Traditional

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Titolo: Traditional
Genere: One-Shot (storia breve)
Scritto da: marauders4evr
Fonte: Pinterest

La tradizione

«Svegliati, bastardo!»

Qualcosa lo colpì sul viso.

Sirius ridacchiò e, quando mise a fuoco l'oggetto che gli era stato lanciato contro, e capì che si trattava di un cuscino, lo rispedì con altrettanta energia a James.

L'amico sogghignò e disse: «Non m'importa che è il tuo compleanno. Se sento ancora una volta il tuo russare...»

«Va bene, va bene» rise Sirius, «Mi alzo.»

«Merlino, ti ringrazio» fece Remus, senza nascondere un sorriso divertito, «Le mura avevano cominciato a tremare.»

Peter lasciò una pacca sulla spalla a Sirius prima di esclamare: «Buon compleanno, amico!»

«Grazie» rispose lui, con semplicità, «È un giorno come un altro.»

«Un giorno come un altro?» ripeté Remus, «È il tuo diciassettesimo compleanno! Uno dei più importanti del Mondo Magico.»

Peter annuì in conferma e commentò: «Non capisco perché non hai voluto che ti facessimo dei regali.»

Sirius fece spallucce.

Non aveva mai celebrato il giorno del suo compleanno, a Grimmauld Place. Tutto quello che aveva sempre fatto era stato seguire i costumi che i suoi genitori avevano predisposto sin dalla sua infanzia.

Era tradizione ricevere una somma ingente di galeoni d'oro ed una breve dichiarazione riguardo le norme più adeguate da rispettare per continuare ad aspirare alla grandezza della Nobile e Antichissima Casata dei Black. E a proposito di questo...

Sirius fu incapace di nascondere un sussulto.

James lo notò immediatamente e chiese: «Che c'è che non va?»

«Niente» sospirò Sirius, «È che... dovrei essere alla Gringott, in questo momento.»

Gli altri tre sembrarono perplessi.

«Perché?» domandò Peter poco dopo.

«È la tradizione» spiegò Sirius, tristemente, «Quando il figlio maschio di una famiglia Purosangue raggiunge la maggiore età, è sottoposto a una cerimonia nella quale accetta il proprio titolo. Sarei dovuto essere nominato Sirius Orion Black III – Signore ed Erede della Nobile e Antichissima Casata dei Black, la tredicesima delle Sacre Ventotto.»

«Be', ringrazia il cielo che non sei lì» lo stuzzicò James, «Non avremmo mai lasciato che ti dimenticassi di una cosa del genere.»

Sirius forzò una risata.

Gli altri tre si scambiarono un'occhiata preoccupata.

«Ah, be'» fece Sirius, dopo un po', «Non sono mai stato un tipo da tradizioni, comunque.»

Il suo volto ritrovò il solito ghigno e non servì l'aggiunta d'altro per avviarsi con i suoi amici in Sala Grande, dove il suo piatto venne prontamente riempito da tutte le sue pietanze preferite.

Stava per addentare una di quelle delizie, quando qualcosa di freddo venne posizionato nella sua mano. Sirius corrucciò la fronte e osservò la bottiglia di Burrobirra che Peter gli aveva appena offerto.

«Ne hai bevuta una ogni giorno del tuo compleanno negli ultimi quattro anni!» constatò Peter, «È la tradizione!»

«Non sono mai stato un tipo da tradizioni» ripeté Sirius.

In quel momento, una certa confusione cominciò ad alimentarsi alla sua destra e, quando Sirius si voltò, alzando un sopracciglio, per vedere cosa stesse succedendo, James saltò sul tavolo e tuonò: «Miei cari amici! Oggi è un giorno speciale! Si dà  il caso, infatti, che oggi sia il diciassettesimo compleanno di Sirius Orion Black III, qui. Sirius ha, da oggi, l'età giusta per comprare legalmente il Whisky Incendiario! Per comprare legalmente le sigarette! Per fare legalmente ses-...»

James si interruppe appena avvistò la figura della professoressa McGonagall.

«... -sioni d'incontri per organizzare dei piani per il futuro stabili e responsabili che siano le fondamenta per la sua età adulta!» concluse James.

«Ti sei salvato splendidamente, James.»

«La ringrazio, professoressa.»

«Scendi dal tavolo.»

«Subito, professoressa.»

«Buon compleanno, signor Black» disse la docente, in modo conciso, «Questo pacco è arrivato nel mio ufficio pochi minuti fa. I mittenti temevano che si sarebbe perso nel caos dell'abituale consegna dei gufi.»

Sirius lo afferrò, confuso, e la ringraziò. Notò che la donna aveva un sorriso sulle labbra.

Strappò via la carta da imballaggio e si sentì la gola improvvisamente secca.

«Sirius?» fece Remus, «Stai bene?»

Il festeggiato non poté fare altro, se non annuire.

«Che cos'è?» indagò Peter, ansiosamente.

James non disse nulla. Era semplicemente raggiante. Ovviamente, sapeva cos'era.

Sirius non si sarebbe stupito se James lo avesse saputo da anni. Forse, era stata addirittura una sua idea.

Estrasse cautamente l'orologio da taschino del signor Potter dalla scatola. Lo tenne tra le mani e ne osservò gli intricati ghirigori. Aveva visto l'uomo portare con sé quell'orologio per sette anni. Ed ora, era suo.

James si chinò su di lui e sussurrò: «È la tradizione.»

Sirius non sapeva cosa dire. Ma andava bene lo stesso. James lo capì.

Il festeggiato sorrise e posizionò l'orologio nel suo taschino.

Forse, le tradizioni non erano poi così male, dopotutto.

















































Fatto il misfatto

About The Marauders (ita)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora