Capitolo 17

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Kaleb
Stanotte, come ogni volta che litigo con Col, non ho chiuso occhio. Non so che fare. Mi manca. E avvolte anche quando non mi rivolgeva la parola, a me andava bene. Mi importa aver qui.
Ormai ho capito di essere attratto da lui, e forse dietro c'è anche di più. Ma ho paura.
Come sarebbe la nostra vita, se un giorno dovessimo stare insieme? Cosa penserà la gente quando ci vedrà insieme come coppia? E Landon? Potrebbe stare male?!
Eppure non riesco a vedere una vita senza di lui. E non averlo accanto, mi fa avere un vuoto nel petto. Come in ospedale, quando è stato in coma per una settimana e avevo paura di perderlo.
Devo trovare una soluzione per farlo tornare a casa.
Giro la testa verso la sveglia e vedo che sono le sei, e io mi dovrei svegliare alle sette, ma ormai il sonno è andato via così mi alzo e mi dirigo in cucina a fare colazione. Anzi forse è meglio che mi faccia una doccia prima.
E così faccio. Ci passo mezzora sotto l’acqua calda, uscendo così alle sei e mezza.
Vado in cucina e alla fine bevo solo un caffè, perché ho lo stomaco chiuso.
Poi esco per andare a lavoro. Per tutta la mattinata ho la testa da tutt'altra parte, e per fortuna non ho avuto interventi, ma solo visite. E meno male, non so se sarei riuscito a concentrarmi.
Arrivata l'ora di pranzo, decido di andare di nuovo da Col. Così salito in macchina, mi dirigo a casa di Teo, sperando di trovarlo.
Arrivato come ieri, trovo il portone aperto; questa volta prendo l'ascensore e quando si apre al piano suono.
Mi viene ad aprire Col senza maieta e ovviamente ottiene una mia occhiataccia.
<<È così che vai ad aprire la porta?>> chiedo alzando un sopracciglio.
<<Perché che ho di male?>> chiede stranito.
<<Non lo so. Tipo sei nudo?>>
<<Nudo?>> dice ridendo <<Ma se mi manca solo la maglietta Kaleb.>> continua ridendo.
Io sbuffo e lo sposto per entrare.
<<Ma si fa come se fossi a casa tua!>> dice sarcastico.
<<Se per questo non è neanche la tua.>> dico con ovvietà.
<<Che ci fai qui?>> mi chiede sbuffando.
<<Per riportarti a casa!>>
<<Credevo che ieri avessi capito. Ho detto no!>>
<<E se ti permettessi di fare sesso con me quando vuoi e viceversa?>> gli propono.
Lui mi guarda spalancando gli occhi.
<<È uno scherzo? Hai bevuto prima di venire qui? O hai la febbre e stai delirando?>>
<<No sono serio Col!>> affermo sbattendolo alla porta.
Lui prova a baciarmi, ma io mi scanso.
<<Ah ah. La proposta vale solo se torni a casa. Se no puoi scordartelo questo bel culletto!>> lo stuzzico portando le sue mani sul mio culo <<Torni a casa Col?>> gli richiedo facendo scontare le nostre labbra senza però baciarlo.
<<Ti stai vendendo per farmi tornare a casa Kaleb?>> mi chiede un po ansimante.
<<No. Mi sto vendendo perché mi piace essere scopato da te Col.>> dico tutto con voce sensuale.
<<Va bene torno a casa. Ma cazzo baciami!>> cede alla fine, spingendo con le mani sul mio culo per far aderire i nostri corpi e alla fine lo bacio.
<<Quanto hai di tempo ancora per la pausa?>> mi chiede tra un bacio e latro.
<<Un ora!>> affermo ansimante.
<<So cosa fare in un ora. Questa volta andiamo in camera. E per sfortuna di Teo, dovremmo scegliere la sua perché ha il letto matrimoniale.>> dice spingendomi  fino a trovare la porta della camera, aprirla e dirigersi a letto per poi cadervi sopra. E tutto mentre continuavamo a baciarci.

