Capitolo 1

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Col
Sono nel mio letto, beh più o meno mio.
Continuo a sentire una musichetta fastidiosa nelle orecchio, cosi spalaco gli occhi e capisco che è solo la sveglia. Sono le sei e mezza del mattino. Sbuffo, spengo la sveglia e mi passo la mano sugli occhi e i capelli.
Lavoro in una casa, diciamo che sono un tutto fare; cucino, pulisci casa, i panni e in più bado un bambino che è un amore.
Questo lavoro era di mia madre prima che lei si ammalasse e ha dovuto lasciarlo perché non c’è la faceva più.
Mi sono offerto io di prendere il suo posto; anche perché mia madre non si fidava a lasciare il suo padrone in mani di sconosciuti e poi pagano bene e a noi servono i soldi per curare la sua malattia.
Scendo dal letto e mi precipito in bagno per cambiarmi, per poi scendere in cucina e preparare la colazione per me, per poi farlo per Kaleb e Landon le persone per cui lavoro.
Preparo il caffè e lo metto a fare, nel fra tempo comincio a fare l’impasto per i pancake, riscaldare la pentola con un po’ di olio e versare l’impasto dentro. Nel frattempo il caffè esce così mi precipito a spegnere per poi versarmi una tazza di latte e caffè e mi siedo a mangiare i miei pancake, scorrendo un po’ sulla mia bacheca di facebook.
Finita la colazione lavo tutto e alla sette mi avvio su per svegliare Landon.
Landon è il figlio di Kaleb non che mio capo. A quattro anni anche se avvolte ne dimostra di più; è un bambino dolcissimo e da quando me ne occupa non mi ha mai dato dei problemi, anzi si è subito attaccato a me e io a lui. D’altronde anche a casa mia mi occupavo di due pesti di quattro anni. Megy e William i miei due fratellini.
<<Ehi piccolo>> lo chiamo dolcemente e lui come ogni mattina apre i suoi occhietti verdi senza fare storie.
<<Dobbiamo prepararci devi andare all’asilo, andiamo a fare colazione su.>> gli dico e lui a lunga le braccia per essere preso in braccio.
Avvolte fa i capricci perché preferisce stare a casa a giocare con me, ma poi capisce che deve smetterla e ritorna il solito cucciolo.
Scendiamo in cucina dopo aver bussato alla parta per poter svegliare Kaleb. Mi sono chiesto come faccia a svegliarsi in quel modo, io tra un po’ non mi sveglio neanche con la sveglia.
Appoggio Landon nel seggiolone e gli domando <<Cosa vuoi per colazione oggi piccolo?>>
<<Quello che hai mangiato tu Col.>> risponde sbadigliando.
<<Con latte al cioccolato?>> chiedo e lui annuisce sorridendo.
<<Pancake e latte al cioccolato sia.>> dico scoccandogli un bacio in fronte.
Metto al riscaldare il latte e mi rimetto a fare l’impasto dei pancake quando all’improvviso sento la voce di Kaleb e salto per lo spavento. Non avevo sentito fosse entrato i cucina troppo preso a cucinare.
<<Cos’è questo profumo?>> chiede.
<<Pancake Signore ne vuole?>> chiedo io.
Vuole che gli dia del lei e avvolte mi imbroglio dandogli del tu e si incazza come una bastia, solo per sta stronzata.
<<Si grazie.>> dice sedendosi <<Dormito bene piccolo?>> chiede al figlio e Landon sorridendo annuisce.
<<Vuole anche del caffè Signore?>> e lui annuisce.
Faccio tutto e mentre loro fanno colazione io rimetto tutto al posto, quando finisco mi giro e chiedo <<Torna per pranzo Signore?>> e lui scuote la testa e io annuisco.
