Capitolo 37

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11 Maggio
Ore 20:02
Sono uscita fuori a buttare la spazzatura.
Ciabatte, felpa e pantaloni del pigiama, il vento incombe su di me.
Lascio la porta aperta, mi avvicino al ciglio della strada e una Ypsilon bianca sta  passando davanti a me.
Un colpo al cuore.
Osservo bene dentro la macchina con ancora la busta nera in mano.
Rimango in bilico tra l'essere indifferente e posare la spazzatura e il rimanere immobile come un palo.
Mi passa davanti, con lo sguardo seguo l'auto.
C'è un'altra persona in macchina, tento di buttarci l'occhio, ma non riesco a vedere bene.
Avevo paura di vedere lei, di vedere entrambi e sentirmi male ancora una volta.
Ricomincio a respirare regolarmente.
Non é lui.


Ritornando in casa rimembro quella volta in cui entrai nella sua macchina, andammo a mangiare fuori: il sushi. È stata la mia prima volta.

Lui che rideva, come se fossimo davvero una coppia, io in pace con me stessa mi godevo il presente.La sua mano posata sulla mia coscia scoperta e liscia, quel vestitino rosso di cotone a fiori, uno dei miei preferiti, posati  cinque centimetri dal ginocchio.

Quell'odore ancora estivo che mi faceva ricordare lui, il suo profumo, l'aria di estate.
D'un tratto tutto ciò che ho provato quella sera mi ritorna in mente.
Abbasso lo sguardo.
Sospiro pesantemente.
Chiudo la porta dietro di me.

Ore 23:57
É il terzo mojito che bevo.
Dio quanto cazzo é buono.
La stanza é addobbata di piante di tutti i tipi, fiori, si sente persino il profumo della vaniglia e dei girasoli.
Pare essere dentro una serra.
Tra qualche ora ci sarà una festa in spiaggia. Non vedo l'ora di ubriacarmi per dimenticare per una notte Francesco.

Ore 1:17
Adoro il Sabato, é l'unico giorno in cui posso sentirmi leggere, tranquilla, perché tanto ci sarà Domenica che incomberà, con lo studio e i libri da finire per l'esame.
Appena entro nello chalet in lontananza vedo il mio ex: Mattia.
Un magone dentro il petto si fa sentire,svanisce subito finalmente. Vado direttamente al bar, prendo un cocktail e ritorno dagli altri.

Seduta, contemplo la grande stanza, è di colori tenui, le luci bianche illuminano la pista da ballo, i divanetti sono alquanto comodi se devo dirla tutta.

Non so perché i miei occhi cercano Mattia.

Ore 2:22
Mi lasciano sola con Yuri, balliamo coi drink in mano, come solito facciamo gli stupidi intorno alle coppiette o addirittura in mezzo ai "conosciuti per caso"; noi, il ragazzo ed io, li chiamiamo così quelli che si incontrano solo per portarsi a letto.

Il deejay mette una musica lenta, quasi mi vergogno nel ballare con Yuri.
Mi prende dai fianchi, sento una stretta al cuore, forse per paura o per pudore.
Sorride rilassandomi, mi prende le mani, siamo sempre più vicino.
Non dice nulla, continuiamo a ballare come fosse normale, aspettando che la musica cambi.

Ore 4:05
La distrazione ottenuta da Mattia non mi ha fatto dimenticare, nemmeno per un po' Francesco.
Torno a casa distrutta, coi piedi in fiamme, i brividi, la voglia di fumare, di avere accanto Francesco e dormire, sentendo il suo cuore battere accanto al mio.

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