Frost Blood (Is It Love? Drogo) [In Revisione]

94-Non c'è nulla di cui pensare!

Skyler

«Skyler...perdonami! Skyler! Resta con me, per favore!» Due mani mi accarezzano le guance.

Apro leggermente gli occhi.
La mia vista è leggermente offuscata.

Gradualmente recupero la visuale vedendo due occhi ambrati fissarmi con immensa preoccupazione.

«D-Drogo...?» Subito i suoi occhi si spalancano.

Le sue braccia mi avvolgono.
Mi stringono con troppa forza.
Un colpo di tosse da parte mia li fa allentare la presa.

«Credevo di averti ucciso! Merda!» Si afferra i capelli biondi tra le mani.

«Hey, sto bene...n-non è nulla.» Mi sento fredda, congelata a dir poco.

Nonostante il lenzuolo attorno al mio corpo nudo.
Drogo, diversamente da me, si è rimesso i pantaloncini.

«Non va bene! No, cazzo, non va bene affatto! Ho rischiato di ammazzarti!» Spalanco gli occhi.

Allungo le mani per afferrarli il viso, ma subito si ritrae.
Questa sua reazione mi spezza il cuore.

Si alza dal letto come se si fosse bruciato.
Un suo pugno colpisce violentemente il muro facendomi sgranare gli occhi.

É furioso, completamente fuori controllo e arrabbiato con se stesso.
Mi alzo immediatamente ancora avvolta dalle lenzuola per fermalo.
Subito sento le mie gambe molli.

Mi sbilancio.
Un velo scuro mi passa attraverso gli occhi.
Ma non cado, Drogo mi afferra al volo.

«Non devi alzarti, sei ancora troppo debole.» É distaccato. Freddo.

Si sta allontanando da me.
La paura di perdermi lo sta portando a starmi lontano.
Ma ho più paura di saperlo lontano da me che della morte.

«Smettila di prendertela con te stesso. Sono qui, non è colpa tua.» Mi appoggia delicatamente sul letto sedendosi accanto al mio corpo leggermente tremolante.

Sono stata io.
Io ho voluto affrettare il suo risveglio.
Ho agito da egoista solo per riaverlo sveglio.
Ho lavorato senza il suo consenso.

«Tu mi hai tentato, ma sono stato io a continuare. Avrei potuto perfettamente trattenermi.» Scuoto la testa.

«Hai solo bisogno di un pò di tempo per schiarirti le idee.» Mi sembra di perderlo.
É una sensazione orribile.

«Non c'è nulla di cui pensare!» Si alza di scatto.

«Drogo, dacci tempo!» Lo seguo con lo sguardo.

Prende i pochi vestiti che abbiamo messo nell'armadio.
Inizia a vestirsi sotto il mio sguardo sempre più scioccato.

Qualcosa scivola dal mio collo.
Subito la maglietta che Drogo teneva tra le mani cade a terra.

Prima che possa anche solo sbattere le palpebre, me lo ritrovo a pochi centimetri da me a fissarmi il collo.

«Sta sanguinando di nuovo.»  I suoi occhi risplendono di nuovo di un rosso ammagliante.

Fissa intensamente la mia ferita riaperta.
Lo fisso.
Si lecca le labbra.

Non mi ritraggo, semplicemente li afferro il volto tra le mani allontanandolo leggermente.

«Mi devo rivestire.» Annuisco leggermente.

«Devi medicarti la ferita anche.» Prendo il mio intimo intanto che esce dalla stanza.

Mi sento improvvisamente a disagio ancora nuda coperta solo dal lenzuolo.
Ho la strana sensazione di essere abbandonata, a casa insieme ad un perfetto sconosciuto.

Mi infilo l'intimo.
Mi metto la maglietta e afferro i pantaloncini da terra.

Sento dei rumori fuori dalla stanza.
«Cosa stai facendo?» Chiedo dalla stanza.

«Cerco qualcosa per coprire la ferita!» Nonostante sia furibondo, mantiene comunque il comando.

Fa capolino nella stanza.
Dopo aver asciugato il sangue con le mani tremanti, mette finalmente una benda.
Ma subito si ritrae.

Scuote con forza la testa appoggiando le mani tra i ciuffi ribelli dei suoi capelli.

Poi scoppia i una risata.
Spenta, senza emozioni.

«Sono un'idiota. Avrei dovuto capirlo sin da subito.» Ho paura di sapere a cosa stia pensando.
I suoi occhi si fissano su di me, freddi più che mai.

«Meglio finirla qui.» Spalanco gli occhi.

«C-Cosa?» Gli occhi mi diventano lucidi.

«Hai capito benissimo. Finiamola qui, è meglio per entrambi.» Una lacrima sfugge dal mio controllo che ricade sulle coperte.

Allo stesso medesimo tempo, la mia stessa lacrima scivola lungo la sua guancia.

«Stai sul serio gettando mesi di relazioni per un mio errore?» Non ho la forza di urlare, mi sento un peso sul cuore.

«Sono un'assassino. Potrei ucciderti in qualsiasi momento, e non so se sarò in grado di fermarmi come oggi.» Le sue parole mi fanno raggelare il sangue nelle vene.

Si infila la maglietta afferrando il telefono da comodino.

Lo guardo con gli occhi mare immersi nelle lacrime.
Ogni sua movimento mi sembra essere solo un'azione prima della nostra più completa separazione.

Ogni crepa sul mio cuore sembra più vicina a farlo spaccare completamente.
Mi sento tradita, abbandonata ancora una volta.
Ho riposto tutta la mia fiducia in lui e mi sembra come se questa fosse stata rifiutata.

«Drogo, aspetta...ti prego-» Scuote la testa.

«Meglio finirla qui, sarai più al sicuro...da me.» Guarda fuori dalla vetrata.

«Sarà meglio starcene separati.» Non ho tempo di fermalo.

É già partito.

Il mio labbro inferiore trema.
Gli occhi mi si riempiono di lacrime che non riesco a trattenere tutte quante.
Piango.

Piango come una bambina.

Si lo so, cortino come capitolo.

Ed ecco da dove è saltata fuori la separazione della nostra Dryler...triste eh?

Beh, alla seconda stagione ci saranno molte cose interessanti.😁

Ci vediamo al prossimo capitolo!