Musical Chairs

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Titolo: Musical Chairs
Genere: One-Shot (storia breve)
Scritto da: marauders4evr
Fonte: Pinterest

Il gioco delle sedie

«Moody mi ha raccontato una barzelletta, l'altro giorno» proruppe James, «Volete sentirla?»

Remus e Peter annuirono con entusiasmo.

James sogghignò e cominciò: «Allora, ci sono questa Veela e questo boscaiolo...»

Si interruppe nel momento esatto in cui si rese conto che Sirius, oltre a non aver toccato minimamente il cibo che aveva nel piatto, sembrava troppo occupato a ritrarsi indietro con la sedia contro il muro di pietra per prestare attenzione.

James corrucciò la fronte e poi rivolse un'occhiata alla Sala Grande.

Regulus, dalla parte opposta della Sala, aveva appoggiato la schiena e la testa contro il muro antistante. L'occhialuto sorrise, pensando a come i due fratelli non si rendessero affatto conto della somiglianza tra i loro atteggiamenti. C'era un'affinità impressionante persino nei loro sguardi. Entrambi avevano un'aria solenne, pensierosa, ferita, sola...

Sirius non aveva detto molto dopo la Cerimonia dello Smistamento avuta luogo la sera precedente.
Regulus, da parte sua, aveva tentato di attirare la sua attenzione per i corridoi della scuola, ma puntualmente qualche Prefetto di Serpeverde gli aveva afferrato il lembo della divisa, costringendolo ad allontanarsi.

Sirius aveva passato l'intera nottata a fissare il soffitto del dormitorio. E, in quel momento, stava fissando il soffitto incantato.

James fece per dire qualcosa, ma non seppe cosa. Guardò gli altri due, in cerca d'aiuto, e Remus scrollò le spalle, tristemente; cosa che non aiutò affatto.

James decise allora di prendere posizione nella faccenda. Letteralmente. Si alzò in piedi sul tavolo dei Grifondoro.

Le gambe frontali della sedia di Sirius tornarono a contatto con il pavimento. Remus e Peter si scambiarono occhiate stordite. Gli altri studenti presero a sussurrare e indicare la scena.

«Oh, andiamo!» esclamò James.

Le sue parole ebbero un effetto immediato sugli altri tre, che scostarono di lato i loro piatti e si unirono a lui sul tavolo.

I quattro saltarono poi sulla tavolata a fianco, quella dei Corvonero.

«Perdonate la nostra intrusione» fece James, educatamente.

Subito dopo, saltarono nuovamente per raggiungere il tavolo dei Tassorosso. A quel punto, Peter atterrò su un vassoio di marmellata che per poco non fece un volo. Remus lo afferrò prontamente.

Infine, fecero l'ultimo salto, e atterrarono sul tavolo dei Serpeverde.

Per qualche minuto la tavolata fu riempita da una gran confusione tra spintoni e proteste e, quando le gambe frontali della sedia di Regulus toccarono il suolo, quest'ultimo si ritrovò quattro nuove persone sedute di fianco a lui.

«Hey, Reg.»

«Splendida mattinata, eh?»

«Mi passeresti le uova?»

Un sorriso si fece largo sul volto di Regulus.

Per qualche secondo si servirono delle pietanze che Hogwarts offriva loro quella mattina. Improvvisamente, però, si irrigidirono: segno inequivocabile che la McGonagall si stava avvicinando.

«Ecco i vostri orari per questa mattina» disse con fare risoluto, «Le vostre lezioni cominciano alle nove precise. Vi prego di usare solo ed esclusivamente la navata centrale per lasciare la Sala. E, Pettigrew, si levi quella macchia di marmellata dal piede.»

Dopodiché, si allontanò senza aggiungere altro.

James sogghignò e riprese: «Allora, ci sono questa Veela e questo boscaiolo...»


















































Fatto il misfatto

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