Irama
Sono in stanza con Einar e Biondo, stiamo chiacchierando e sparando le solite cazzate tra noi. Tra una tirata di sigaretta e qualche risata di sottofondo, sento il suono del telefono segno di una videochiamata in entrata: è lei. Prego i miei due compagni di stanza di zittirsi con un gesto della mano, mi sdraio sul letto, appoggiando la schiena alla testiera e mi sistemo con le mani il ciuffo di capelli disordinato, poi accetto la chiamata.
"Ehi" mi sorride dall'altra parte dello schermo: anche lei è sdraiata nel letto, però a pancia in giù, con i capelli sciolti, alcuni boccoli che le ricadono sul viso e la mia felpa rosa addosso.
"Ehi" le rispondo mimandole un ciao con un gesto della mano e infilandomi un braccio sotto la testa per mantenerla dritta.
Parliamo un po' della settimana, delle cose che sono successe, - anche se siamo riusciti a tenerci in stretto contatto durante ogni giorno - ormai la sera è diventata nostra tradizione fare questa videochiamata. - un modo carino per non sentire la mancanza, per vedere le espressioni dell'altro, per sentire le sfumature della voce e perdersi un po' tra la bellezza di quei sorrisi -
Ad un certo punto, improvvisamente, i miei cari amici si annoiano di continuare a farmi strani versi alle spalle e decidono di comparire anche loro due sullo schermo, per presentarsi a Ludovica e, soprattutto, interrompendo bruscamente i nostri discorsi.
"Lo sappiamo che te stai ad annoià de brutto a sentì parlare Flacø...mi presento: io sono il sex symbol freddo anche se tutti mi conoscono come Biondo" dice Simone, terminando con la sua classica mossa dressy e facendo scoppiare a ridere la ragazza dall'altro lato, tanto che per un istante lo schermo diventa nero, perché il telefono cade sul piumone e lei non riesce a recuperarlo prima di asciugarsi le lacrime agli occhi. "Ciao, piacere di conoscerti, la tua fama ti precede" gli risponde Ludovica, facendogli l'occhiolino, poi ovviamente, come se non bastasse si intromette anche Einar, con il suo solito modo di fare moderato e timido. "Ciao piacere, io sono Einar" le dice in tono dolce, salutandola con la mano, lei ricambia il saluto e sorride con gli occhi che le brillano, prima che con le labbra.
"E questa pupellina non la vogliamo invità alla festa del secolo?" dice con un inconfondibile accento romano il biondo ossigenato al mio fianco, io lo guardo e socchiudo lievemente gli occhi, dandomi una pacca sulla testa. "Scusa, me ne sono completamente dimenticato. Domani sera è il compleanno di questo pazzo, ha organizzato qualcosa in discoteca...niente di che...noi ragazzi della scuola, qualche amico, ovviamente sei compresa anche tu. So che avevamo altri programmi, ma domenica prometto di dedicarti tutto il tempo possibile!" le dico, abbassando la voce alla fine della frase, trasformandola in un sussurro appena udibile. "Se vabbè domenica fate quel che ve pare..."- dice girandosi verso di me e schiacciandomi l'occhio, aggiungendo una pacca sulla spalla - "però vacci piano che me sembra troppo bella per uno come te Flacø. Poi non vedo l'ora de conoscerte pupellì, sei quella che ha rubato il cuore al piumato, devi esse senz'altro una persona speciale! - Nun glielo dì, che anche se lui nun c'ha detto niente, noi l'avemo capito lo stesso che sta innamorato perso -" dice bisbigliando le ultime parole, come se volesse che quelle confidenze restassero un segreto tra di loro, anche se, mentre pronuncia quelle frasi, si volta con lo sguardo verso di me, che di risposta scoppio a ridere e mi gratto la nuca imbarazzato.
Mi fermo un secondo a pensare, mentre i miei amici chiacchierano con Ludovica, mi estraneo per un attimo, come se volessi fermare il tempo e rendere quegli istanti eterni. Penso a quanto mi fa stare bene questa esperienza, a quanto questi due compagni di stanza mi stiano aiutando durante questo viaggio, a quanti momenti di sconforto sono riusciti a spegnere facendomi sorridere, a quanto questa nuova vita si stia incastrando alla perfezione con le due persone più importanti della mia vita: Lorenzo e Ludovica. Penso a quanto mi sento grato e fortunato per aver incontrato persone genuine e speciali come loro, a quanto mi sta piacendo il rapporto che stanno instaurando tutti e quattro insieme, a quanti ricordi belli porterò in valigia con me alla fine di questa magica esperienza.
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Eternamente nostri - è scritto nel destino...- //IRAMA
FanficErano passati esattamente 9 mesi, circa 270 giorni, 6480 ore e 23328000 secondi dall'ultima volta che gli occhi di Ludovica e Filippo si erano incrociati, da quando le loro labbra si erano sfiorate e assaporate, da quando le loro orecchie avevano po...