Titolo: Chances
Genere: One-Shot (storia breve)
Scritto da: marauders4evr
Fonte: Tumblr☾
Opportunità
«Va bene, tanto vale togliersi subito il pensiero» mormorò Remus, dietro la porta chiusa dell'ufficio della professoressa McGonagall. Poi sospirò, quasi a farsi coraggio, ed entrò.
«Buona sera, signor Lupin» fece la voce netta e concisa della docente.
«Buona sera, professoressa» rispose il ragazzo, debolmente.
La donna, seduta compostamente alla scrivania, lo invitò a prendere posto con un cenno del capo.
Lui si mise a sedere e, ormai incapace di resistere oltre, sbottò: «Professoressa, perché sono qui?»
«Non ha ricevuto la comunicazione?» domandò la donna, «Lei è qui per discutere delle sue possibili opportunità lavorative.»
«Oh, certamente» commentò Remus, senza neanche curarsi di nascondere il sarcasmo nella sua voce, «Non vedo l'ora di conoscere i migliaia e migliaia di datori di lavoro che sono pronti ad assumermi.»
«Non sia cinico» lo rimbeccò la McGonagall, «I suoi voti sono eccezionali: è uno degli studenti migliori della scuola. Presenta una predisposizione notevole in una larga gamma di settori. Lei è–...»
«Un lupo mannaro» s'intromise lui.
Cominciava a sentire un fastidioso nodo alla gola.
Deglutì e disse, lentamente: «Professoressa... so benissimo che nessuno mi assumerà mai.»
«Signor Lupin...»
«Va bene così» fece Remus, con voce rauca, «Davvero.»
Seguì un momento di silenzio.
Poi: «Prenda un biscotto, Lupin.»
Remus parve confuso dalle sue dolci parole.
Lei gli porse un piccolo vassoio e disse gentilmente: «Prego.»
Il ragazzo sbatté le palpebre prima di prendersi un biscotto.
«Non faccia complimenti!»
Remus sorrise genuinamente e accettò altri due dolci.
La professoressa posò il vassoio e poi cominciò, con fare autoritario: «Bene, allora: riguardo le opportunità...»
«Professoressa» esclamò a quel punto lo studente, «Gliel'ho già detto! Nessuno mi assumerà mai! L'ho accettato! Va bene? Non c'è... non c'è nessuna ragione per cui io dovrei essere qui!»
Si alzò e, miserabilmente, si avviò verso la porta.
«Dove va?» così dicendo, la professoressa si alzò a sua volta.
«In Sala Comune.»
«Posso venire con lei?»
Remus si bloccò e chiese, confuso: «Ehm... perché?»
«Oh, nessun motivo in particolare» fece lei, «Voglio semplicemente assistere alla reazione dei suoi amici quando verranno a sapere che ha completamente rinunciato.»
Il ragazzo si voltò e la donna aggiunse: «Qualcosa mi dice che non la prenderanno affatto bene.»
«Io... io non ho rinunciato» Remus sospirò, «Sto solo... cercando di essere realista. Voglio dire, onestamente... quali... quali sono le probabilità reali che io possa avere un lavoro?»
«Be', se mi avesse lasciato parlare» ribatté la professoressa, «Le avrei detto esattamente quali sono le sue opportunità. Ora: si sieda.»
Remus trasalì per via del tono intransigente della donna e obbedì al comando.
La McGonagall si sedette a sua volta e prese a dire: «Non ho intenzione di mentirle. Le sue possibilità di venir assunto nell'ambito di alcune professioni non sono tanto alte quanto quelle di una persona senza licantropia.»
«Wow, grazie» fece lui, beffardo, «Questo mi fa sentire molto meglio.»
«Ad ogni modo» continuò l'insegnante, «Lei ha comunque una vasta scelta dinanzi a sé: specialmente se dovesse prendere in considerazione la possibilità di lavorare nel Mondo Babbano. Non vi è alcuna conoscenza della licantropia lì, dopotutto. Sarebbe un impiegato come chiunque altro.»
«E cosa mi dice delle mie cicatrici e ferite?» chiese lui.
«Non si dimentichi che ha già passato cinque anni ad Hogwarts e pochissime persone lo hanno davvero notato» gli fece presente la donna, «Comunque, se questo è davvero un problema per lei, può sempre scegliere di lavorare da casa.»
Remus annuì, improvvisamente pensieroso.
Davanti a lui, la McGonagall si mise a rovistare tra numerosi fogli di pergamena e soggiunse: «In ogni caso, ci sono ancora molte opportunità là fuori. E ritengo che la migliore tra queste sia un posto nel Dipartimento d'Auror.»
«Sul serio!?» Remus strabuzzò gli occhi.
«Certo» confermò lei, «Penso che lei già conosca Alastor Moody e Fleamont Potter, il padre di James. Potrebbero essere degli utili riferimenti per lei, in quest'ambito.»
E così, continuò ad elencargli numerose opzioni.
«Ho anche una lista di compagnie che sarebbero disposte ad assumere un licantropo» lo informò la McGonagall, porgendogli un dépliant.
Il ragazzo era a dir poco senza parole.
Dopo un po', sussurrò: «Gra... grazie, professoressa.»
«Veda, signor Lupin» fece lei, dolcemente, «Lei ha la possibilità di combattere. Combattere è la parola chiave. Non voglio che lei smetta mai di farlo. Sono stata chiara?»
Lui annuì e la ringraziò ancora una volta.
«Non c'è di che, Remus» rispose la donna, «E ora, prenda un altro biscotto.»
Fatto il misfatto
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About The Marauders (ita)
NouvellesUna serie di One-Shots sui Malandrini che meritano d'essere conosciute e che, dunque, mi prendo il piacere di tradurre in italiano. © marauders4evr on tumblr.