fastidio agli occhi, interrompendo il mio sonno; fuori dalla stanza i rumori si iniziano a far sentire ed allora mi stropiccio gli occhi per dare un'occhiata all'orario. Prendo il telefono dal comodino e leggo che sono quasi le 14. Noto nelle notifiche parecchi messaggi da parte di qualche amico, di mia mamma e di alcuni membri della mia famiglia, ma decido di tentare di svegliarmi prima di rispondere. Mi giro verso Filippo e noto che sta ancora dormendo beatamente, con la testa persa nel mondo dei sogni e la bocca leggermente schiusa. Gli scatto qualche foto, poi apro Instagram e decido di pubblicare un post a cui tengo molto.
ludovica_
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ludovica_ La vita mi ha insegnato che la felicità ed il dolore camminano sempre di pari passo, come due rette parallele. Che per essere davvero felice devi aver conosciuto il dolore. Ecco tu mi hai insegnato che se credi davvero in un sogno, se una passione ti brucia dentro al cuore, non contano le volte in cui cadi, le porte in faccia, le sfide che la vita ti pone davanti; conta solo il coraggio e la voglia di non mollare mai. Qualche ora fa, quel nero di quell'anno orribile si è trasformato nel più bello degli arcobaleni ed io sono orgogliosa di te. Sono fiera della persona che sei, dei traguardi che stai raggiungendo, delle paure che stai affrontando e mi sento dannatamente fortunata perché ho la possibilità di amarti. Hai vinto, finalmente hai ricominciato a sorridere alla vita, ma questo è solo l'inizio amore mio.
Prendiamoci tutto ❤️ @irama.plumeMando un messaggio a Lorenzo, avvisandolo che Filippo dorme ancora e che ci saremmo visti tra almeno un paio d'ore. Poi mi avvicino al mio fidanzato ed inizio a stuzzicarlo un po': gli soffio nell'orecchio, gli mordo delicatamente il lobo, gli scorro con le mie dita sottili sulla pelle nuda, inizio a scompigliargli i capelli e a fargli qualsiasi dispetto possibile. Lui continua a mugolare quasi sussurrando nel sonno, finché non apre un occhio e mi prende con forza per il braccio, attirandomi a sé, proprio vicino al suo petto. "Fil è tardi, dobbiamo alzarci." gli sussurro, mentre gli lascio un bacio tra le pieghe delle labbra. "Dai, ancora cinque minuti ti prego." mi prega, mentre tira su il lenzuolo, fino a ricoprirci completamente le teste. Resto per un po' a guardarlo, mentre le sue dita mi accarezzano un fianco e le mie scorrono sul suo viso, soffermandosi nei punti dove c'è una leggera punta di barba. Ha gli occhi ancora chiusi ed io sorrido lo stesso, che svegliarmi accanto a lui mi sembra una cosa tuttora così surreale. Poi li chiudo per qualche istante anche io e finisce che mi addormento di nuovo, con i nostri respiri al di sotto delle lenzuola bianche e le carezze che rallentano fino a fermarsi.
