Frost Blood (Is It Love? Drogo) [In Revisione]

62-Guarda, guarda che se ferma.

Skyler

"Che succede? Perché siete così agitati?" Io non capisco proprio.

Prima stanno in letargo per un giorno intero a ronfare e mangiando con gli occhi chiusi e la mattina seguente mi chiamano in quaranta persone sia a me che a Drogo per dirci di venire di corsa. E quando arriviamo qui, troviamo una clinica psichiatrica.

Chelsea e Scarlett sedute sul divano a gambe incrociate e la bocca spalancata, Back che ringhia contro a Giselle, West ed Eldon che corrono dietro a Jade, Jade che corre con le braccia a mezz'aria urlando, Grey che mangia un panino tranquillo, Michelle seduta a terra con le gambe al petto che si dondola avanti ed indietro e infine Andrè che è sdraiato sul pavimento a fissare il soffitto con gli occhi spalancati.

"TU..." Dice Giselle venendo verso di me e stranamente mi sembra come se i suoi occhi fossero più luminosi del solito.

Drogo accanto a me si irrigidisce all'istante e incrociando le braccia al petto, si mette accanto a me riducendo gli occhi in due fessure fisse sulla ragazza dai capelli rossi.

"Come hai fatto!?" Io la guardo confusa mentre li altri sembrano riprendersi.

"A fare che?" Chiedo inclinando la testa di lato.

Lei spalanca gli occhi e indica qualcosa alle sue spalle. Ma io non capendo, agrotto la fronte.

"Quello." Si sposta di lato e io appena incontro i suoi occhi azzurri, mi porto le mani alla bocca.

È in piedi, leggermente tremante, ma è in piedi.

Speravo che la magia funzionasse e anche se ho sentito un mancamento, sono felice che l'incantesimo abbia dato i suoi frutti.

Questo, però, non sarebbe mai successo se Rachel non avesse creduto in se stessa.

Ed ora eccola qui, in piedi mentre mia nonna la sta prendendo a braccetto.

"Hey..." Dico con un filo di voce uscito un pó tremante a causa del pianto di felicità che cerco di trattenere.

Lei, d'altro canto, molla la presa su mia nonna e corre verso di me.

Ad ogni passo il peso sul mio cuore si fa più leggero, finché non mi si butta addosso facendomi cadere all'indietro.

Mi riempie la testa di baci e io sorrido involontariamente lasciandomi sfuggire una lacrima.

"Grazie. Grazie mille, non so come tu abbia fatto, ma questo è un miracolo!" Dice alzandosi da me e aiutandomi ad alzarmi.

La vedo che si sta sbilanciando verso destra e prontamente l'afferro per il braccio per farla restare in equilibrio.

"Ti dovrai allenare." Lei sorride.

"Si lo so, sono 2 anni che non cammino. Dovrò abituarmi." Fa spallucce e io sorrido.

"È solo per questo che vi siete ridotti a dei malati mentali? Io l'avevo anche detto che sarebbe tornata a camminare." È vero, li ho avvertiti, ma forse si sarebbero dovuti preparare mentalmente.