Capitolo 16

122 3 1
                                    


19 Settembre
Mancavano solo due gironi dal ritorno in Italia, un'angoscia mi premeva forte ogni notte prima di andare a dormire, pensare che domani sarebbe stato un giorno in meno a Malta.

Ore 9:14
Mi sveglio per la luce del sole dalla finestra, ricordavo di aver chiuso le tende..
Accanto mi ritrovo una schiena magra e nuda.Mi avvicino a lui accarezzandolo delicatamente, quasi senza toccarlo.

È già sveglio. Si gira verso di me.Mi sorride.Non ho visto sorriso migliore negli ultimi mesi..

"Buongiorno" la sua voce roca mi fa rabbrividire. Senza pensarci due volte lo bacio, un bacio veloce e sbrigativo.

Lui pare sorpreso.

Ore 10:27
Siamo tutti al bar "Pascucci" a fare colazione nell'attesa di andare a Comino, una delle isole più belle di Malta, un'acqua limpida, coi sassi;un vero lusso.

Francesco durante il tragitto si siede accanto a me nel bus. Nessuno fa caso alla nostra vicinanza.

Questa mattina Mattia mi manda qualche messaggio, faccio per rispondere e il telefono si spegne.

Ore 12:48
Scendiamo dal pullman, Francesco come per gioco mi mette il braccio dietro al collo.
Intreccio la mia mano alla sua in modo da essere più comoda.

Nel momento in cui varchiamo le prime rocce, coi primi turisti ecco che i maschi diventano un tutt'uno con l'ignoranza.
Francesco si allontana da me per osservare meglio le ragazze in costume che si stavano tuffando da una scogliera più o meno vicina a noi.

Ore 12:55
Il tempo di posizionarci e già sono in mare.
Ho preferito prendermi una granita al mojto nell'attesa del caldo pungente.

Nell'esatto istante in cui mi siedo a terra, col mio cappello di paglia, gli occhiali da sole Francesco e Gianluca mi prendono dalle gambe gettandomi in mare.
Le mie urla e le risate non fanno cambiare idea ai ragazzi, così mi rassegno nel farmi il bagno e dire addio al mojto dentro un'ananas tagliata.

Ore 16:48
Riprendiamo una barca per tornare alla fermata del bus stop.
Il sole punge, la stanchezza si fa sentire, finalmente trovo il caricatore dentro la mia borsa.

Chiamo i miei a casa, poi faccio uno squillo a Mattia.

Ore 18:29
Nel tornare a casa ci fermiamo in un pub tra le tante vie di casa.
Stuzzichiamo qualcosa.

Prima della via di ritorno.
" ragazzi compriamo dell'acqua io e Eleonora"
Mi giro guardando Francesco.
Mi prende dalla mano spingendomi a se.
Quando tutti si erano ben che allontanati, mi stringe accanto a lui baciandomi a stampo.
"Oggi mi era mancato" sorride.
La sua altezza mi da protezione.Il cuore perde un battito.
Non rispondo.

Entriamo nel solito mini market, il ragazzo scuro di pelle dietro la cassa pare riconoscerci.
Gli sorridiamo, prendiamo dei succhi e qualcosa da stuzzicare.
Solite robe.

Per un anno Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora