Titolo: Home
Genere: One-Shot (storia breve)
Scritto da: marauders4evr
Fonte: Tumblr☾
Casa
Nuvole rosate contornavano un cielo pronto ad accogliere il tramontare del sole, quando Lily Evans vide il proprio baule precipitare, per poi schiantarsi, giù dalle scale.
La caduta causò l'apertura immediata del bagaglio, dal quale fuoriuscirono numerosi indumenti.
Non poté fare a meno di imprecare ad alta voce.
Purtroppo per lei, però, la bestemmia echeggiò, forte e chiara, nella Sala Comune.
Lily cercò immediatamente di aggrapparsi al pensiero consolante che la stanza fosse deserta come sembrava, ma le sue speranze vennero ben presto infrante quando i Malandrini si avvicinarono al limitare delle scale del dormitorio femminile e, dal basso, sollevarono lo sguardo per rivolgerle un'espressione meravigliata.
Dopo qualche momento di incertezza e confusione generale, la prima a dare una svolta a quella situazione imbarazzante fu la ragazza: si precipitò giù per gli scalini restanti e, senza rivolgere lo sguardo agli altri, cominciò a ricacciare i propri vestiti nel baule.
«Be', buona sera, Evans» proruppe James, dopo un po'.
«Vai da qualche parte?» curiosò Sirius.
«A casa» rispose lei, sbrigativa e concisa.
Al che, i quattro si scambiarono uno sguardo.
«Ah, capisco» fece poi Remus, «Questa... questa è una reazione perfettamente comprensibile.»
«Comprensibile?» ripeté Sirius, a metà tra l'incredulo e il divertito, «Ti pare normale bestemmiare come il peggior scaricatore di porto solo perché ti è caduto il baule?»
La conseguente gomitata nelle costole ricevuta da Remus gli fece poi capire che il licantropo non aveva fatto riferimento all'imprecazione di pochi minuti prima.
«I calzini sono lì, Lily» Peter ne indicò un paio finiti sopra il corrimano della scala. Lei li agguantò e li rigettò nel baule. Poi chiuse il bagaglio con pochissima delicatezza.
«Tutto questo non avrà mica a che fare... per puro caso, eh... con il fatto che Mocciosus ti ha chiamata... insomma, sì... ti ha chiamata in quel modo... vero?» le domandò James, cautamente.
«E anche se fosse?» sbottò lei, «Sto tornando a casa mia, dove appartengo sul serio.»
E così dicendo, afferrò il manico del baule, pronta ad avviarsi verso la porta d'uscita.
«Non è lì che appartieni» sentenziò James.
Lei si voltò a guardarlo, «Come?»
L'occhialuto se ne stava lì, con un sorrisino gioviale che, per qualche ragione, non fece altro che incrementare la rabbia della ragazza.
«Sono una Sanguemarcio» borbottò lei, «Faccio parte della comunità Babbana.»
«Non dire così» l'ammonì James, immediatamente più serio.
«Ma lo sono!» strillò Lily, incapace di contenere oltre la sua collera, «Sono una Sanguemarcio e ne vado orgogliosa!»
«Orgoglio» s'intromise Sirius, vago, «Non sarà forse questo che ti sta spingendo a scappare via?»
Le aveva parlato con solennità. La rossa si prese qualche momento prima di sussurrare: «Come... come ti permetti? Io non sono...»
«E come intendi arrivarci?» s'aggiunse Remus, con un che di drastico nel tono di voce.
«Cosa?»
«A casa, voglio dire» chiarì il licantropo.
Lily vacillò leggermente sul posto. Come avrebbe potuto raggiungere Cokeworth, senza biglietto del treno e senza possibilità di materializzarsi, e per giunta ancora minorenne? Stravolta com'era, non ci aveva neanche pensato.
«Siamo nel bel mezzo della Scozia» le ricordò Peter.
«Andrò a piedi» affermò Lily, ostinata.
Un ghigno si fece largo sul volto di James.
«Non t'azzardare a farmi la predica, Potter» l'avvertì lei, che lo aveva notato.
«Non ci penserei neanche» rispose James, con sincerità, «Ammiro semplicemente la tua tenacia.»
«Be', che sarà mai» la beffeggiò Sirius, «Una passeggiata a piedi, niente di che.»
«L'importante è non perdersi» aggiunse Peter.
«Sarà meglio che cominci a mettermi in marcia, allora» commentò Lily.
Girò i tacchi una seconda volta e fece per andarsene.
«Ci mancherai.»
Alle parole di Remus, voltò leggermente il capo, e osservò il quartetto con la coda dell'occhio. I Malandrini erano ancora lì, uno a fianco all'altro, con espressione solenne in volto.
«Mi mancherete anche voi» si ritrovò ad ammettere Lily, «Ciascuno di voi.»
Riprese a camminare, sentendo i loro occhi putati addosso.
«E poi dite a me che reagisco sempre in maniera eccessiva» commentò poi Sirius, una volta che lei scomparve fuori dalla porta.
Lily fu in grado di attraversare tutte le scalinate della scuola e di giungere nei pressi della capanna di Hagrid, prima che la tentazione di voltarsi a riguardare la scuola avesse la meglio su di lei.
Il sole era ormai tramontato e un'aria tersa e pulita rendeva il cielo trapuntato di stelle ancor più splendente. Era semplicemente splendido.
Cercò di continuare il suo tragitto; si impose di farlo. Ma non ci riuscì. Rinunciando a provarci oltre, si sedette sul proprio baule e contemplò con occhi tristi il castello che si ergeva davanti a lei.
«Non vorrai mica dirmi che ti sei già persa!» fece la voce di Peter, all'improvviso.
Tra sorrisi e risate, i Malandrini le si stavano avvicinando.
«Sai, c'era parso di notare, prima» cominciò James, vivacemente, «Che non hai con te una mappa...»
«...né del cibo...» aggiunse Remus.
«...né buonsenso» si premurò di sottolineare Sirius.
James ridacchiò per l'appunto dell'amico, e poi estrasse dalla tasca una mappa del Regno Unito.
«Serve ad aiutarti a capire dove ti trovi» le spiegò James a mo' di scherzo, sebbene ci fosse stato un che di straordinariamente dolce nella sua voce e, soprattutto, nel suo sguardo, quando le porse il foglio.
«Io... io non posso» gracchiò Lily, debolmente.
«Non puoi leggerla?» fece l'occhialuto, «Ah, non dire sciocchezze! È semplice. Guarda: qui c'è la terra. Questo grande spazio azzurro è l'oceano. E questa è la linea dell'equatore: se dovessi arrivare sino a là, saprai che hai camminato troppo.»
«Non posso andarmene» ammise infine Lily, arrendendosi.
James, che aveva aspettato pazientemente quella confessione, sorrise e disse, piano: «Lo sappiamo.»
Poi le porse una mano e l'aiutò a rialzarsi.
«E ora che ci facciamo con tutto questo cibo?» domandò Peter, sollevando un sacco pieno di vivande.
James e Sirius si scambiarono uno sguardo, inarcando le sopracciglia.
Pochi minuti più tardi, i cinque erano seduti in cerchio, davanti a un fuoco scoppiettante, a condividere cibo e chiacchiere, mentre la loro casa si ergeva in lontananza.
Fatto il misfatto
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About The Marauders (ita)
Short StoryUna serie di One-Shots sui Malandrini che meritano d'essere conosciute e che, dunque, mi prendo il piacere di tradurre in italiano. © marauders4evr on tumblr.