Split

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Titolo: Split
Genere: One-Shot (storia breve)
Scritto da: marauders4evr
Fonte: Tumblr

Diviso

«A tavola!»

Quel richiamo gioioso risuonò come un'eco lontana alle orecchie di Sirius.

Incapace di recepire i rumori che lo circondavano, non si rese conto che qualcuno, fuori dalla sua stanza, bussava con discrezione. Né, tantomeno, si rese conto della porta che s'apriva con un cigolio tremolante.

Fu solo quando avvertì la pressione di una mano sulla spalla, che si destò da quello stato di trance. Un sussulto istintivo gli sfuggì dalle labbra, le quali si schiusero in un sospiro di sollievo quando riconobbe i capelli brizzolati del signor Potter.

«Sirius» soggiunse l'uomo, sempre con quel suo fare gentile, «Stai bene?»

«Sì... certo» mentì lui, «Sto bene.»

«Non m'inganni più, sai?» lo pungolò il signor Potter, che di fatto aveva imparato a riconoscere le bugie di Sirius, «Cosa ti turba, ragazzo?»

Sirius sospirò lievemente, arrendendosi, e guardò in un punto ben preciso della stanza. Seguendo il suo sguardo, il signor Potter comprese che l'oggetto d'interesse era una fotografia che Sirius aveva sistemato sul suo comodino sicuramente in equilibrio precario, considerando che il vetro di rifinitura riportava un visibilissimo graffio, ragion per cui la foto pareva essere stata divisa in due metà.

«Volevo che venisse con me» proruppe Sirius, tutt'a un tratto assorto, la voce ridotta a poco più che un sussurro, «L'ho pregato di venire con me. Ma non c'è stato verso. Non ha voluto e basta, fine della storia.»

«Non ha voluto o non ha potuto?» arrischiò l'uomo, parlando dolcemente.

«Ha importanza!?» sbottò il corvino.

«Molta» decretò il signor Potter.

Sirius si prese un momento, sospirò e poi mormorò, piano: «Credevo che fosse diverso. Credevo che... non fosse come il resto della famiglia. Credevo... che fosse come me...»

«Che intendi dire?»

«Credevo che fosse una persona buona» chiarì Sirius, «Credevo che...»

Poi esitò, come disorientandosi nel mare di pensieri nel quale rischiava di annegare. Il signor Potter lo osservò, attendendo pazientemente che terminasse la frase.

«Ma non lo è» tagliò corto il ragazzo, «E nel giro di un anno entrerà a far parte dei Mangiamorte.»

«Sirius» lo richiamò l'uomo, con delicatezza, «Il mondo non è diviso tra persone buone e Mangiamorte.»

Il corvino si voltò a guardarlo e l'uomo continuò: «Tutti abbiamo sia luce che oscurità dentro di noi. Ma sta sempre a noi scegliere da che parte schierarci.»

Sirius indugiò qualche secondo sulle sue parole.

Poi chiese: «Pensi che... anche Regulus abbia della luce dentro di sé?»

«Ne sono certo.»

Sirius si voltò nuovamente a osservare la fotografia, «Pensi che si schiererà mai dalla parte della luce?»

«Sì, lo penso» affermò il signor Potter, «Penso che un giorno Regulus si ritroverà dinanzi a una decisione difficile, e che saprà compiere la scelta giusta.»

Gli occhi grigi di Sirius ritrovarono la luce consueta. Mormorò: «Grazie.»

«Non c'è di che» rispose l'altro, «Su, adesso diamoci una mossa! Non vorrei mai che il polpettone della signora Potter si raffreddasse troppo!»








































Fatto il misfatto

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