Capitolo ventitré

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Anni prima...

«Chris, mi servono le foto per il compleanno di Lauren entro lunedì, ok?» Fece capolino Taylor nella tana del fratello.

Stravaccato mollemente sul letto e con la musica sparata ad alto volume Chris accennò solamente ad un gesto del capo, che fu indefinibile distinguere se stesse rispondendo o seguendo il ritmo indiavolato della radio. Taylor sbuffò, travalicò il confine che sperava la vita quotidiana dalla stanza di Chris, e girò la manopola, azzerando la musica proprio sull'assolo.

«Ehi!!!» Protestò infervorato Chris, scattando a sedere sul letto come una molla.

«Ho bisogno di soli dieci secondi e me ne vado, ok? Entro lunedì ho bisogno delle foto per il cartellone di Lauren. Puntuale.» Evidenziò austera, non ammettendo repliche.

«Ho capito, ho capito. Adesso sparisci?» Sbuffò annoiato. Taylor gli fece la linguaccia ed uscì lasciandolo a berciare nel silenzio. Fu costretto ad alzarsi per modulare il volume della radio, spingendo al massimo le casse.

Ultimamente Chris era schivo, se ne stava sulle sue. I suoi amici, quelli nuovi non quelli storici, non erano visti di buon occhio da nessun componente famigliare. Per tutti e tre i ragazzi Clara e Mike avevano investito aspettative e speranze, e Chris ci metteva tutto il suo impegno per disattenderle e ridicolizzarle. Non ci teneva ad essere il rampollo della famiglia, non ci teneva a essere omaggiato da riviste e uomini ingessati. Preferiva l'alcol, le ragazze e la musica techno.
E poi, realtà a cui Taylor non era ancora giunta: la famiglia Jauregui aveva già un nome prediletto, ed era quello della primogenita. Lauren di qua, Lauren di la... Pfff, non si aspettava certo di affiancare la sua notorietà, ne tantomeno di surclassarla.

Taylor invece pareva essersi accontenta del ruolo in ombra, anzi! Faceva di tutto per blandire la sorella, mentre questa non si interessava minimamente ai suoi laboriosi sforzi. Non fraintendetemi: Lauren amava indifferentemente tutti i membri della famiglia, ma non aveva tempo per soffermarsi su di loro, non ora che la sua fiorente carriera da musicista aveva preso il largo.

Oddio "prendere il largo" era un aneddoto troppo espansivo. Diciamo che aveva strimpellato la chitarra nei luoghi giusti, davanti ai nomi giusti, e ora a quanto pareva una casa discografica l'aveva contatta per un provino. Figuriamoci se alla rockstar della famiglia avanzava tempo da perdere con loro!

«Ciao! Sono a casa!» Parli del diavolo...

Taylor schizzò fuori dalla cucina, dopo aver nascosto sapientemente il programma dettagliato che riepilogava i punti salienti della festa a sorpresa che Taylor stava organizzando per la sorella. Tentò di atteggiarsi più normalmente possibile, anche se doveva ammettere di essere in defibrillazione per l'imminente scadenza.

«Ehi! Com'è andata?» Sguainò un sorriso a trentadue denti, accogliendo calorosamente la sorella maggiore, ma quella non era una novità.

«Come al solito, penso che mi si stia spianando la strada, Taylor.» Sospirò trasognata, toccando già il cielo con un dito alla sola idea del futuro radioso che le si prospettava. Era appena agli esordi, ed era giovanissima! La sua vita pareva spiccare il volo per planare fra gli empirei dei suoi sogni.

«Sono fiera di te, davvero.» Si congratulò adorante la sorella, tenendo le braccia per rubarle un abbraccio.

Lauren non si negava mai per qualche effusione con Taylor. A quei tempi era l'unica che conosceva il suo piccolo segreto, che poi non era classificabile come "segreto", ma più come "scoperta". Da poco frequentava una ragazza, la prima della sua luuuunga lista. Taylor non aveva fatto una piega quando la corvina le aveva confidato la verità. In fondo l'aveva sempre saputo, o almeno sospettato. Poteva solo essere felice che si fosse trovata.

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