Capitolo 22

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Col

Mi sveglio per colpa di un raggio che mi colpisce la faccia. Provo a coprirmi e riprendere a dormire, ma ormai mi sono svegliato. Così mi alzo. Ho un mal di testa terribile. Ieri sera dopo essere uscito dalla camera di Kaleb sono andato in discoteca per bere, poi ho rimorchiato e me lo sono scopata in bagno, ho pagato le bevande che ho preso e me ne sono andato.
Scendo in cucina per fare colazione e ci trovo già tutti. Mi siedo e mangio qualcosa.
<<Dolores!>> richiamo la domestica e lei si gira subito sorridendo.
<<Dimmi Col.>> mi risponde dolcemente.
<<Ci sono per caso le aspirine? Ho mal di testa.>> lei annuisce, le prende da uno scaffale e me le passa.
Kaleb non mi leva gli occhi di dosso. Continua a seguire i miei movimenti fin quando non dico.
<<Ma tu non devi lavorare? Che cazzo ti guardi?>> con voce arrogante. Lui è sorpreso, ma poi abbassa la testa si alza, saluta i piccoli e Dolores e va via.
<<Non sarai stato un po troppo duro?!>> mi domanda quell’ultima. Io scuoto la testa e riprendo a mangiare.
Quando finiamo tutti, avviso che sarei uscito. I bambini si lamentano perché vogliono passare del tempo con me. Ed hanno ragione e da tempo che non sto con loro.
Gli dico che giocheremo quando torno ed esco.
Resto fuori casa tutto il giorno. I miei amici mi chiamano, ma io non rispondo ho bisogno di stare solo e anche concentrato. Domani sera ho un incontro. No che dico non un incontro, ma l’incontro. Finalmente riuscirò a battermi contro di lui e gli e la faro pagare per quello che ci ha fatto.
Quando rietro alle dieci, non mi fermo neanche a cenare. Entro in camera, mi vesto più comodo e poi entro in palestra chiudendo a chiave e mettendo la musica a volume altro. La chiave è l’unica. Cosa che impedisce a gli altri di non entrare e distrarmi.
Continuo a tirare pugni e calci al sacco, poi passo agli attrezzi, fin quando mi alzo di scatto da uno di essi e mi sento girare la testa. Provo ad appoggiarmi a qualcosa, ma non trovo niente cosi casco a terra e svengo.
Non so quanto tempo passa quando riapro gli occhi, so solo che quando lo faccio vedo un soffitto bianco e girando la testa vedo diversi macchinari e Kaleb addormentato sulla sedia accanto. Provo a muovermi e a stringere una mano, ma l’ago messo nella vena mi fa male e così gemo di dolore. Cosa che fa svegliare Kaleb e spalancare gli occhi vedendo me sveglio.
<<Col finalmente ma che ti dice il cervello eh?!>> mi chiede abbracciandomi sorprendendomi.
<<Cosa è successo?>> chiedo.
<<Ti ho cercato in palestra. La porta era chiusa e la musica alta ad alto volume così ho lasciato stare. Però dopo molte ore non uscivi così sono andato a controllare alla telecamera inserita in palestra e ti ho visto a terra. Ho urlato di chiamare i soccorsi e ho sfondato la porta per prenderti da terra.>> mi spiega ancora spaventato <<Non riuscivamo a svegliarti. Quando il dottor Robinson ti ha visitato e ci ha detto che non mangiavi e bevevi da due giorni e che fare palestra ti ha abbattuto del tutto, in quel momento ti volevo prendere a schiaffi.
Ma come ti è venuto in mente eh? E la seconda volta che ti porto in ospedale con urgenza! Devi finirla di fare di testa tua.>> continua spiegandomi e rimproverandomi. Quando finisce si tuffa sulle mie labbra bisognoso e sorprendendomi. Quando entra il dottore si stacca.
<<Col ci rivediamo. Non sapevo ti piacesse tanto l’ospedale!?>> dice salutandomi e ridiamo.
<<Kaleb potresti uscire che devo visitarlo?>> chiede poi.
<<Non posso rimanere so cosa devi fare!>> chiede Kaleb.
<<Landon ha bisogno di te e anche gli altri piccoli. Non smettono di piangere e Landon ti cerca.>> spiega e la spalanco gli occhi i bambini.
<<Vai Kaleb digli che sono sveglio e che tra un po mi possono vedere. Tranquillizzali.>>
<<Va bene!>> dice rassegnato e sorprendendomi di nuovo, prima di uscire mi bacia intensamente per poi guardare il dottore.
<<È una persona possessiva eh? Quando ti ha portato qui e ti stavo visitando ho avuto paura che mi saltava a dosso per colpirmi!>> spiega ridendo poi.
Okay questa cosa non me lo aspettavo, però mi fa sorridere.
Dopo che finisce di visitarmi esce fuori e fa entrare Kaleb e Teo con i piccoli.
William e Maggi mi si buttano a dosso piangendo e anche Landon. Io li a braccio forte e li coccolo tranquillizzandoli che sto bene.
Dopo qualche ora mi dimettono e andiamo tutti a casa. Kaleb e Teo non vogliono farmi uscire di casa e non facciamo altro che urlarci contro. Avevo pensato di fare come quella volta, ma credo che questa volta non ci cascherebbe e che mi controllerebbe ancora di più.
<<Teo per favore!>> lo supplico <<Lo sai che è importante lo stavo aspettando da tanto tempo. Ti prego!>> continuo a supplicarlo ma lui non si arrende si accoda a Kaleb.
<<No Col. Se non  fosse successo quello che è successo, non ti avrei detto niente, non te lo avrei vietato ma adesso non posso appoggiarti. Sei appena uscito, non voglio rivederti di nuovo su quel letto.>> mi spiega <<Tu non sai che paura avevamo tre mesi fa e ieri. Vederti su quel letto non è bello. Non sapere quando e se ti risveglierai non mi piace. Col tu sei come un fratello per me non voglio perderti.>> continua raggiungendomi e prendendomi in un a braccio.
<<Anche io ti considero un fratello Teo.
Kaleb perché mi hai baciato davanti al dottore credevo..>> lui mi blocca dicendo…
<<Non me ne frega niente sei mio; e Jack non faceva altro che toccarti devo difendere il mio territorio. Mi dispiace per come ho reagito ieri. Sono stato un idiota.>> mi risponde.
<<Si un grandissimo idiota!>> affermo e poi lo vedo avvicinarsi e baciarmi di slancio, sbattendomi al muro che avevo dietro.
<<Okay ho capito vado via. Tutta questa dolcezza mi sta portando il diabete e mi sta cariando i denti.>> dice Teo avviandosi alla porta e io e Kaleb ci stacciamo e scoppiamo a ridere di gusto sentendosi mandare a fanculo mentre lui esce.

~Ross~

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