Mi sveglio di soprassalto dopo un po', apro piano gli occhi e vedo il viso di Filippo sorridente che mi sta guardando. "Buongiorno" mi sussurra, con la voce roca ancora impastata dal sonno. Mi avvicino ancora di più a lui e gli lascio un bacio sulla clavicola, mentre incastro le mie gambe tra le sue e allaccio le mie braccia dietro alla sua schiena. "Ora dovremmo veramente alzarci, sennò finiamo per passare tutta la giornata qui." gli dico, sbadigliando e chiudendo di nuovo gli occhi, stiracchiandomi un pochino. "Che poi non sarebbe proprio una brutta idea... -" sussurra, ribaltando le posizioni e mettendosi sopra di me nel giro di un millesimo di secondo. Io che sorrido scuotendo la testa e lui che maliziosamente inizia a baciarmi il corpo nudo. " - Eh no, anzi, è proprio una bella idea. Geniale oserei dire." continua a parlare, mentre le sue labbra si stanno muovendo lungo il mio ventre. Mi bacia profondamente, mentre si regge con le braccia appoggiandosi al materasso e striscia la sua erezione contro di me. "F - Fil" balbetto, ma il mio corpo non sembra reagire ai miei pensieri. - oh, anzi sembra non dargli nemmeno ascolto - Inizio a baciarlo anch'io con passione, le mie mani perse tra i suoi capelli arruffati e una voglia matta di lui che cresce dentro di me. "Fil - dai Fil fermati. Non adesso, dobbiamo raggiungere Lori." sussurro, soffiando sulle sue labbra. "Non fermarmi ti prego, ho voglia di te. Domani - Dio, domani sarà già finito tutto." mi dice triste, mentre alla fine della frase la sua lingua si incastra alla mia e mischia i nostri sapori. "Stasera. - Amore, stasera saremo solo io e te. Anch'io ho voglia di usare tutto il tempo a nostra disposizione, però non è giusto per Lorenzo." gli dico guardandolo teneramente negli occhi e accarezzando la sua testa appoggiata sul mio seno. Si alza in religioso silenzio e raccoglie i suoi boxer neri da terra per infilarseli, con un'espressione che sarebbe in grado di intristire chiunque. Mi avvicino a lui, il mio corpo ancora avvolto nel lenzuolo bianco, mentre con una mano gli solletico scherzosamente la schiena ancora nuda. "Piccolo nano. - Ehy, ragazzo con le piume, dico a te." gli sussurro sorridendo, ma lui rimane inerme. Non parla, non si muove, si limita solo a respirare. "Sei molto arrabbiato?" gli chiedo avvicinandomi ancora di più e lasciando qualche bacio sulle sue spalle, mentre le mie mani lo cingono forte. Lui si volta, giusto per farmi ammirare il profilo del suo viso e accenna un timido sorriso. Lo guardo per alcuni secondi: gli occhi assottigliati fino a scomparire, quelle rughette attorno ad essi, il sorriso perfetto e tremendamente suo. - ed ogni volta mi innamoro sempre più -
"Stasera sei solo mia però." mi sussurra sicuro, lasciandomi un bacio a fior di labbra e raccogliendo i suoi pantaloni dal pavimento. "Mi passi i miei slip?" gli chiedo, appoggiandomi alla sua schiena con tutto il peso del mio corpo. "No. No. Ludo, così ca -" esclama Filippo, mentre cerca di non scivolare giù dal materasso. "- do" finisce la frase, ritrovandosi sul pavimento con il mio corpo spalmato sul suo ed io che non smetto di ridere di gusto. Anche lui scoppia subito a ridere, con le labbra che si muovono al ritmo delle nostre risate ed i nostri occhi che non riescono a staccarsi da quelli dell'altro. Quelle risate di cuore, irrazionali, che lo stomaco quasi brucia e il respiro sembra mancare talmente spesso che hai paura sparisca per sempre.
Le risate da cuore leggero.
"Scusami." gli dico, accarezzandogli una guancia e mordendomi delicatamente il labbro inferiore. "Mi sono fatto male." risponde imbronciato e socchiudendo gli occhi in un'espressione fintamente dolorante. - che sembra un bambino che finge solo per avere qualche coccola in più - "Dove?" gli chiedo. "Qui?" gli sussurro mentre gli bacio la clavicola. "Oppure qui?" mentre scendo verso l'addome. "Forse qui." gli dico risalendo ancora e appoggiando le mie labbra al suo collo. "Anzi no, sicuramente qui." gli dico ancora mentre le mie labbra sono appoggiate vicino all'elastico dei suoi boxer. "Ti rendi conto che stai mettendo alla prova i miei ormoni, vero?" mi chiede lui ed io mi limito a sorridergli in modo beffardo. "E sai anche che non riescono a resisterti, vero?" chiede di nuovo, mentre le sue mani iniziano a vagare per la mia schiena nuda ed i suoi baci si fanno sempre più intensi.
