13-Nessuno deve osare prenderti in giro, capito?

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Il mattino seguente mi sveglio a causa di un raggio di sole che filtra tra le tende bianche della grande vetrata. Quel sogno mi continua a perseguitare, è come se avessi vissuto quell'esperienza quando ero più piccola, ma non riesco a ricordare niente di quello che ho passato prima di aver compiuto i 7 anni. Faccio fatica ad alzarmi, ho passato tutta la notte a ballare insieme ai miei amici. Mi sono mancati così tanto, era normale che dovessi passare la serata con loro. Chelsea e Scarlett mi hanno riportata a casa verso le 3 del mattino e appena arrivata mi sono letteralmente buttata sul letto. Ero così stanca che non mi sono neanche cambiata. Appena mi alzo vedo la sveglia e...
S: Sono le 11 passate!? Perché non ha suonato?
Corro verso il bagno e mi faccio una doccia alla velocità della luce. Prendo i primi vestiti che mi capitano in mano e me li metto: ho preso un paio di jeans chiari, una maglietta a maniche corte di colore porpora, delle scarpe da ginnastica e mi pettino i capelli lasciandoli sciolti. Corro per il corridoio e quando arrivo alle scale mi siedo sulla ringhiera e scivolo giù, atterro in piedi e quando mi dirigo alla sala da pranzo, mi scontro contro Edward.
S: Edward mi dispiace aver fatto tardi, la sveglia non ha suonato e...
E: tranquilla, Lorie è nella sala da pranzo ad aspettarti.
Mi sento terribilmente in colpa, rimango pur sempre una loro dipendente e arrivare in ritardo dopo neanche una settimana di lavoro, non è proprio il massimo.
S: non ricapiterà più.
E: sarà meglio.
Intanto che lo vedo allontanarsi, io mi dirigo nella sala da pranzo. Appena metto la mano sulla maniglia, vedo Drogo aprire la porta per poi ritrovarsi proprio di fronte a me, è a pochi passi dal mio viso. Sembra abbastanza soddisfatto dal suo sorrisetto di scherzo che ha sulle labbra. Avrà sentito la mia conversazione con Edward.
S: mi fa piacere che la cosa ti diverta.
D: buongiorno anche a te, cosina. Devo dire che mi hai impressionato ieri sulla pista da ballo. Non sapevo che sapessi fare tutti quei salti mortali e quelle capriole.
S: mi hai seguito?
D: ti piacerebbe. Dice con un sorriso di superiorità. La prossima volta ti consiglio di metterti il pigiama prima di andare a dormire.
Rimango a bocca aperta. Sapere che sia entrato in camera mia quando io stavo dormendo, mi mette a disagio, mi sento troppo vulnerabile. Io arrossisco mentre lui si avvicina per sussurrarmi qualcosa all'orecchio:
D: sei così carina quando dormi, un vero angelo.
S: stai dicendo che sei entrato in camera mia mentre dormivo? Chiedo scioccata.
D: esatto. Devo essermi perso. Si avvicina e mi dice a pochi passi dal mio viso. Se mi dovesse ricapitare di trovarmi nella tua stanza, non andrò via senza aver visto lo spettacolo.
S: stai scherzando!? Sono sia spaventata che arrabbiata.
D: no, angelo.
S: ascoltami, finora ti ho sopportato, ma se entrerai di nuovo in camera mia te la vedrai con me. Dico puntadogli il mio indice contro il suo petto muscoloso. Adesso ho del lavoro da fare.
D: se voglio...non chiedo il tuo permesso.
Sto perdendo la pazienza e sento i miei occhi diventare rossi dalla rabbia. So che non dovrei perdere la pazienza, mi è già successo che dopo essermi arrabbiata molto, sono svenuta e avvolte ho perso anche la coscienza per poi risvegliarmi dopo giorni. Sento un forte mal di testa e poi un flash. Vedo di nuovo quella donna vestita di bianco, è così luminosa che non riesco a vedere la sua faccia. All'improvviso sento che sta prendendo le mie mani tra le sue e mi risveglio da questo tipo di coma. Le sue mani erano familiari, sembravano quelle della...
D: angelo, stai bene?
Lo guardo negli occhi. Sento gli occhi pizzicarmi come se le lacrime volessero uscire senza il mio permesso. Negli occhi di Drogo, posso notare che è preoccupato anche se non lo da molto a vedere.
S: si.
D: a me non sembra.
S: sto bene...adesso devo andare.
Lo sorpasso ed entro nella sala da pranzo. Trovo Lorie seduta sulla sedia e quando mi vede salta subito dalla sedia e viene verso di me stringendosi il suo pupazzo al cuore.
L: sei in ritardo.
S: possiamo andare a giocare fuori?
L: ok, ma scelgo io.
Le faccio un sorriso forzato. Lei se ne accorge. Le prendo la manina e usciamo dalla sala da pranzo. Quando esco vedo Drogo scendere le scale vestito in modo diverso per uscire. Mentre seguo Lorie per andare fuori, in giardino, mi chiede:
L: stai bene?
S: si sto bene, perchè?
L: sembra che hai visto un fantasma.
S: no, tranquilla. Sto bene.
Sento lo sguardo di Drogo su di me, quando mi giro verso di lui, incontro i suoi bellissimi occhi ambrati. Distolto lo sguardo e lui esce dalla porta.

Frost Blood (Is It Love? Drogo) [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora