21 Settembre (mattina)
Ore 11:00
Stiamo lasciando la camera.
Uscendo dall'appartamento sentiamo le nostre valige fare rumore a terra.
Andiamo a fare colazione per poi dirigerci verso il lungomare.Sento in lontananza Marco parlare con Francesco.
"Beh..com'è andata ieri?Te la sei.." fa il gesto con la mano. Quest'ultimo sorride. "Non ci sono riuscito."
Scherzosamente Marco fa una battuta facendo ridere gli altri.Per tutta la mattinata non ho fatto altro che evitare le parole e il buongiorno del moro.
Questa notte ho dormito da sola, tra il cuscino che sapeva di lui e le lenzuola disfatte della sera precedente.Ore 13:26
Mangiamo nel pub in cui andammo la prima sera.
Dava una sensazione strana sedere su quei tavoli una settimana dopo alla luce del sole.
Francesco si volle mettere accanto a me, facendo spostare Marco.Non ci parliamo, lui continua a voltarsi dalla mia parte per capire le mie intenzioni, mentre io ed il mio cuore gelido tentiamo di fare finta di niente.
Devo convincere me stessa che di lui non me ne importa nulla.
Ci siamo usati e basta, è solo che io c'ho creduto un po' più di lui. Lo ammetto ,mi si irrigidisce lo stomaco,facendomi provare un dolore piacevole che assomiglia ad un buco che sale per poi scendere frettolosamente.Dopo estenuanti ore ad evitarlo, i nostri occhi si intrecciano.
Sento ancora di più il vuoto al petto e quel tormento allo stomaco.Ore 17:40
L'aereo tra meno di cinque minuti parte.
Sono già al mio posto ,con accanto un ragazzo alquanto affascinante ma che,purtroppo non ho il coraggio di concentrare il mio interesse.Decollo.
Le cuffie nelle orecchie a tutto volume. Una mano sulla tempia in modo da reggere il mio viso addormentato.
Chiudo gli occhi.
Pochi attimi dopo sento alla mia destra un profumo famigliare.
Riapro gli occhi.
Ritrovo la sua maglia grigia e il suo sorriso.
Lo sguardo è coperto dagli occhiali da sole,i quali risaltano la barba ormai cresciuta, assieme ai baffi.
Richiudo gli occhi di nuovo, questa volta però abbasso il volume della musica.
Il suo tocco sulla gamba mi fa rabbrividire.
Riapro nuovamente gli occhi.
Questa volta lo guardo decisa. Levo una cuffietta e domando cosa vuole.
"Posso sentire la musica con te?"Per un'ora e mezza siamo rimasti vicini,forse ci saremo pure addormentati per un breve tempo,non sentivo altro che il carrello della vendita e le luci che si accendevano e si spegnevano dei passeggeri davanti a noi.
Ore 20:10
Siamo atterrati qualche ora fa, abbiamo ripreso un minivan per il nostro ultimo viaggio al rientro da casa.
Non sto facendo altro che deprimermi e piangere.
Continuo a pensare a cose di cui non dovrei preoccuparmi.Ore 00:30
Finalmente a casa.Oltrepassando il confine e l'angoscia sale.
Mi convinco sempre di più di non tornare,ripartire di nuovo e rifare tutto d'accapo.
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Per un anno
Short StoryEleonora, una giovane ragazza, innamorata dell'amore, piena di vita, divertimento e istinto. È da due anni che ha una cotta per Francesco, più grande di lei.Da quando l'ha incontrato, è stato un colpo al cuore, ha cominciato a scrivere di lui su...