Thanks For The Tea

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Titolo: Thanks For The Tea
Genere: One-Shot (storia breve)
Scritto da: marauders4evr
Fonte: Pinterest

Grazie per il tè

Con un secco colpo di bacchetta, James accese l'ultima candela rimasta.

Se fosse stato a conoscenza del fatto che, così facendo, avrebbe appiccato fuoco all'appartamento? Sì. Ciononostante, si sentiva fermamente convinto che valesse la pena rischiare. Dopotutto, erano candele profumate. Proprio quelle che Lily gli aveva indicato in un negozietto Babbano e che lui, per qualche strana e ignota ragione, aveva gradito a tal punto da acquistare in quantità esagerate.

Auspicabilmente, Lily avrebbe fatto ritorno prima che il futuro incendio causasse troppi danni. Per il momento, James si accontentava di camminare – forse sarebbe stato più appropriato utilizzare il termine "pavoneggiarsi" – per le varie stanze della casa, indossando nient'altro che un accappatoio aperto. Perché James era fatto così.

In quel lasso di tempo, inciampò un paio di volte e finì anche per bruciarsi una delle sopracciglia, cadendo in corrispondenza di una delle tante candele accese. Perché, in ogni caso, James era fatto anche così.

Aveva giustappunto compiuto l'incantesimo che gli permise di recuperare i peli facciali persi, che il campanello di casa suonò.

Sfoggiando uno dei suoi sorrisi migliori, il giovane mago si diresse in direzione della porta e l'aprì, aspettandosi di trovare Lily, ma finendo faccia a faccia con un ragazzo più giovane di lui di un anno, con due occhiaie evidenti a contornagli gli occhi grigi e con le costole spaventosamente visibili attraverso la camicia che indossava.

«Regulus» il suo fu quasi un sussurro.

«Hey, Potter» lo salutò l'altro, con un sorrisetto a increspargli le labbra, «Sono felice di vederti.»

James si rese conto che il suo accappatoio era rimasto aperto solo in quel momento, e si accertò, frettolosamente, che l'altro non fosse più in grado di vedere cose che non avrebbe dovuto, sistemandosi l'indumento. Tuttavia, quel gesto non impedì al Serpeverde di ridergli in faccia.

«Sì, Walburga ha detto la stessa cosa a riguardo» lo stuzzicò James.

«Simpatico.»

Eppure, il sorriso di Regulus non parve per nulla sincero. E fu con grande sforzo, che alla fine chiese: «Posso entrare?»

«Be', considerando che sei un Mangiamorte e che siamo nel bel mezzo di una guerra» commentò l'altro, «Non vedo perché no.»

Così dicendo, si fece da parte e lasciò che l'ospite facesse il suo ingresso e prendesse posto sul divano del salotto.

«Tè?» propose il padrone di casa.

«Sei proprio come tua madre. Fa quasi paura» osservò l'altro, tra una risata e uno sbuffo.

«Curioso» ribatté James, «Stavo per dire lo stesso di te.»

«Le tue tende stanno andando a fuoco, comunque.»

«Ne sono consapevole. Grazie.»

Dopo aver spento le fiamme, James si diresse in cucina, per poi ripresentarsi all'ospite con un vassoio di sandwich e due tazze fumanti di masala chai.

«Grazie per il tè» mormorò Regulus.

«Non c'è di che.»

I due sorseggiarono la bevanda in silenzio per un po'.

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