The Patronus

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Titolo: The Patronus
Genere: One-Shot (storia breve)
Scritto da: marauders4evr
Fonte: Tumblr

Il Patronus

«ATTENZIONE!»

Remus si scansò appena prima che un cervo maestoso, argenteo e luminoso lo travolgesse.

«Scusa, Moony!» esclamò poi James, «Non riesco ancora a controllarlo!»

Il licantropo osservò il Patronus di James continuare a correre per la classe.

«Ben fatto, Potter!» fu la reazione del professore.

Fino a quel momento, James e Sirius erano stati gli unici dell'intero corso ad essere riusciti a produrre un Patronus corporeo.

«Va bene, signor Lupin, tocca a lei!»

Il diretto interessato fece un passo avanti, aumentò la presa sulla bacchetta, chiuse gli occhi e pensò alla prima cosa bella che gli venne in mente: una delle tante avventure con i Malandrini. Sollevò la bacchetta per aria e pronunciò con forza la formula: «EXPECTO PATRONUM!»

Un animale d'argento comparve dalla bacchetta del ragazzo e molti studenti sussultarono, entusiasti.

«È un lupo!»

«Che bello!»

«Bravo, Remus!»

«Meraviglioso!»

«Bel lavoro, amico!»

Ma Remus tacque. Fissò la creatura – il mostro – e cominciò ad avvertire uno spiacevole nodo alla gola. Il resto della classe, troppo occupata ad osservare il Patronus, non se ne accorse. Be', non era vero: James lo stava tenendo d'occhio da un po'. Ma decise di non dire nulla.

Man mano che gli altri studenti si esercitavano, il lupo di Remus era sparito via come un fumo sottile. E quando il ragazzo lasciò l'aula e cominciò a vagare per il corridoio senza una meta precisa, i suoi occhi bruciavano e la sua mascella tremava.

«Remus!» James, che aveva corso verso di lui, gli afferrò saldamente la spalla, costringendolo a fermarsi.

L'altro batté più volte le palpebre, incapace di rivolgere lo sguardo all'amico.

«Tutto bene?» sussurrò l'occhialuto, con cautela.

«È un lupo.»

«Sì, ho visto» commentò James, «Leggermente ironico, eh?»

«Leggermente

James fece per dire qualcosa, ma Remus lo precedette: «Sarà solo un'altra delle cose che mi ricorderanno costantemente che sono...-»

«Diverso» affermò James.

«Un mostro» concluse invece l'altro.

«Remus, non sei...» l'amico sospirò.

«Oh, risparmiati le solite frasi di rito» borbottò il licantropo.

Poi si sedette contro il muro e ben presto l'occhialuto si unì a lui.

«Perché?» sussurrò Remus, dopo un po', «Perché proprio un Patronus? Il compito di un Patronus è quello di proteggere. Tutto quello che farà sempre il mio, invece, sarà puntualizzare sempre che sono... quello che sono. Un compito che non fallirà mai di eseguire.»

James rimase in silenzio per un momento.

Un momento soltanto.

Poi: «Be', forse è una cosa buona.»

Remus lo guardò, rendendosi conto che l'amico non aveva parlato con sarcasmo. Affatto.

Anzi, aveva perfino un'aria solenne, quando aggiunse: «Forse il suo compito è proprio quello di ricordarti che stai combattendo. Che stai sopravvivendo.»

L'altro lo fissò, incapace di proferire parola.

«E in più» continuò l'amico, «Se sai affrontare la luna piena ogni mese, saprai affrontare qualsiasi cosa. Soprattutto un dannato Dissennatore.»

Finalmente, Remus si concesse di sorridere, «Grazie.»

«Non c'è di che» rispose l'altro, con un ghigno.

Quasi senza pensarci, Remus agitò nuovamente la bacchetta e disse: «Expecto Patronum!»

E il lupo, imponente, comparve una seconda volta.

Non era poi così male, ora che lo guardava con più attenzione.

«Credo che dovremmo tornare» gli fece presente James.

I due si alzarono e si incamminarono verso l'aula.

Il lupo li seguì.



















































Fatto il misfatto

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