Col
Kaleb cambia le posizione. Io mi appoggio allo schienale e con una tirata di forza, lo faccio alzare dal suo posto e lo faccio sedere a gambe aperte su di me e gli inizio a sbottonarsela la camicia e accarezzandolo.
<<Non lo avresti mai immaginato che toccare un altro uomo ti avrebbe eccitarto così vero?>> e lui scuote la testa. Siamo entrambi molto ecitati e lo si può capire dalle nostre erezioni strinte nei jeans molto evidenti.
<<Voglio mostrati una cosa ti va?>> e lui ansimando annuisce.
<<Spogliati!>> affermo mentre io faccio lo stesso. E così fa. Quando entrambi siamo nudi chiedo <<Sai per caso dove Teo ha le cravatte?>>
Lui mi guarda stranito e sorpreso ma poi mi indica un cassetto. La prendo e gli faccio alzare le braccia sulla testa, che poi lego alla spalliera. Lui eccitato mi guarda.
<<Ti mostrerò che per venire non sempre c’è bisogno di toccarsi ovunque con le mani.>>
Mi metto su di lui e inizio a baciarlo. Siamo corpo contro corpo. Erezione contro erezione.
Mentre ci baciamo allungo anche io le mani sopra la testa per reggermi.
Continuiamo a baciarci e poi inizio a muovermi piano facendo sfregare fra loro le nostre erezioni, fino a farle diventare dure e pulsanti più di quanto lo erano prima.
Inizia ad uscire già qualche goccia di pre-eiaculatorio che ci fa bagnare i peni e che ci aiuta a sfregare più facilmente.
<<Coool…>> mi richiama <<Ti prego fatti toccare!>> supplica e io scuoto la testa in negazione e continuo a muovermi facendoci gemere a l’unisono. Dopo alti minuti vedo Kaleb spalancale gli occhi e gemere più forte, cosi mi precipito a baciarlo per non farlo urlare, ritrovandomi a gemere di mia volta.
<<Col..>> Kaleb ansimando e geme <<Sto…sto…sto per venire!>> afferma e viene mentre lo fa, seguito da me.
Il suo addome è sommerso del mio e del suo sperma, ma nonostante ciò, smetto di mantenermi e mi lascio andare sul suo corpo slegandogli le mani.
<<Come hai fatto?>> chiede sorpreso ma ancora ansimante.
<<Me lo ha insegnato uno dei ragazzi con cui lo fatto. All’inizio non capivo cosa volesse fare, ma poi mi sono sorpreso e mi è piaciuto così tanto che lo rifatto con te.>> spiego <<È meraviglioso vero?>> continuo domandando.
<<Si lo è, ma è anche molto fastidioso.>> afferma e gli do ragione. Dopo qualche secondo mi sposto sul l’altra parte del letto e giro la testa verso la sveglia sul comodino.
<<Hai venti minuti per farti una doccia e mangiare qualcosa.>> gli riferisco dopo che mi sono ripreso.
Lui annuisce si alza dirigendosi verso il bagno.
<<Ti accompagno anche a casa. Quindi ti conviene fare la doccia anche a te.>> mi avverte.
<<Certo Capo!>> gli dico prendendolo in giro.
Mi alzo e anche io mi dirigo nel altro bagno. Per fortuna alla fine ieri non le disfatta la valigia, se non avrei perso tempo a rifarla.
Mi lavo e quando esco trovo già Kaleb vestito che fruga nel frigorifero.
<<Non ho detto che devi mangiare qui.>> lui salta dallo spavento e sbatte la testa e io scoppio a ridere di gusto.
<<Sei impazzito? Mi hai fatto prendere un colpo!>> mi sgrida massaggiandosi la testa.
<<Ora capisci cosa provo quando sei tu a farlo con me.>> e gli faccio un occhiolino.
Detto ciò mi vesto, mangiamo qualcosa e poi usciamo mandando a Teo un messaggio per avvisarlo che torno a casa.

~Ross~

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