Bitty Wanter

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Titolo: Bitty Wanter
Genere: One-Shot (storia breve)
Scritto da: marauders4evr
Fonte: Tumblr

Battutine sprezzanti*

N.d.A.: prima di cominciare la lettura di questa One-Shot, è necessario attribuirle una collocazione contestuale: marauders4evr si è basato/a/* sull'Headcanon personale secondo cui il signor Potter, nonché padre di James, è un Auror alle dipendenze di Cornelius Fudge (non ancora Ministro della Magia, in quanto designato nel 1990). Quest'ultimo è, tra le altre cose, la nemesi dei Malandrini. In poche parole, l'uomo odia i quattro tanto quanto loro odiano lui.

Fudge è un uomo nelle cui mani risiede un potere non indifferente e sembra provare gusto a mettere sistematicamente i bastoni tra le ruote ai quattro adolescenti che, per tutta risposta, cercano di mettere i bastoni tra le ruote a lui.

E più di tutti, l'uomo pare detestare James in maniera particolare, motivo per cui l'occhialuto si trova spesso a volentieri a scontrarsi con la sua illustre (ma neanche tanto) figura.

In questa storia, però, si evince che anche Remus sa come tenerlo alle strette.

*

Remus sentiva il sangue ribollirgli nelle vene.

Una volta all'anno, era tenuto a presentarsi dinanzi a un delegato del Ministero per rispondere ad alcune domande formali in merito alla sua licantropia, così da modificare – laddove ce ne fosse stato bisogno – il suo profilo ufficiale e registrato dal governo.

Una procedura che, ogni anno, gli recava parecchia angoscia.

In quel momento, però, più che angosciato, si sentiva stizzito.

Possibile che, tra tutti i funzionari ministeriali con cui avrebbe potuto sbrigare la faccenda, doveva proprio ritrovarsi faccia a faccia con Fudge?

E non solo. Davanti a tutte quelle carte e calamai, il ragazzo ebbe il sospetto – anzi, fu sicuro – che Fudge trepidasse d'eccitazione, pronto a ricevere una bella dose di intrattenimento che l'avrebbe divertito più di quanto a Remus non piacesse pensare.

L'uomo si prese un po' di tempo prima di proferire: «Allora... vediamo un po'... ha morso qualcuno, quest'anno?»

Remus assottigliò lo sguardo e rispose, sarcastico: «Oh, sì. Non ha saputo? Un bel gruppetto di studenti che facevano troppo chiasso nei corridoi e a cui serviva una lezione. Ah, forse non era stato chiamato a investigare a riguardo.»

«D'accordo» fece Fudge, senza curarsi di reprimere uno sbuffo, «Riformulo la domanda. Ha avuto degli impulsi?»

«Certo che ho avuto degli impulsi» replicò il ragazzo, «Voglio dire, ho quattordici anni: sono nel pieno di un'esplosione ormonale.»

L'uomo lo fissò prima di ribattere: «Ha avuto degli impulsi a mordere qualcuno

«No, fino a quando non sono entrato in questo ufficio.»

Digrignando i denti, e abbandonando l'idea di dargli del lei, Fudge ringhiò: «Hai davvero intenzione di continuare con queste battute spezzate?!»

«Spezzate?» ripeté Remus, «Sprezzanti, semmai.»

«Quello che è!»

«Qual è il problema, Fudge?» rimbeccò Remus, «Hai paura che un adolescente si dimostri di nuovo più furbo di te?»

«Tu non dovresti essere quello gentile del gruppo?»

«E tu non dovresti essere quello intelligente del tuo gruppo?»

«Oh» fece poi Fudge, «Vacci piano. I tuoi amichetti non sono qui. Sei completamente solo. Non hai nessuno su cui fare colpo, quindi ti suggerisco di abbassare la cresta.»

«Fammi indovinare: questo è ciò che ripeti a te stesso ogni giorno davanti allo specchio.»

«Basta così!» tuonò l'uomo, «Ti proibisco di continuare a comportarti come un...»

«Come un cosa?»

Le labbra di Fudge si arricciarono nel rispondere: «Come un mostro.»

«Oh, va' al diavolo!» ringhiò Remus.

«Non sono certo io il primo ad avere un posto assicurato lì, non è vero?»

Dagli occhi di Remus parvero fuoriuscire scintille.

Da parte sua, Fudge aveva messo su un sorrisetto soddisfatto.

Aveva vinto lui.

Oppure no?

Nel dubbio...

Le labbra di Remus presero a tremare. I suoi occhi si inumidirono.

E nel giro di pochi secondi, alcune lacrime gli solcavano le guance.

«Che... che stai facendo?» chiese Fudge, d'un tratto preoccupato.

Remus girò sui tacchi e correndo raggiunse i corridoi, impegnandosi a frignare più rumorosamente che poté. Come previsto, alcuni funzionari gli si avvicinarono e ben presto una folla di persone – tra preoccupati o semplici curiosi – lo accerchiò.

«Fudge... mi ha... chiamato... mostro!» spiegò Remus, tra singhiozzi sempre più violenti.

Una serie di mormorii si levò nel corridoio.

Fudge lo incenerì con lo sguardo mentre alcuni delegati gli si avvicinarono per fargli delle domande ed eventualmente imputargli dei provvedimenti disciplinari.

Remus gli risposte ghignando leggermente.

«Mai far arrabbiare il lupo, Fudge» fece poi, una volta che si fu liberato della folla di soccorritori, «Soprattutto se il lupo si traveste da agnello.»






























* Nella versione originale era:

«Must we go through this bitty wanter?»
«Bitty wanter?» Remus repeated, «You mean witty banter.»

Witty banter: scambio di battute argute, piccanti e sarcastiche.

(N.d.T)

Fatto il misfatto

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