<<Piccolo andiamo a vestirci? Se no facciamo tardi all'asilo!>> e lui battendo le mani felice annuisce, così lo prendo in braccio e mentre sto salendo mi fermo sentendomi dire <<Lo porto io all’asilo oggi, quindi fai veloce.>> o meglio ordina e io annuisco.
Quando vanno via salgo su per rifare i letti e raccogliere le robe da lavare, per poi scendere nello scantinato dove c’è la lavatrice e metterli a lavare.
Diciamo che per oggi almeno fino alle quattro  sono libero, così dopo aver steso i panni esco di casa per andare a casa mia da mia madre, per vedere come sta e se ha bisogno di qualcosa.
Quando arrivo a casa sono solo le otto.
<<Mamma come va oggi?>> chiedo dolcemente.
<<Sto bene Col!>> dice con un sorriso <<Non devi preoccuparti per me. Ma posso chiederti un favore?>> continua.
<<Certo tutto quello che vuoi. Cosa devo fare?>>
<<Porteresti i tuoi fratelli all’asilo?>> mi chiede con un sorriso anche se da quando è malata non riesce più a sorridere anche con gli occhi, anzi è raro.
<<Certo mamma sono pronti?>> annuisce e io mi dirigo in cucina per vedere che fanno le due pesti.
<<Su andiamo pesti, dobbiamo andare all’asilo!>> affermo baciando entrambi sulla fronte.
L’asilo è quasi finito per fortuna manca solo una settimana. Presi gli zainetti con le merende  ci dirigiamo alla porta.
<<Mamma torno tra un po’. Il tempo di lasciare le pesti all’asilo e porto a spasso Tali e torno.>> gli riferisco e ricevo un okay col pollice.
Lavorare dai Smith per fortuna non è molto impegnativo o meglio non lo è ogni giorno. Tipo oggi oltre quello che ho fatto, devo solo passare alle quattro dall’asilo sia dei miei fratelli che di Landon. Sempre se non li fanno uscire prima.
Lasciati i bambini faccio un giro del quartiere con Tali il nostro cagnolino. È con noi da solo due anni, ma si è ambientato subito è pure ubbidiente per fortuna e molto coccolone.
Finito il giro torno a casa da mia madre. Apro la porta tolgo il guinzaglio da Tali e lo lascio libero per casa e raggiungo mia madre sul divano.
<<Hey mamma.>> la chiamo sedendomi <<Sicura tutto bene?>> chiedo di nuovo.
<<Col sta tranquillo sto bene.>> mi ripete lei <<Tu più tosto non dovrei occuparti di una casa?>> mi chiede lei alzando un sopracciglio e io gli sorrido.
<<Il grande lo fatto ieri, oggi dovevo fare solo i letti e la lavatrice perciò sono libero fino alle quattro.>> non finisco di parlare che mi suona il cellulare.
<<Pronto?>>
<<Pronto parlo con Col Davis?>> chiede.
<<Si sono io. Lei chi è?>> chiedo io questa volta.
<<Sono l’insegnate di Landon, William e Megy.>> e io spalanco gli occhi so<<È successo qualcosa?>> chiedo con tono grave e mia madre mi guarda non capendo.
<<Nono stia tranquillo stanno tutti e tre bene.>> mi tranquillizza e io tiro un sospiro di sollievo tranquillizzando mia madre <<Oggi ci sarà una riunione speciale tra gli insegnanti e stiamo avvisando tutti i genitori di venirli a prendere all'una.>> come non detto.
<<Okay va bene la ringrazio.>>
<<Scusi il disturbo.>>
Erano già le dieci quindi mancavano ancora tre ore prima di andarli a prendere.
<<Sta tranquilla mamma era solo l’insegnante dei piccoli che mi diceva che escono prima oggi.>> e gli sorrido.
Fino alle dodici e cinquanta, chiacchieriamo un po’. Cosa che non facevamo da tempo ormai.
Poi salutandola mi avvio all’asilo. Per fortuna vanno nello stesso tutti e tre. O meglio grazie al signor Smith che c’è lo ha proposto.

❤~Ross~❤

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