Che il suo sapore è davvero qualcosa di magico, di assurdamente indescrivibile. Sa un po' di cielo velato, con qualche nuvola al sapore di zucchero filato, un po' di aria di mare, mischiata all'odore di pini e sabbia fine, sa anche di luna park, di montagne russe e mal di stomaco, di orsetti gommosi e luci colorate.
Forse sa...ecco si, sa d'amore.
Restiamo qualche minuto ancora sul pavimento, mentre i respiri si fanno più accelerati e nell'aria si percepisce chiaramente la voglia che abbiamo l'uno dell'altra; ma qualcuno che bussa alla porta della stanza rovina i nostri piani. Filippo sbuffa contro le mie labbra, ma i suoi muscoli non accennano a muoversi e tantomeno lui ad ad alzarsi, continua solo a baciarmi senza lasciarmi modo di parlare o di avvicinarmi alla porta. "Siete svegli? Oh, ci siete? Filo? Ludo?" sentiamo dei sussurri dall'altra parte della parete e, appena riconosciamo la voce di Lorenzo, scoppiamo entrambi a ridere. Mi alzo in fretta, infilo la camicia di Filippo e tiro su i capelli in uno chignon disordinato. - così da rendermi almeno presentabile - Il mio fidanzato indossa il pantalone della sera precedente e nasconde i vestiti sparsi per terra al di sotto del letto, prima di andare ad aprire al nostro amico. "Sempre nei momenti meno opportuni. Buongiorno Galli." lo saluta Filippo indossando un sorriso falsissimo, mentre io scoppio a ridere e cerco di trattenermi mettendo una mano davanti alla bocca. "Ecco perché nessuno mi caga da ore intere... -" dice passando il suo sguardo da me al suo amico e notando il nostro abbigliamento un po' poco coperto. "- Grazie, è sempre bello scoprire di avere così tanta importanza nella vostra vita." dice sconsolato, appoggiandosi alla parete della stanza. "Ma povero piccolo Lori." gli dico avvicinandomi a lui e lasciandogli un bacio nella guancia. "Ma smettila che se non fossi venuto a bussare non mi avreste nemmeno tenuto in considerazione...Vi ho riempiti di messaggi e chiamate." dice con un tono di voce triste, ma che purtroppo fa scoppiare me e Filippo a ridere. "Oddio i nostri telefoni si saranno rotti all'improvviso, p forse saranno esplosi...non abbiamo proprio sentito nulla, non ti stavamo ignorando." dico fingendo di essere seria, anche se il mio tono di voce risulta essere troppo ironico. "La mia era astinenza seria, caro Loris." gli sussurra il mio fidanzato, poco prima di attirarmi verso di lui e di baciarmi il collo. "Se magari la finite di stare appiccicati e ce ne andiamo da qualche parte insieme sarebbe meglio. Non ho ancora intenzione di diventare zio per ora, grazie." dice lanciando un pacchetto di sigarette tra me e Filippo, che siamo purtroppo costretti a dividerci per raggiungerlo in balcone. Restiamo lì per alcuni minuti: io seduta in braccio a Filippo, mentre Lorenzo è appoggiato alla ringhiera, tre sigarette rigorosamente tra le labbra e un sacco di chiacchiere in sottofondo. - che questi momenti mi stavano mancando come l'aria dentro i polmoni -
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Eternamente nostri - è scritto nel destino...- //IRAMA
FanficErano passati esattamente 9 mesi, circa 270 giorni, 6480 ore e 23328000 secondi dall'ultima volta che gli occhi di Ludovica e Filippo si erano incrociati, da quando le loro labbra si erano sfiorate e assaporate, da quando le loro orecchie avevano po...