Capitolo 17

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19 Settembre (sera)
Per le vie del quartiere notiamo un locale che fa ogni venerdì il secondo mojto gratis.
Senza pensarci due volte spingo i ragazzi ad entrare, in più c'era anche la musica.

Ore 00:25
Dopo quattro mojto, tra me e Francesco,decidiamo di andare a ballare dentro la sala.
La stanza non è poi così tanto grande,mi prende per mano iniziando a farmi fare le giravolte, sono ancora del tutto sobria a dirla tutta.

In lontananza Gianluca, Marco e gli altri stavano prendendo ancora altro alcol al bancone.

Ore  00:26
Mi sento come se stessi sulle nuvole, i suoi baci lenti, io che gli accarezzo la guancia come se fosse tutto mio.
Eppure lo è, in quel momento.
Ed è una sensazione bellissima.
Lui che mi sussurra nell'orecchio tra un bacio e l'altro.
Il mio cuore che martella nel petto.
Il calore del suo corpo che, mi fa desiderare di possederlo, non mi fa pensare a niente.
I pensieri che sovrastano ciò che sento dentro
Io che fino a quel momento mi ero promessa di non credere più in noi come qualcosa di più. Che fino ad adesso sono sempre stata un po' sbadata nello scegliere l'amore.

"Ora ti bacerei di nuovo" si distacca da me guardandomi.
"E allora fallo"
"Di bacerei, di un bacio lento, in modo da poter sentire la tua pelle"
" calda, morbida .." continua.

Ore 2:18
Cambiamo due locali.
Per qualche stupida  ragione io e France litighiamo.
Probabilmente per la sua gelosia.
Stavo ballando con un ragazzino più piccolo di me, mingherlino, basso, sembrava un tedesco.

Francesco non smetteva di guardarmi male, io per tutto il tempo in cui ballavo con quello straniero da lontano fissavo gli occhi marroni del ragazzo.

Ore 3:26
Usciti fuori da un comune pub ancora aperto,mi siedo su una panchina con gli altri.

"Vuoi spiegarmi cosa stavi facendo con quel ragazzo?" Si avvicina Francesco con la sigaretta in mano.
"Ci stavo ballando.. perché?" Rispondo con nonchalance.
"Non mi andava bene." Estrae un altro tiro dalla sigaretta.
"Non siamo mica fidanzati, ci siamo promessi di non essere gelosi di entrambi. Io non sono gelosa di te e tu non sei geloso di me.Questi sono i patti."
Mi alzo senza degnargli  di uno sguardo.

"Non me ne frega un cazzo." Alza il tono della voce.
Mi giro e lo guardo dritto negli occhi.
"Io e te condividiamo solo un letto occasionale.Non devo sapere della tua vita privata,che la mia è già incasinata così. Non dobbiamo presentarci come fidanzati.
Non voglio avere niente a che fare con te oltre una scopata." Prendo la sua sigaretta, faccio un tiro senza staccargli gli occhi di dosso. Arrivo quasi alla fine del filtro e la getto a terra.

Ore
4:58
"Havana" una delle discoteche con più persone, in qualsiasi ora della notte.
Si entra, si balla un po'.
Prendiamo sedici shottini di vodka per poi cambiare locale.

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